Ad aprile la mostra si sposterà ad Assisi
Al Museo di Roma a Palazzo Braschi apre la mostra ‘Laudato sie: natura e scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco’, 1224 – 2024. La più antica copia del Cantico delle Creature o Cantico di Frate Sole di san Francesco, a 800 anni dalla sua stesura, giunge per la prima volta a Roma insieme a 93 opere rare del Fondo antico della Biblioteca Comunale di Assisi conservate presso il Sacro Convento della città umbra. La mostra è aperta al pubblico dal 2 ottobre 2024 al 6 gennaio 2025. Riaprirà poi ad Assisi nelle sale del Sacro Convento il 7 aprile 2025, dove rimarrà fino al 12 ottobre 2025.
L’idea
In occasione dell’ottavo centenario della composizione del Cantico di Frate Sole o Cantico delle Creature – la cui più antica copia è custodita nella biblioteca del Sacro Convento di Assisi – e in vista nella ricorrenza dell’ottocentesimo della morte di San Francesco del 2026, la mostra propone un viaggio nel sapere e nel tempo, grazie alla selezione di 93 manoscritti e libri scientifici a stampa esposti, dal Medioevo all’Età moderna. L’itinerario espositivo parte dall’intuizione poetico-mistica del Cantico di Frate Sole, punto di partenza della letteratura italiana, si sofferma brevemente sulla sintesi filosofico-teologica dei primi pensatori francescani sul tema della natura; si focalizza sulla maniera nella quale le singole scienze hanno nei secoli osservato il creato e su come i francescani abbiano favorito questo sguardo.
La metafora dell’albero
‘Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco’ è un viaggio che porta il visitatore a compiere un viaggio che lo porta a varcare la soglia del Medioevo fino all’età moderna. Una mostra che consente l’accesso al sapere dei francescani, elaborato in forza del loro ingegno e tratto dalle letture, dalle annotazioni e dallo studio e affidato alla loro custodia, per secoli, nella ricca biblioteca, in un reciproco scambio tra riflessione teologica e sapere scientifico. Sono nove le sezioni che suddividono la mostra e che esemplificano un percorso ben espresso dalla metafora dell’albero – la cui rappresentazione si può individuare nella terza sala ‘I francescani e il sapere enciclopedico’, nell’opera di Isidoro di Siviglia Etymologiarum opus, Venezia 1483’ – le cui profonde radici affondano nelle parole del Cantico di Frate Sole, per risalire il tronco della riflessione francescana, fino ai rami e alle foglie di un rigoglioso albero della conoscenza.
Le sale immersive
La mostra utilizza il linguaggio multimediale. Sono ben due le sale immersive: una all’inizio del percorso espositivo ‘Laudato sie: lo stupore riconoscente di fronte al Creato’, dedicata al Cantico di Frate Sole, che permette di entrare in contatto con l’innovazione della visione del mondo e il sentimento religioso universale del Santo di Assisi; l’altra ‘Cum tucte le tue creature’, posta al termine della visita, dove le immagini delle piante, animali e uomini e i significati a loro attribuiti, consentono di riconnettersi a una visione integrale del mondo che ci circonda.
I francescani e lo studio della Bibbia e delle opere filosofiche antiche
La sala ‘L’ispirazione delle origini: Bibbia, teologia e filosofia’ mostra come i francescani si siano dedicati con passione allo studio della Bibbia e delle opere filosofiche antiche e di come abbiano sviluppato una visione complessiva del significato della natura e del ruolo dell’uomo nell’universo, contribuendo alla speculazione filosofica e alla scienza del loro tempo.
La prima enciclopedia in lingua italiana in mostra
Nella sezione ‘I francescani e il sapere enciclopedico’ si può comprendere quale sia stato il desiderio che ha mosso alcuni eruditi dell’Ordine a cercare un modello universale del sapere. Qui si può ammirare la ‘Biblioteca Universale sacro-profana’, (Venezia 1701) del frate minore conventuale Vincenzo Coronelli che, seppur incompleta, si può considerare la prima grande enciclopedia in lingua italiana.
Le scienze, tra medicina e alchimia
Dalla quarta sezione, ‘Sora luna e le stelle: l’astronomia’, lo sguardo si focalizza sulle singole scienze: astronomia, matematica, fisica, chimica, medicina. In particolare, il visitatore può ammirare il ‘Tractatus de Sphaera’, attribuito al francescano inglese John Peckham, che raccoglie e mette insieme, magistralmente, teorie dell’astronomia e della cosmologia greca, araba e latina. Nella sala ‘Del numero e della visione: matematica e ottica’ si comprende il valore che i francescani, ben prima dell’affermarsi della visione scientifica del mondo, attribuirono alla matematica e alla scienza della luce, studiata, questa ultima, sia dal punto di vista fisico-matematico sia fisiologico. Ancora, in ‘Nel mondo tutto è in movimento: la fisica’ sono esposti i più antichi manoscritti che testimoniano l’influenza delle teorie aristoteliche sui maestri delle università medievali, tra i quali molti dotti francescani. Il sapere alchemico è protagonista della settima sala ‘Gli elementi, i minerali, i metalli e la loro trasformazione: l’alchimia’, un tempo praticata e conosciuta. Nonostante i non pochi divieti ecclesiastici, molti illustri componenti dell’Ordine ne subirono il fascino. Infine, nella sezione ‘La Fabrica del corpo: medicina, anatomia e chirurgia’ emerge l’interesse dei francescani ebbero anche per la medicina e per tutto ciò che vi era connesso, integrando l’esperienza diretta con lo studio dei testi e delle teorie da essi riportati.
