fbpx

Oliviero Toscani protagonista di due mostre, a Vieste e a Zurigo

da | 29 Ago 2024 | Appuntamenti, Arte e Cultura, Mostre ed Eventi, Persone e Carriere

In un’intervista a Elvira Serra, Toscani parla della sua malattia: l’amiloidosi.

 

Oliviero Toscani è il grande protagonista di ben due mostre, una al Museo archeologico Petrone di Vieste e una al Museum für Gestaltung di Zurigo. In un’intervista pubblicata sul ‘Corriere.it’, a cura di Elvira Serra, Toscani parla della sua malattia: l’amiloidosi. Noto per parlare attraverso le immagini di temi sociali importanti, il fotografo ha portato a riflettere intere generazioni.

Al Museo archeologico Petrone di Vieste, la mostra ‘Oliviero Toscani: professione fotografo’

Al Museo archeologico Petrone di Vieste è protagonista la mostra ‘Oliviero Toscani: professione fotografo’, organizzata dal Comune di Vieste con il patrocinio della Regione Puglia e in corso dallo scorso 23 marzo fino al 30 settembre. Oltre cento fotografie ripercorrono la carriera del fotografo che ha portato a riflettere intere generazioni su temi come la guerra, il razzismo, la pena di morte, il sesso, la violenza, l’anoressia e l’AIDS. L’esposizione è prodotta da Giuseppe Benvenuto e curata da Nicolas Ballario e Susanna Crisanti, in collaborazione con il Polo Culturale.

Fra i lavori in mostra, il manifesto Jesus Jeans ‘Chi mi ama mi segua’

Tra i lavori in mostra sono presenti il famoso manifesto Jesus Jeans ‘Chi mi ama mi segua’, Bacio tra prete e suora del 1992, i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e moltissime altre, ma anche le immagini del periodo della sua formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. In esposizione anche decine di ritratti come Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni Settanta in poi.

Una parete con le fotografie scattate a Andy Warhol

A Vieste è inoltre allestita una parete con la serie di fotografie che Toscani ha scattato a Andy Warhol negli anni Settanta e Ottanta: una sezione che unirà idealmente l’esposizione del fotografo a quella del padre della Pop Art, al quale è dedicata una mostra personale al Castello Svevo di Vieste, dal 22 marzo al 30 settembre 2024.

Il curatore della mostra, Ballario: “Artista immenso”

Commenta il curatore della mostra, Nicolas Ballario: “È impossibile esporre tutto il lavoro di Oliviero Toscani, ma con questa mostra vogliamo offrire una panoramica su uno dei fotografi più prolifici e celebrati di sempre, che è riuscito a essere inconfondibile e riconoscibile pur non essendosi mai piegato a un unico stile. È un artista immenso e chi verrà in mostra potrà conoscerne i lati più inaspettati”.

L’Assessora alla Cultura, Starace: “Le sue opere sono un inno alla creatività e alla diversità”

Spiega l’Assessora alla Cultura del comune di Vieste, Graziamaria Starace: “La mostra di Oliviero Toscani rappresenta un’occasione straordinaria per Vieste di celebrare e valorizzare l’arte fotografica contemporanea. Siamo estremamente orgogliosi di poter ospitare le opere di un artista di fama mondiale come Toscani. Alla mostra si aggiungono inoltre, grazie a un’affascinante coincidenza, alcune foto personali che Toscani scattò a Andy Warhol ed è un fatto del tutto inedito che il maestro, saputo della concomitanza, abbia proposto di esporre le sue foto legate all’amico Warhol, che indubbiamente influenzò in maniera importante la sua produzione fotografica. Sono convinta che questa coincidenza renderà l’esposizione ancora più allettante ed entusiasmante, insediandosi in una dimensione ancora più intima dell’autore. Le sue opere sono un vero e proprio inno alla creatività e alla diversità, e siamo certi che sapranno emozionare e ispirare tutti coloro che avranno la fortuna di poterle ammirare. Le immagini, racchiuse in questa personale dal titolo Professione Fotografo, sono potenti, provocatorie e spesso iconiche, e sono sicura che susciteranno un dibattito interessante”.

Il sindaco, Nobiletti: “Questa mostra contribuirà ad arricchire il nostro patrimonio culturale”

Il sindaco, Giuseppe Nobiletti, commenta: “Vieste dimostra la sua ambizione e crescita in ambito culturale grazie alla mostra ‘Professione Fotografo’ di Oliviero Toscani. Questo straordinario fotografo italiano è conosciuto in tutto il mondo per il suo talento unico nel catturare l’essenza della bellezza e dell’autenticità, valori che rispecchiano perfettamente lo spirito di Vieste. Sono sicuro che questa mostra contribuirà ad arricchire il nostro patrimonio culturale e a promuovere la nostra città come destinazione turistica di prestigio”.

Oliviero Toscani è protagonista anche al Museum für Gestaltung di Zurigo

Oliviero Toscani è protagonista anche al Museum für Gestaltung di Zurigo con la mostra ‘Fotografia e provocazione’, prorogata fino al 5 gennaio 2025 visto il grande successo. Immagini scandalose, che suscitano riflessioni e dibattito. Le sue fotografie suscitano scalpore, scuotono e indignano: la mostra espone per la prima volta l’intera opera di Toscani e offre l’opportunità di discutere convenzioni sociali e temi attuali come il genere, il razzismo, l’etica e l’estetica. Una nota del museo avverte i visitatori: “La mostra contiene immagini che alcuni visitatori potrebbero trovare inquietanti. Si consiglia di accompagnare i bambini”. Il curatore dell’esposizione è Christian Brändle, direttore del Museum für Gestaltung Zürich.

