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Sangiuliano si dimette. Alessandro Giuli nuovo Ministro della Cultura

da | 9 Set 2024 | Arte e Cultura, Istituzioni, Persone e Carriere

La vicenda legata al caso di Maria Rosaria Boccia potrebbe finire nelle aule giudiziarie

La vicenda che è culminata con le dimissioni dell’ormai ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e la nomina di Alessandro Giuli potrebbe finire nelle aule giudiziarie. Una questione che ha visto controversie a colpi di interviste, interventi di maggioranza e opposizione e l’interesse delle testate giornalistiche.

La vicenda

Tutto nasce verso la fine di agosto. L’imprenditrice e organizzatrice di eventi Maria Rosaria Boccia pubblica su Instagram un post in cui ringraziava per la nomina a consigliere del Ministro per i Grandi eventi. “Grazie al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per la nomina a Consigliere del Ministro per i Grandi Eventi”, recita il post del 26 agosto che è affiancato da una fotografia che ritrae la Boccia a fianco di Sangiuliano. Il Ministero però smentisce l’incarico. Sul profilo della donna, sono presenti foto in compagnia di Sangiuliano e in varie immagini la donna appare in riunioni con dirigenti ministeriali. Inoltre, in molti hanno visto la Boccia in occasioni ufficiali. Sarebbe anche emersa una mail riguardante l’organizzazione del G7 Cultura, nella quale la donna sarebbe stata in copia.

La lettera pubblica di Sangiuliano

A quel punto Sangiuliano – in una lettera pubblica inviata a ‘La Stampa’- lamenta la “tempesta mediatica” e chiarisce la sua posizione, affermando che avrebbe notato le capacità professionali della donna e che per questo avrebbe voluto nominarla consigliera, gratuitamente. Sangiuliano specifica che la donna “non ha mai preso parte a procedimenti amministrativi” e che le occasioni nelle quali era presente non avevano carattere istituzionale e non riguardavano il G7.

L’intervista di Sangiuliano al TG1

Sangiuliano cerca anche di fare chiarezza in un’intervista al TG1 durante la quale l’ex ministro della Cultura ribadisce di aver riscontrato “capacità organizzative” e di aver pensato di nominarla consigliera a titolo gratuito ma che poi dal Ministero sarebbe emerso un rischio di “potenziale conflitto di interesse”, lasciando cadere la cosa. Inoltre, Sangiuliano specifica che da amicizia il rapporto si è trasformato in “relazione affettiva”. Ancora sottolinea “Mai un euro dal Ministero è stato speso per la dottoressa Boccia” e che avrebbe pagato lui stesso i viaggi della donna. “Mai un euro pubblico”. E ancora: “Non sono ricattabile”. Rivela anche di aver dato le dimissioni e che Meloni le avrebbe all’inizio respinte.

La posizione della Boccia

La stessa presidente del Consiglio Giorgia Meloni  precisa di aver avuto garanzie da Sangiuliano sulla riservatezza delle procedure del G7 e sul fatto che non erano stati usati soldi pubblici per la Boccia. Tuttavia, la donna sostiene che lavorasse con il Ministro a un livello professionale e che fosse il Ministero a occuparsi dei rimborsi spese, allegando vari documenti e mail. Insomma, un botta e risposta continuo tra la Boccia e Sangiuliano. La donna dichiara più volte di aspettarsi le scuse da parte di Sangiuliano e la verità da parte di questo.

Le dimissioni di Sangiuliano

Lo scorso 6 settembre, in una nota ministeriale, Sangiuliano dichiara: “Sono lieto di apprendere che la Corte dei conti stia valutando la possibilità di aprire un fascicolo sulla vicenda che mi riguarda. In tal modo avrò la possibilità di chiarire tutto e dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né un euro del Ministero è stato utilizzato per viaggi e trasferimenti della signora Maria Rosaria Boccia”. Poi le dimissioni da parte di Sangiuliano. In una lunga lettera pubblicata sul sito ministeriale, Sangiuliano scrive: “Dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da Ministro della Cultura”. E ancora: “Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali in questi quasi due anni di Governo. A partire dall’aver messo fine alla vergogna tutta italiana dei musei e dei siti culturali chiusi durante i periodi di ferie, aver incrementato in appena un anno il numero dei visitatori dei musei (più 22 per cento) e gli incassi degli stessi (più 33 per cento). A dicembre a Milano aprirò palazzo Citterio acquistato dal ministero nei primi anni Settanta e poi rimasto inutilizzato per decenni. Sono ben avviati grandi progetti come l’ex Albergo dei Poveri di Napoli, l’ampliamento degli Uffizi in altre sedi e l’investimento per la Biennale di Venezia. Per la prima volta in Italia sono state organizzate grandi mostre su autori e personaggi storici che la sinistra aveva ignorato per ragioni ideologiche. Sono consapevole, inoltre, di aver toccato un nervo sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema, ricercando più efficienza e meno sprechi”.

