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“Patrimonio culturale immateriale e cambiamenti climatici” se ne discute a Ravello su iniziativa del CUEBC

da | 22 Mar 2024 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

I cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più urgenti e complesse del nostro tempo, con impatti che si estendono ben oltre le sfere ambientale ed economica e che riguardano, invece, il combinato di fattori che sottende il benessere delle comunità locali e la sopravvivenza degli ecosistemi.
La ridefinizione delle priorità di policy, soprattutto immediatamente dopo l’emergenza Covid, è solo il
risultato più evidente di una riflessione approfondita sull’opportunità di riconfigurare i sistemi produttivi, le
abitudini di consumo e le traiettorie pianificatorie in una prospettiva di neutralità climatica.
Perciò, se per l’agenda politica globale l’obiettivo precipuo è la mitigazione dei cambiamenti climatici, i territori sono invece chiamati a definire strategie di adattamento agli effetti che i cambiamenti climatici direttamente o indirettamente determinano, chiamando in causa anche la capacità di resilienza dello stesso sistema territoriale.Tale nuova e più complessa prospettiva riguarda anche le strategie di tutela e valorizzazione del patrimonio
culturale.

Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali (C.U.E.B.C.) ha promosso una tavola rotonda per discutere, nel quadro del progetto “Green Heritage finanziato dall’Unione Europea, dell’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale immateriale”. L’appuntamento è per venerdì 12 e sabato 13 aprile a Ravello (SA) nella Villa Rufolo.
Parteciperanno esperti e rappresentanti di amministrazioni locali, enti di ricerca, imprese e associazioni che si confronteranno con specifico focus su 2 temi:

Tradizioni, Rituali e Culti: la Celebrazione in onore della Madonna Avvocata e la Festa dei Ceri di Gubbio;
Saperi e Tecniche: L’arte dei muri a secco della Costiera Amalfitana.

Nella giornata di venerdì 12 i partecipanti, in sessione privata, saranno indirizzati alla discussione secondo il metodo del World Café, a partire da un corollario di domande/stimolo, utili a orientare il dialogo e a facilitare l’emersione di temi e sottotemi, punti di vista, nuove visioni, strategie, esperienze, spunti e approfondimenti.
Nella mattinata di sabato 13, in sessione pubblica, verranno presentati gli esiti della discussione della giornata precedente, per addivenire ad una serie di raccomandazioni finali che propongano strategie di mitigazione del rischio di vulnerabilità del patrimonio culturale immateriale di fronte ai cambiamenti climatici e, soprattutto, suggeriscano azioni utili a generare consapevolezza e proattività presso le comunità locali.

Il progetto GreenHeritage

Il progetto GreenHeritage, che intende sviluppare un approccio olistico, innovativo e inclusivo
all’analisi e alla gestione degli impatti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici (CC) sul patrimonio culturale immateriale (ICH), conta su una rete di partner distribuiti in cinque Paesi europei: per l’Italia, CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche-Leader; CUEBC Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali; CMCC
Fondazione Centro Euromediterraneo sui Cambiamenti Climatici; per la Spagna, FSMLR Fundacion SantaMaria La Real Del Patrimonio Historico (ES); per la Grecia, ReadLab P.C. Laboratorio di Ricerca, Innovazione e Sviluppo (GR); UAEGEAN Università dell’Egeo (GR); ELORIS S.A. Società di Ricerca, Istruzione, Innovazione e Sviluppo della Regione dell’Egeo Settentrionale (GR); ALLI Athens Lifelong Learning Institute (GR); per la Lettonia, ILFA LU Istituto di Letteratura, Folklore e Arte dell’Università della Lettonia; per il Belgio CANDIDE International (BE).
Il progetto ha l’obiettivo di elaborare strumenti e metodologie innovative in grado di promuovere approcci adattivi e sistemici ai rischi derivanti dai cambiamenti climatici. Attraverso il progetto Green Heritage, i promotori mirano a rendere osservabili ed evidenti le minacce, dirette o indirette, che incombono sul patrimonio culturale immateriale europeo e a elaborare azioni di tutela e intervento a partire da una fase preliminare di ascolto delle comunità e degli operatori interessati dal rischio.

Programma

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