Gli studi alla Kunstgewerbeschule

Oliviero Toscani ha fatto la storia come fotografo, direttore creativo e photo-editor, stravolgendo la comunicazione pubblicitaria. Toscani studia alla scuola migliore, la Kunstgewerbeschule, a Zurigo, con Johannes Itten come preside – il maestro del colore della Bauhaus – e con alcuni dei più importanti grafici e fotografi del mondo come insegnanti. Qui impara la teoria del colore, la tecnica e la composizione. Si diploma nel maggio del 1965. Sono gli anni dei Beatles e dei Rolling Stones, della minigonna inventata da Mary Quant, sono gli anni delle contestazioni studentesche. Toscani immortala quei momenti con la sua macchina fotografica, scolpendoli nella mente delle generazioni.

Il primo scandalo

Il suo primo grande scandalo è del 1973: fotografa in primissimo piano il fondoschiena di Donna Jordan con su i jeans del marchio Jesus e ci piazza sopra lo slogan “Chi mi ama, mi segua”. Il manifesto fa il giro del mondo e le polemiche infuriano. Agli inizi degli anni ’70 Toscani decide di trasferirsi a New York e si trasferisce per qualche tempo al Chelsea Hotel, intorno alle cui stanze ruota tutta la cultura underground della grande mela. È lì che abitano o avrebbero abitato Bob Dylan e Leonard Cohen, Iggy Pop e Sam Shepard, Tom Waits e Robert Mapplethorpe. Oliviero Toscani passa le serate al Max’s Kansas City o al Club 54 e fotografa tutti i protagonisti della scena musicale e creativa di allora: Mick Jagger, Joe Cocker, Alice Cooper, Lou Reed. Quest’ultimo sceglie proprio uno scatto di Toscani per la copertina di un suo disco del 1974.

Le campagne per Benetton

Nel 1982 Toscani inizia a realizzare le campagne per Benetton. Viene inventato il marchio ‘United Colors Of Benetton’. Toscani ribalta il senso delle fotografie di moda e con le campagne Benetton parla di razzismo, fame nel mondo, AIDS, religione, guerra, violenza, sesso, pena di morte. In quegli anni attira su di sé pesantissime accuse, quelle di sfruttare i problemi del mondo per fare pubblicità ai maglioni. È l’esatto contrario: Toscani usa il mezzo pubblicitario per parlare dei problemi del mondo. Anche dopo Benetton i suoi ‘scandali via advertising’ sono protagonisti: dà uno slancio alla discussione sulla regolamentazione delle unioni gay, creando una grande campagna che mostra una coppia di omossessuali in atteggiamenti affettuosi su un divano o a spingere un passeggino.

L’anoressia in primo piano

Nel 2007 scuote violentemente il fashion system, facendo trovare pronta proprio per la settimana della moda di Milano una campagna con la fotografia di una ragazza anoressica completamente nuda, a mostrare i segni distruttivi della malattia che le case di abbigliamento invece sfruttano. Nel 2018 torna a dirigere FABRICA, il centro di ricerca sulla comunicazione fondato insieme a Luciano Benetton quasi 30 anni prima.

La malattia

In un’intervista pubblicata sul ‘Corriere.it’ il 28 agosto 2024, a cura di Elvira Serra, Oliviero Toscani parla della sua malattia: l’amiloidosi. Come spiega il portale dedicato, l’amiloidosi è una “malattia rara nella quale proteine che hanno assunto una configurazione anomala formano fibrille amiloidi che si accumulano in vari tessuti e organi, causando talvolta disfunzione d’organo, insufficienza d’organo e la morte del soggetto”. L’affaticamento e la perdita di peso sono i sintomi più frequenti ma altri sintomi dipendono dalla sede dei depositi. Oliviero sta tentando una cura sperimentale ma dichiara nell’intervista di aver perso 40 chili in un anno. Nonostante le difficoltà, Oliviero non perde la sua indole. L’artista afferma che la bellezza di questa situazione è “una nuova situazione che va affrontata” e riflette: “Mi sono liberato di tutto. È questa la bellezza”.

La fotografia come impegno etico

Oliviero non vorrebbe essere ricordato solo per una fotografia ma per l’impegno generale. “Non è un’immagine che ti fa la storia, è una scelta etica, estetica, politica da fare con il proprio lavoro”, dichiara alla giornalista. Ribadendo la sua libertà nel lavoro, afferma di non aver paura di morire e di pentirsi “delle cose che non ho fatto, non di quelle che ho fatto”. E ancora spiega alla giornalista: “Potrei farmi incatenare, ma non perderei il senso di libertà. Ora sono come incatenato, ma sono libero di pensare come penso e di agire come penso dovrei”. Nell’intervista, Toscani menziona amici e modelli di riferimento, come Don Milani, Muhammad Ali e Bob Dylan. “A volte una frase, anche di una canzone, è più importante di tanti libri”. E ribadisce che: “la fotografia è impegno etico!”.

Info.

Orari mostra al Museo civico archeologico Michele Petrone: agosto, dal martedì alla domenica, dalle ore 18:30 alle ore 00:00; settembre, dal martedì alla domenica, dalle ore 18:00 alle ore 22:00.

Orari mostra al Museum für Gestaltung di Zurigo: da martedì a domenica, dalle ore 10:00 alle ore 17:00. Giovedì, dalle ore 10: 00 alle ore 20:00

Clicca sul banner per leggere Territori della Cultura