fbpx

Praemium Imperiale 2024. Tre donne tra i cinque premiati

da | 13 Set 2024 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

Come sempre avviene, da quando è stato istituito nel 1988 , l’annuncio dei vincitori del Praemium Imperiale da parte della Japan Art Association, è avvenuto in contemporanea a Tokio, Parigi, Berlino, New York, Londra e Roma lo stesso giorno, il 10 settembre 2024. Cinque le discipline per cui viene assegnato il prestigioso riconoscimento : pittura, scultura, architettura, musica, teatro / cinema. Quest’anno, per la prima volta, sono risultate vincitrici tre donne: per la pittura la fotografa francese Sophie Calle, per la scultura la scultrice colombiana Doris Salcedo, per la musica la pianista Maria Joâo Pires (Portogallo Svizzera) e due uomini. Per l’architettura il giapponese Shigeru Ban e per il teatro/cinema il regista nato a Taiwan Ang Lee.
Questi ultimi premiati vanno ad aggiungersi a una nutrita pattuglia. In tutto dal 1989 si contano 175 artisti. Fra loro ci sono molti italiani in tutti i campi (17). Da Claudio Abbado a Luciano Berio, Gae Aulenti, Marcello Mastroianni, Giuseppe Penone, Renzo Piano, Giuliano Vangi, Federico Fellini, Sophia Loren… Manca, ma non certo per carenza di motivazione, il grande Ennio Morricone che, come amabilmente raccontava un giorno il senatore Lamberto Dini, non amava volare e quindi non poteva essere presente alla cerimonia. Conditio sine qua non per essere premiati.

Sofie Calle è fra gli artisti concettuali più importanti di Francia, impegnata nell’esplorazione della propria vita e di quella degli altri, usa fotografie e testi. Ha uno stile innovativo che trasforma in arte gli spazi e la vita di tutti i giorni riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico e ottenendo riconoscimenti ufficiali. Come il titolo di Commandeur de l’Ordre des Arts et des Letttres . Una delle sue opere più note è “Suite Venitienne” che le ha richiesto di seguire in segreto fino a Venezia un uomo che aveva incontrato in una festa a Parigi.

Vive e lavora a Bogotà Doris Salcedo (la prima artista colombiana a ricevere il premio), di professione scultrice e creatrice di installazioni. Utilizza materiali familiari, i mobili in legno, gli abiti, i petali dei fiori che trasforma per combattere la violenza. Vivendo in Colombia, dove per cinquant’anni si sono combattute forze contrapposte, ha potuto toccare con mano i disastri della guerra. E’ per questo che tutte le sue opere si basano sulle esperienze delle vittime di violenza. Fra le sue creazioni l’installazione “Shibboleth” alla Tate Modern di Londra e “Fragmentos” che commemora la fine della guerra civile in Colombia composta da oltre mille piastrelle realizzate con 37 tonnellate di armi fuse. Il suo studio ospita una squadra di una cinquantina di persone che lavorano in gruppo. “Quello che faccio è il prodotto non di una solista, ma di un coro”, dice.

E’ giapponese Shigeru Ban, un architetto famoso per l’uso innovativo dei materiali. I suoi progetti hanno rivoluzionato l’architettura. Da bambino aspirava a diventare un carpentiere e pensava che tutti gli edifici fossero realizzati da carpentieri. La passione per l’utilizzo del legno è rimasta. Fondamentale il suo passaggio negli Stati Uniti dove si reca a studiare architettura, iniziando un percorso al Southern California Institute, prima di trasferirsi a New York. Tornato in Giappone nell’85, apre il proprio studio di architettura. Innamorato di Alvar Aalto, vorrebbe utilizzare il legno, ma costa troppo e allora scopre i materiali riciclati. E con questi progetta il padiglione dedicato al Giappone dell’Expo 2000. E’ il successo. Le sue strutture in tubi di cartone e materiali poveri offrono rifugio agli sfollati e ai terremotati, perché “offrire soccorso in caso di disastri è il lavoro della mia vita” dice. Ma l’architetto firma anche progetti di centri e teatri famosi. Come il “Centre Pompidou-Metz” tanto che nel ’14 riceve il Premio Pritzker .

Nata a Lisbona nel’44 Maria Joâo Pires aveva tre anni quando ha cominciato a pigiare sul pianoforte che ha suonato nei maggiori teatri del mondo dedicandosi poi a riflettere sull’influenza che l’arte esercita sulla vita, sulla formazione, sulla comunità. Nel ’99 ha creato in Portogallo il “Belgais Centre for the Study of the Arts” operando con bambini svantaggiati nel rispetto di tutte le culture.

