A Palazzo Pitti di Firenze apre al pubblico l’Appartamento della Duchessa Anna di Francia, al secondo piano della reggia medicea.
Visibili solo in rare occasione, ora per la prima volta gli spazi dell”appartamento della Duchessa a Palazzo Pitti, al secondo piano della reggia medicea, diventano accessibili in modo strutturale. L’appartamento aprirà il 29 settembre e successivamente sarà organizzato un calendario di visite accompagnate ogni domenica a partire da novembre. Il nome dell’appartamento deriva da Anna di Francia, vedova del duca Amedeo d’Aosta, l’ultima che vi abitò. La duchessa era Anna d’Orléans, figlia di Giovanni d’Orléans, Duca di Guisa e Isabella d’Orléans. Sposò nel 1927, a Napoli, Amedeo di Savoia-Aosta, terzo duca d’Aosta: quando divenne vedova, nel 1942, risiedeva a Palazzo Pitti e, all’annuncio dell’armistizio, non volle lasciare Palazzo Pitti per solidarietà con i fiorentini.
La storia dell’appartamento
Costruito in epoca medicea, quando Cosimo I de’ Medici ed Eleonora di Toledo acquistarono il palazzo per trasformarlo in reggia granducale, a metà Seicento divenne residenza di Ferdinando II e Vittoria della Rovere. Ospitò poi la collezione di manoscritti, strumenti matematici e opere d’arte del cardinal Leopoldo che qui si riuniva con l’Accademia del Cimento, da lui fondata nel 1657. Con il passaggio ai Lorena, dal 1790 fino all’arrivo dei Savoia assunse il nome di ‘Quartiere d’inverno’: in questo periodo, sotto il granduca Ferdinando III, ci furono gli interventi architettonici più importanti. Con la fine del Granducato di Toscana l’intero quartiere divenne residenza dei re d’Italia. Oltre all’apertura dell’appartamento il 29 settembre, da novembre sarà possibile effettuare tour accompagnati ogni domenica. Sarà possibile percorrere i corridoi e le stanze che nel corso dei secoli hanno ospitato sovrani, regine e principi: tra questi Maria de’ Medici (poi Regina di Francia), il granduca Ferdinando II, il cardinale Leopoldo.
L’allestimento attuale
L’attuale allestimento è frutto di un restauro che ha ricostruito gli ambienti ottocenteschi attraverso gli inventari di corte. L’appartamento è costituito da più stanze, alcune delle quali affacciate sul Giardino di Boboli. Questa parte del palazzo non è mai cambiata attraverso i secoli. L’Appartamento è costituito da svariate stanze, alcune delle quali affacciate sul Giardino di Boboli; anche per questo è stata una residenza assai apprezzata da granduchi, re, regine, duchesse e principi, personaggi che qui hanno trascorso il loro tempo lasciandovi la loro impronta. Tra queste saranno visitabili il Salotto Rosso, connotato da parati e tappeti a “dimensione moquette”, Lo Studio, dove spicca il monumentale lampadario in bronzo e legno intagliato, la Camera del Re, con un letto a “canapé” probabilmente di fattura francese dei primi dell’800. Di impatto anche la monumentale stufa, e sopra al letto una copia ottocentesca della celeberrima Madonna della Seggiola di Raffaello. Dalla stanza si accede ad una toilette (originariamente progettata come una cappella) e al solarium. Si passa poi alla Stanza dei Camerieri del Granduca, in seguito chiamato Guardaroba, che conservava armadi dipinti in serie come quelli dei Terreni ed è ora luogo di esposizione di mobili e oggetti provenienti dal Guardaroba generale del Palazzo. E per finire il Salotto Rosso, arredato in stile neo-barocco (console e grande specchiera), dove gli arredi originali del Settecento quali sedie, canapè bianco-oro e lampadario si armonizzano con mobili in stile Savoia. Sulle pareti, dipinti acquistati direttamente dal Re. In ogni caso il lavori continuano: squadre di ingegneri stanno lavorando per la riconfigurazione dei sistemi di illuminazione e del trattamento dell’aria, la manutenzione del mobilio e la ripulitura di tutti i tappeti che per la prima volta hanno lasciato scoperto il meraviglioso parquet degli Appartamenti Reali.
Le parole di Simone Verde, direttore degli Uffizi
Queste le parole del direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde: “L’apertura, per la prima volta in via regolare dell’appartamento della duchessa d’Aosta segna un primo importante passo nell’ambito del piano di rilancio di Palazzo Pitti. Le restituzioni dei suggestivi spazi della reggia al pubblico proseguiranno: nei prossimi mesi torneranno visitabili dopo anni, al termine di una ampia operazione di restauro e riallestimento, i bellissimi ambienti del Tesoro dei Granduchi al pian terreno, mentre al primo piano, già a partire dalle prossime settimane, succederà lo stesso con le sale degli appartamenti reali”. Ha poi continuato: “Abbiamo rimesso in moto 650mila euro della vecchia donazione Gucci per il patrimonio arboreo. I due enormi cantieri dell’isola di Nettuno e dell’anfiteatro valgono all’incirca 10 milioni. Stiamo lavorando anche per rendere esecutivo uno studio di fattibilità che riguarda il cortile dell’Ammannati, che sarà restaurato, e abbiamo chiesto a Roma oltre 5 milioni per il restauro della facciata principale”. In programma anche la riprogettazione del museo del Tesoro mediceo e un deposito aperto di mobili e arazzi. Tutti i lavori di riqualificazione mirano alla completa restituzione degli spazi e alla loro piena fruibilità per il pubblico, e a dare il suo importante contributo in tal senso è la curatrice degli appartamenti di Palazzo Pitti, Alessandra Griffo”.