Foligno, ritrovato l’ultimo manoscritto de Il Milione a 700 anni dalla morte di Marco Polo

da | 10 Set 2024 | Arte e Cultura

Conservato nella Biblioteca diocesana Ludovico Jacobilli, il testo era ignoto agli studiosi e assente da tutti i censimenti

A 700 anni esatti dalla morte di Marco Polo, nella biblioteca diocesana Ludovico Jacobilli di Foligno, in provincia di Perugia, è stato ritrovato un manoscritto del Devisement dou monde/Milione presente nei cataloghi, ma ignoto agli studiosi e assente da tutti i censimenti del Milione, che risulta essere l’ultimo dei codici oggi noti in ordine di tempo del testo del grande esploratore veneziano (con questo sono 145, raggruppati in diverse famiglie).

Il ritrovamento

Il ritrovamento si inserisce nel più ampio progetto di ricerca su Il Milione coordinato da Eugenio Burgio, Marina Buzzoni e Samuela Simion dell’Università Ca’ Foscari Venezia e Antonio Montefusco dell’Università di Nancy.
A contribuire a questa straordinaria scoperta sono stati Fabio Soncin, dottorando dell’Università Ca’ Foscari di Venezia che ha segnalato il manoscritto dopo averlo visionato, e Samuela Simion, dello stesso ateneo, che ha riconosciuto la traduzione e svolto il lavoro di trascrizione.
A fornire la prima descrizione, invece, è stato il bibliotecario Ivan Petrini: il volume appare scritto da una sola mano, composto da 110 carte, privo di quelle iniziali e di alcune interne. Rientra fra le opere donate da Ludovico Jacobilli alla biblioteca fra il 1662 e il 1664, ma non si hanno informazioni sulla sua provenienza.

La diffusione de Il Milione e la traduzione VA

Il rinvenimento del 145° manoscritto de Il Milione offre nuove e rilevanti informazioni riguardo alla trasmissione dell’opera e alle sue varie versioni, arricchendo la storia della diffusione del testo che è, in effetti, una delle più intricate e appassionanti della letteratura medievale.
Il successo dell’opera determinò una fioritura di traduzioni, riscritture, adattamenti, riflesso dei numerosi ambienti in cui il testo fu letto.
Questo manoscritto conservato nella Biblioteca Diocesana Ludovico Jacobilli con segnatura Jacobilli A.II.9, contiene una traduzione dell’opera originale che gli studiosi identificano con la sigla VA, realizzata entro il primo quarto del Trecento nell’Italia nord-orientale, mentre Marco Polo era ancora vivo.
L’importanza di questa traduzione risiede soprattutto nell’ampiezza della sua diffusione: il testo di VA venne infatti sottoposto a numerose traduzioni, sia in latino che in volgare, tanto che gran parte dei manoscritti superstiti è, direttamente o indirettamente, una sua emanazione.
Si tratta, dunque, della versione in cui il libro di Marco Polo venne più letto e conosciuto in Europa: ebbe una prima circolazione in area emiliana e lombarda, anche se poco si conosce dell’ambiente in cui venne prodotto. In questo manoscritto, inoltre, il traduttore non esita a tagliare informazioni eterodosse o scabrose, ciò suggerisce che provenga da un ambiente religioso.
Solo nei prossimi mesi si potrà aggiungere qualche informazione sulla posizione del testo all’interno della tradizione manoscritta de Il Milione, in attesa di uno studio più ampio che sarà pubblicato su una delle riviste principali del settore.

La prima edizione digitale de Il Milione

Il ritrovamento a Foligno è avvenuto a pochi giorni dal convegno “Marco Polo, il libro e l’Asia. Prospettive di ricerca vent’anni dopo”, organizzato dall’Università Ca’ Foscari a Venezia dall’11 al 14 settembre.
L’iniziativa si inserisce tra le celebrazioni per i 700 anni della morte dell’esploratore, promosse dal Ministero della Cultura con il sostegno di Rai Veneto e Rai Storia.
Tra le attività spicca anche la pubblicazione della prima edizione digitale dell’opera, resa accessibile dall’ateneo veneziano agli studiosi di tutto il mondo e pubblicata da Edizioni Ca’ Foscari in open access e open source.
L’ambiente digitale riesce a valorizzare molto meglio del libro cartaceo la mobilità intrinseca al testo trasmesso da tanti manoscritti, redatti in molte lingue diverse (almeno 11), che appartengono a tradizioni culturali differenti.
L’opera digitale, che segue gli standard di codifica internazionali, offre anche un testo critico unitario, in lingua inglese per facilitarne la diffusione sia presso la comunità degli studiosi sia presso il pubblico degli interessati.
Questa edizione è completata da un glossario dei termini che hanno un importante valore culturale, in particolare i termini che designano persone, animali e cose legate all’Oriente, di mappe interattive dei luoghi toccati da Marco Polo nel suo lungo viaggio; di informazioni bibliografiche di potenziale interesse per il lettore.

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