Altro premiato il regista Ang Lee, originario di Taiwan, che ha raggiunto una fama mondiale e lavora soprattutto in Usa. I suoi film “La tigre e il dragone”, “Segreti di Brokeback Mountain”, “Vita di Pi”, hanno avuto riconoscimenti internazionali. L’Orso d’oro al Festival di Berlino , l’Oscar, Il leone d’oro alla mostra del Cinema di Venezia. Lee è il primo artista taiwanese a ricevere il Premium Imperiale. E dice “E’ davvero un grande onore che accetto di cuore. Sono molto orgoglioso che Taiwan riceva un riconoscimento simile”

La Japan Art Association, la più antica istituzione culturae del Giappone, costituita nel 1887, organizza mostre d’arte e gestisce l’Ueno Royal Museum che si trova nel Parco di Ueno a Tokio. La carica di Patrono onorario è sempre stata ricoperta dai membri della casa imperiale: prima dal Principe Arisugawa e, dal 1987 dal Principe Hitachi, fratello minore dell’imperatore emerito Akihito.
Nel 1988 per celebrare il centenario della Japan Art Association, fu istituito il Praemium Imperiale, dedicato al Principe Nobuhito Takamatsu, che è stato patrono onorario dell’associazione per 58 anni fino alla sua scomparsa. Quindi dal fratello minore dell’Imperatore Hirohito il Principe Takamatsu, convinto che il Giappone dovesse promuovere la pace nel mondo attraverso le arti. E’ lo spirito che anima tuttora il Praemium Imperiale che rappresenta ancora il riconoscimento del valore universale dell’arte rendendo il dovuto onore alle personalità di maggiore spessore nei diversi campi. C’è anche un riconoscimento tangibile, 15 milioni di yen (circa 90 mila eur0), un diploma e una medaglia consegnati in una fastosa cerimonia a cui il premiato deve partecipare.
Una perfetta organizzazione sta alla base di tutto. In ciascuno dei Paesi dei Consiglieri internazionale del Praemium Imperiale appositi comitati da loro presieduti propongono le candidature per i riconoscimenti annuali. Per l’Italia è l’ex primo ministro Lamberto Dini. Consiglieri anche Klaus -Dieter Lehmann (ex presidente del Goethe -Institut), Christopher Patten (cancelliere dell’università di Oxford), Jean- Pierre Raffarin (ex primo ministro francese), l’americana Hillary Rodham Clinton. La scelta finale viene fatta dai comitati di selezione della Japan Art Association che per ogni categoria seleziona il vincitore che riceve l’approvazione del Consiglio di Amministrazi0ne dell’Associazione. I consiglieri dimissionari sostengono il Premium come consiglieri onorari. Una macchina ben oleata che funziona perfettamente. La prima premiazione avvenne nel 1989 alla presenza del Principe e della Principessa Hitachi. La prossima si terrà il 19 novembre. Sarà il Principe Hitachi, zio dell’Imperatore del Giappone Naruhito e Patrono onorario della Japan Art Association a consegnare ai premiati 15 milioni di yen (circa 90 mila euro), il diploma e la medaglia.

Alla presentazione alla stampa nel prestigioso Hotel Excelsior di Roma, a Via Veneto, c’erano insieme a una pattuglia di giornalisti, il presidente Lamberto Dini e signora, consigliere per l’Italia e il vincitore per la pittura nel ‘22 Giulio Paolini che ricorda l’emozione della cerimonia di premiazione a Tokio sottolineando l’importanza oggi della presenza femminile, convinto che la donna“meriti una riscossa, vista anche la sua prevalenza nella scala della spiritualità e intellettualità che da sempre riesce a dimostrare”.
Una prevalenza femminile che si accompagna a un’altra tendenza ugualmente rivoluzionaria. Se le donne ottengono finalmente il riconoscimento dei propri meriti e il successo, i premiati, donne o uomini che siano, sono originari di paesi non europei, o di civiltà occidentale. Sono artisti che usano strumenti antichi, con modalità diverse, artisti che vengono da comunità giovani che guardano lontano.

Contestualmente ai nomi dei vincitori del Praemium Imperiale viene annunciato il conferimento della Borsa di Studio per giovani artisti che è stata assegnata quest’anno al Komunitas Salihara Arts Center, il primo complesso culturale privato dell’Indonesia dedicato alla promozione di varie tipologie di attività espressive come la musica, la danza, il teatro, la letteratura, le arti visive. Nato come Komunitas Utan Kayu, un’organizzazione di ispirazione artistica intellettuale e politica fondata nel’95, durante il regime militare, ha preso la forma attuale a Giacarta nell’agosto 2008 con il supporto di artisti, giornalisti e intellettuali. Il centro prende il nome dalla strada che lo ospita. La sua missione è promuovere attività artistiche e sostenere la libertà di pensiero e di espressione rispettando le diversità e valorizzando le risorse artistiche e intellettuali individuali. Un elemento che si aggiunge, se ce ne fosse bisogno, al prestigio del Praemium.
La Borsa è stata istituita nel 1997 per sostenere e incoraggiare i giovani artisti che devono essere professionisti o in formazione. A rotazione ciascun Consigliere internazionale, consultandosi con il proprio comitato, seleziona il destinatario della Borsa di Studio e la comunica alla Japan Art Association che l’approva. A godere di questa eccezionale Borsa di Studio sono state anche alcune associazioni italiane come l’Orchestra Giovanile italiana nel 2008, la Juni Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nel 2013, la Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Centrale per il Restauro nel 2021

Clicca sul banner per leggere Territori della Cultura