Padre Marco Moroni: “Francesco è maestro nello scoprire che la grandezza di ognuno è nell’essere parte unica e insostituibile di questa grande orchestra che è il mondo”
Padre Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di Assisi, commenta: “Il Cantico di Frate Sole di san Francesco è un’essenza odorosa, un condensato di profumo distillato e prezioso, che esprime insieme – con rara armonia – bellezza e fede, rispetto e contemplazione, forza e dolcezza, Dio, l’umanità e il mondo. La cultura moderna ha spesso scelto tra i suoi fondamenti l’affermazione dell’uomo, rispetto a Dio, al creato, alla donna, ad altri esseri umani. Francesco invece è maestro nello scoprire che la grandezza di ognuno è nell’essere parte unica e insostituibile di questa grande orchestra che è il mondo, la Casa comune come ci ha insegnato a dire Papa Francesco. Celebrare gli 800 anni del Cantico di Frate Sole e il sapere che da questo nei secoli è promanato, sia dunque fermento per sviluppi culturali, scientifici e tecnologici che non solo rispettino l’integrità del Creato e della vita umana, ma che li promuovano in maniera sapiente ed efficace”.
Gualtieri: “Temi in piena armonia con lo spirito del Giubileo che si terrà a Roma nel 2025”
Dichiara il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Siamo molto lieti di ospitare al Museo di Roma la mostra ‘Laudato Sie: Natura e Scienza’, i cui temi sono in piena armonia con lo spirito del Giubileo che si terrà a Roma nel 2025 e con il potente messaggio che papa Francesco ha lanciato al mondo per impegnarci nella cura della Terra e dei suoi frutti. A distanza di secoli e in un contesto culturale profondamente mutato, è ancora possibile trarre insegnamento dall’esperienza di Francesco e dei suoi seguaci, che anzi risuona in un modo particolarmente pregnante in un’epoca in cui i temi dell’ambiente e della sostenibilità sono tornati prepotentemente al centro del dibattito pubblico. Recuperare quel senso di ammirazione empatica per un mondo che troppo spesso diamo per scontato è oggi più che mai necessario; e in questo la mostra rappresenta un’occasione dalla quale ci auguriamo ognuno di noi possa trovare fertile spunto”.
Proietti: “Iniziativa di grande prestigio”
Stefania Proietti, sindaca di Assisi commenta: “Laudato sie: natura e scienza. L’eredità culturale di frate Francesco è un’iniziativa lodevole e di grande prestigio che il Comune di Assisi ha sostenuto fin dall’ideazione e ha contribuito a organizzare. La mostra ha lo scopo di valorizzare per un largo pubblico il significato storico culturale e anche artistico di una ricca selezione di codici manoscritti e di libri a stampa d’età moderna conservati nel Fondo Antico Comunale della Biblioteca del Sacro Convento in Assisi. Tra i manoscritti emerge per importanza il codice 338 che trasmette, in una delle unità codicologiche che lo compongono, la più antica raccolta di scritti di Francesco d’Assisi (ultimo quarto del secolo XIII). Da queste vetuste e preziose carte emerge la più antica versione in volgare umbro del Cantico di Frate Sole o Cantico delle Creature, del quale nel 2025 si celebrerà l’ottavo centenario della composizione in Assisi, in San Damiano, dopo che Francesco aveva trascorso una notte di tormenti e di consolazione”.
Bottero: “La mostra nasce dalla conoscenza diretta del patrimonio custodito nella Biblioteca del Sacro Convento”
Fra Carlo Bottero OFMConv, Direttore della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi, curatore della Mostra, ne riassume l’ispirazione di fondo: “La mostra Laudato sie nasce dalla conoscenza diretta del patrimonio custodito nella Biblioteca del Sacro Convento. Una delle scoperte più interessanti è stata senza dubbio quella della presenza di un ampio settore di manoscritti e libri a stampa di argomento scientifico. Si tratta di qualcosa di controintuitivo, dato che in genere all’Ordine francescano vengono accostate in modo spontaneo attività di segno diverso, come la predicazione, le missioni, la cura dei malati e la prossimità ai poveri. In modo analogo a quanto cercano oggi di fare i progetti di analisi dei big data, la mostra si propone una sorta di profilazione degli utenti, attraverso le tracce che una comunità di lettori ha disseminato all’interno della biblioteca del Sacro Convento in un processo di stratificazione secolare. Sono tracce significative per l’interprete sia la presenza di una determinata opera, sia la sua assenza; sono evidenti tracce di interessi e precomprensioni le note censorie che si trovano su più di un manoscritto e libro; sono tracce soprattutto le annotazioni lasciate dai maestri nei margini dei manoscritti scolastici, o nei più recenti trattati di astronomia, di matematica, di fisica, di medicina”.
