Al via ‘Un museo per École: la collezione di antichità dell’École française de Rome’, nella sede dell’École, in concomitanza del 150° anniversario dell’Istituto.
Nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’École française de Rome, si terrà la mostra intitolata ‘Un museo per École: la collezione di antichità dell’École française de Rome’, ospitata negli spazi espositivi della Galleria in Piazza Navona 62, sede dell’École. Il progetto è sostenuto dal Ministero francese dell’Istruzione Superiore e della Ricerca (2023) con la collaborazione dell’association des Amis de l’École française de Rome e del réseau des Écoles françaises à l’étranger. La collezione presenta circa 200 reperti, esposti per la prima volta: sculture, terrecotte etrusco-laziali, vasi greci ed etruschi, oltre a documenti provenienti dagli archivi dell’École française de Rome e dagli inventari degli arredi di Palazzo Farnese. Recentemente studiata dagli archeologi Christian Mazet (Université libre de Bruxelles) e Paolo Tomassini (Université catholique de Louvain) – che la hanno anche curata -, entrambi ex membri scientifici dell’EFR, che hanno ricostruito la storia movimentata della sua costituzione, l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 20 dicembre 2024, con ingresso libero. Per chi non riuscirà a visitarla, a questa mostra temporanea nella galleria dell’École, a piazza Navona, seguirà una versione digitale e una presentazione permanente a Palazzo Farnese a partire dal 2025. Il percorso espositivo è diviso in cinque sezioni, che illustrano la storia del collezionismo: i primi scavi dell’École a Palestrina, le sculture romane, la collezione di vasi di Augusto Castellani e una vasta gamma di oggetti archeologici raccolti. La mostra si propone anche di collegare il passato con il futuro della ricerca e della valorizzazione, presentando modelli 3D degli oggetti tramite ologrammi, video e qr-code per un accesso interattivo al catalogo online.
La storia dell’Istituto
L’École française di Roma è un istituto francese che si occupa di ricerca storica, archeologica e di scienze sociali. Sorto sull’eredità dell’Institut de correspondance archéologique, creato nel 1829, l’Institut fu soppresso durante la Guerra franco-prussiana del 1870. Sulle sue ceneri sorse nel 1871 l’Istituto Archeologico Germanico e poi, nel 1873, una sezione romana dell’École française di Atene. Quest’ultima, nel 1875, divenne l’attuale École française de Rome. Fin dai primi anni, i membri della Scuola francese si dedicarono alla raccolta delle iscrizioni in Italia centrale e allo studio di siti o reperti archeologici, come la collezione del Museo di Capua (1874) e le vestigia di Preneste (1880). Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Raymond Bloch iniziò le ricerche intorno a Bolsena e, a partire dal 1962, gli scavi a Volsinii permisero la scoperta del foro di epoca romana e di abitazioni adiacenti. Dal 1949, sotto la direzione di François Villard e Georges Vallet, iniziò lo scavo della colonia megariana di Megara Hyblaea, sulla costa orientale della Sicilia, che durò fino al 1992. Anni dopo, l’Istituto è intervenuto in numerose regioni d’Italia, in particolare intraprendendo ricerche sulla collina del Pincio (1982-2005) o sul Palatino (1985-1998), riprendendo lo scavo del porto fluviale di Aquileia (1991-2005), dell’agglomerato lucano della Civita di Tricarico in Basilicata, della città greca poi lucana di Paestum, della colonia tarquiniana di Musarna e delle sue necropoli e partecipando allo scavo della necropoli celto-etrusca di Monterenzio Vecchio (2000-2005). Altri interventi sono stati realizzati nei Balcani (Sirmio, Salona, Giustiniana Prima). Le attività più recenti ed attuali in Italia sono relative al periodo preromano (ad esempio, lo studio dei Vestini e dei Peligni Superaequani, in Abruzzo) e romano ( ad esempio, lo studio delle vestigia dello stadio di Domiziano in Piazza Navona, delle Catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, della Vigna Barberini). L’istituto pubblica Mélanges de l’École française de Rome, rivista di storia e archeologia, in lingua inglese e francese
Queste le parole di Brigitte Marin, direttrice dell’École française de Rome, riguardo all’iniziativa: “Siamo lieti di presentare al pubblico la nostra collezione di antichità che testimonia l’impegno e la vocazione dell’École française de Rome nel campo dell’archeologia, ricerca e diffusione del sapere anche per il grande pubblico. Roma si arricchisce in questo modo di un altro punto di riferimento culturale destinato a tutti i visitatori. La mostra realizza dopo 150 anni il desiderio del primo direttore dell’istituzione, Auguste Geffroy, di allestire un museo di antichità per formare i suoi membri attraverso la pratica dell’archeologia. La diversità della collezione riflette la storia della pratica degli oggetti archeologici all’interno dell’École française de Rome al momento della sua fondazione, alla fine dell’Ottocento. Costituita dal prodotto di scavi effettuati dall’istituzione e provenienti da acquisti e donazioni di oggetti, la collezione spazia tra una varietà di temi che ne dimostrano la ricchezza e l’importanza”.
Al link che trovate qui di seguito troverete la presentazione della collezione archeologica dell’École online, con una selezione di reperti della collezione in 3D, il catalogo digitale e i documenti d’archivio digitalizzati : https://omeka.efrome.it/s/collection-archeologique/page/accueil
Giorni e orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00, il sabato dalle 10.00 alle 13.00.
Chiusure eccezionali: sabato 29 giugno; da giovedì 8 agosto a domenica 25 agosto inclusi; venerdì 1° novembre; lunedì 11 novembre.