Sangiuliano annuncia l’esposto in Procura

Nella medesima lettera Sangiuliano specifica: “Questo lavoro non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Io ho bisogno di tranquillità personale, di stare accanto a mia moglie che amo, ma soprattutto di avere le mani libere per agire in tutte le sedi legali contro chi mi ha procurato questo danno, a cominciare da un imminente esposto alla Procura della Repubblica, che intendo presentare. Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il Governo. Mai un euro del Ministero è stato speso per attività improprie. L’ho detto e lo dimostrerò in ogni sede. Non solo. Andrò fino in fondo per verificare se alla vicenda abbiano concorso interessi diversi e agirò contro chi ha pubblicato fake news in questi giorni”.

Esposto di Angelo Bonelli

La Boccia su un post sui social scrive fra le altre cose che “Genny non mi ha ancora chiesto scusa e continua a minacciare una denuncia.
Le denunce non si minacciano, si fanno”. Nel frattempo, come riporta ‘Il sole 24 ore’, la Corte dei Conti si prepara all’avvio di un’istruttoria per fare chiarezza sulle presunte spese del Ministero durante le trasferte di Sangiuliano e della Boccia. Inoltre, alla Procura di Montecitorio è arrivato un esposto del deputato di Avs, Angelo Bonelli, che in varie interviste dichiara fra le altre cose: “Sangiuliano dal mio punto di vista deve chiedere scusa agli italiani, fatto di una gravità inaudita. La figura che stiamo facendo nel mondo è drammatica e pessima”.

Nomina lampo di Alessandro Giuli

Intanto, nomina lampo del nuovo Ministro alla Cultura, Alessandro Giuli, che ha già presentato giuramento al Palazzo del Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Erano presenti, in qualità di testimoni, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica – Ugo Zampetti – e il Consigliere Militare del Presidente della Repubblica, Generale Gianni Candotti. Erano presenti il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Chi è il nuovo Ministro della Cultura

Classe 1975, Giuli è stato nel 2008 vicedirettore del ‘Foglio’ e condirettore nel 2017. Nel 2017 è stato direttore di ‘Tempi’, mentre tra il 2019 e il 2020 è stato ospite fisso della trasmissione ‘Patriae’ su Rai2. Sempre nel 2020, ha condotto ‘Seconda linea’ insieme a Francesca Fagnani. È membro della Società italiana di storia delle religioni (Sisr), della Consulta degli esperti fondata e presieduta dall’on. Maurizio Bernardo e del think tank Italia Atlantica. Era stato nominato anche presidente della Fondazione Maxxi, il museo nazionale d’arte contemporanea di Roma, con decorrenza dal 12 dicembre 2022.

Il commento di Giorgia Meloni

Sui social Giorgia Meloni scrive: “Ringrazio sinceramente Gennaro Sangiuliano, una persona capace e un uomo onesto, per lo straordinario lavoro svolto finora, che ha permesso al Governo italiano di conseguire importanti risultati di rilancio e valorizzazione del grande patrimonio culturale italiano, anche fuori dai confini nazionali. Ho preso atto delle dimissioni irrevocabili di Sangiuliano e ho proposto al Presidente della Repubblica di nominare Alessandro Giuli, attualmente Presidente della Fondazione MAXXI, nuovo Ministro della Cultura. Proseguirà l’azione di rilancio della cultura nazionale, consolidando quella discontinuità rispetto al passato che gli italiani ci hanno chiesto e che abbiamo avviato dal nostro insediamento a oggi”.

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