Capitanucci: “Apprezzare lo straordinario patrimonio culturale dei francescani”
Il curatore della Mostra Paolo Capitanucci, professore ordinario di Filosofia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi e curatore della Mostra, spiega: “Una serie di incontri, esperienze, interessi e coincidenze hanno portato i curatori della mostra, Laudato sie, a maturare la convinzione che la cultura, della quale i francescani si sono fatti portatori nel corso dei secoli, abbia ancora ampi spazi poco esplorati che possono stimolare l’interesse non solo degli addetti ai lavori, ma anche e soprattutto di una più ampia categoria di curiosi. Oltre ciò che concretamente il visitatore troverà nelle varie sezioni che la compongono, la mostra si propone nel suo complesso come un incontro con una specifica biblioteca, in un percorso ideale tra i suoi scaffali, consentendo da un lato di conoscere ed apprezzare la variegata ricchezza del suo patrimonio e dall’altro di mettersi alla ricerca delle onnipresenti tracce lasciate dalla comunità di lettori, che per secoli l’hanno resa viva con la loro assidua attività di consultazione e studio. L’intera esposizione, quindi, permette in primo luogo di apprezzare l’effervescenza e lo straordinario patrimonio culturale dei francescani, custodito nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi. Allo stesso tempo, oltre agli scritti dei quale i frati, nel corso dei secoli, sono stati i veri e propri autori, anche di quelli che non era diretta opera loro, ci permette di conoscere ciò che da questi è stato comunque letto, annotato e custodito nei loro archivi e nelle loro biblioteche. Infine, sebbene il Cantico di Frate Sole sia collocato nell’ultima sala della mostra, una scelta dettata per favorire una sorta di climax ascendente del percorso, questo rappresenta il nucleo, quasi il cuore pulsante di tutta l’intera esposizione che è chiaramente centrata sul Cantico e sull’esperienza diretta di Francesco nel suo originale e spontaneo rivolgersi verso tutta la realtà del Creato. Immaginando il percorso espositivo ispirato al modello dell’albero è nel Cantico che trova la profonda e sottostante radice dalla quale tutto nasce e tutto si alimenta”.
Parisi: “Progetto espositivo prestigioso”
Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali, dichiara: “Siamo lieti di ospitare nel Museo di Roma a Palazzo Braschi ‘Laudato Sie: natura e scienza’, un progetto espositivo prestigioso, frutto della collaborazione tra Roma Capitale, il Comune di Assisi e la Fondazione St. Francis Day, il Sacro Convento di Assisi e l’Italian Academy Foundation. Una mostra che ci consente di esporre una parte dell’inestimabile patrimonio di libri e manoscritti custodito nella Biblioteca del Sacro Convento: opere rare, visibili a Roma per la prima volta, che affrontano ogni ramo dello scibile, come ben rappresentato nelle sezioni della mostra. Tra queste abbiamo il piacere di ospitare, a 800 anni dalla sua stesura, il più antico esemplare del Cantico delle Creature di San Francesco, composto nel XIII secolo, e fonte di ispirazione anche per la società contemporanea. Un testo dal profondo valore storico e letterario, tra i primi scritti poetici in lingua volgare, che offre lo spunto per un’immersione nel mondo culturale francescano e il loro sapere enciclopedico, giunto fino a noi attraverso le opere che è possibile ammirare in mostra”.
Attori in rete per l’organizzazione della mostra
La mostra ‘Laudato sie: Natura e Scienza. L’eredità culturale di Frate Francesco’ è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dalla St. Francis Day Foudation con il Sacro Convento di Assisi, l’Italian Academy Foundation e l’Associazione AntiquaE e con il patrocinio del Comune di Assisi. Servizi museali Zetema Progetto Cultura.
Il Comitato scientifico
Il Comitato scientifico è composto dal professor fra Luciano Bertazzo OFMConv (Ordine dei frati minori conventuali), della Facoltà Teologica del Triveneto, direttore del Centro Studi Antoniani di Padova; dal professor fra Carlo Bottero OFMConv, dell’Istituto Teologico di Assisi, direttore della Biblioteca del Sacro Convento di Assisi; dal professor Stefano Brufani, dell’Università degli Studi di Perugia, presidente della Società Internazionale di Studi Francescani di Assisi; dal professor Paolo Capitanucci, dell’Istituto Teologico di Assisi; dal commendatore Stefano Acunto – Berardini, Presidente della Italian Academy Foundation, Inc. e noto sostenitore della cultura.
Info. martedì alla domenica dalle ore 10:00 alle 19:00. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. 24 e 31 dicembre 10:00-14:00. Giorni di chiusura: lunedì, 25 dicembre.