Sarà esposta al Museo archeologico Nazionale della Sibaritide la testa femminile di stile severo, in marmo bianco, proveniente dall’antica Selinunte.
L’eccezionale opera d’arte era inserita in una composizione detta acrolito, ovvero una figura con testa, mani e piedi in materiale pregiato e il resto del corpo, che veniva coperto dalle vesti, solitamente in legno.
La scultura rappresenta il volto di una divinità femminile ed era parte della decorazione architettonica del Tempio E – attribuito ad Hera – di Selinunte (TP), l’antica città greca situata sulla costa meridionale della Sicilia, fondata nel VIII secolo a.C..
Il tempio venne edificato intorno al 460-450 a.C., in stile dorico, e costituisce una delle soluzioni architettoniche più rappresentative della Magna Grecia, al suo interno si conserva ancora la base che ospitava la statua della dea Hera.
«La scultura – ha spiegato il direttore Filippo Demma – fa parte delle collezioni del Museo Regionale Archeologico di Palermo “Antonino Salinas” ed arriva grazie ad un programma di collaborazione che ha consentito all’Istituto palermitano di esporre temporaneamente la coppa fenicia da Francavilla Marittima, normalmente conservata al MuNAS, nel percorso della interessantissima mostra “Sicilia//Grecia//Magna Grecia”, attualmente allestita a Palermo».
Ma l’esposizione dello stupendo volto femminile rappresenterà anche l’occasione per festeggiare degnamente l’8 marzo. L’archeologo del Parco di Sibari, Antonio Giorri, proprio nel corso della Giornata internazionale della donna, ha presentato il reperto.