Il percorso umano e politico del leader socialista in mostra al Museo di Roma a Palazzo Braschi
In occasione del centenario della morte, il percorso umano e politico di Giacomo Matteotti viene celebrato da una grande mostra, che inaugura domani 29 febbraio al Museo di Roma a Palazzo Braschi, Piazza S. Pantaleo 10.
“Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia” è la prima esposizione dedicata al leader socialista, deputato e segretario del Partito Socialista Unitario, dagli esordi giovanili all’affermazione nazionale, dalle battaglie per la democrazia all’opposizione al fascismo, di cui aveva compreso fra i primi la natura totalitaria, fino al brutale omicidio perpetrato dal regime mussoliniano. Nella dignità inderogabile, nell’altissimo senso civico dimostrati in un tragico momento della nostra storia, Matteotti si è elevato a tenace e incorruttibile avversario del totalitarismo. Exemplum che non cessa di interrogare e illuminare il panorama geopolitico, si staglia oggi quale baluardo intellettuale, monito civile, imperativo morale.
Dal 1° marzo al 16 giugno 2024, la mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Mauro Canali con la direzione e il coordinamento generale di Alessandro Nicosia, è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con l’Associazione culturale Costruire Cultura, sotto il patrocinio del Ministero della Cultura, con la presenza di Banca Ifis in qualità di Main Partner, con il contributo di Camera di Commercio di Roma e la partecipazione di Archivio Storico Luce, Rai Teche, Fondazione Pietro Nenni e AAMOD – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.
Forte dell’autorevolezza delle istituzioni coinvolte e ricca di materiali inediti, la rassegna annovera documenti originali – con particolare riferimento agli atti istruttori e giudiziari, mai utilizzati in precedenza, che sostanziano il percorso interpretativo – fotografie, manoscritti, oggetti, libri d’epoca, articoli di giornali e riviste, filmati e documentari, opere d’arte, sculture, ceramiche, quadri, nonché brani musicali dedicati al leader politico. L’esposizione è suddivisa in quattro sezioni, a rendere la parabola esistenziale di Matteotti e, di concerto, “il drammatico passaggio – osserva Canali – dallo Stato liberale alla dittatura di Benito Mussolini”.
“Una partecipazione straordinaria. Coordinata da Mauro Canali che è uno dei maggiori studiosi di Matteotti, hanno aderito prestigiosi storici e prestatori di grande importanza. Tra i tanti: la Fondazione Nenni, che ha concesso il prezioso album con le foto di famiglia; la Fondazione Feltrinelli con gli appunti della tesi di Matteotti; l’Archivio di Stato di Roma, con il prestito del dossier sulle indagini successive al delitto; l’Archivio Storico Luce, che ha concesso documenti filmici dell’epoca e tanti altri” dichiara il curatore Alessandro Nicosia.
L’esposizione organizzata in sezioni
La sezione Il giovane Matteotti registra l’impegno in Polesine a favore di braccianti e mezzadri, la carriera accademica, l’attività pubblicistica per “La Lotta”, l’adesione al Partito Socialista.
Impegno politico nazionale 1919-1924, che ne distingue l’attività parlamentare, il contrasto del fascismo, che considera da subito un pericolo mortale per le istituzioni democratiche, degli squadristi intesi quale “guardia bianca” degli interessi agrari e dei “collaborazionisti” in seno al neonato PSU di cui è segretario.
La sezione Sequestro e morte 1924-1926, partendo dall’affermazione del PSU quale più forte partito della sinistra alle elezioni del 1924, annovera il celebre discorso del 30 maggio 1924 in Parlamento contro brogli e violenze fascisti, l’aggressione e il sequestro subiti il 10 giugno a Roma, l’assassinio e le indagini, il ritrovamento del cadavere il 16 agosto e il processo-farsa di Chiesti, sottesi da un ineludibile memento: “Uccidete me, ma l’idea che è in me non la ucciderete mai… La mia idea non muore”.
Surplus d’attenzione è stato dedicato al complesso movente dell’omicidio, illuminando il timore da parte del governo fascista della denuncia in Parlamento di Matteotti su pratiche corruttive condotte con la compagnia petrolifera americana Sinclair Oil.
Infine, Il mito di Matteotti, che focalizza il lascito fattuale e ideale del politico, dalle commemorazioni alle Brigate Matteotti fino alla perdurante residenza nell’immaginario collettivo.
L’intento è di restituire al grande pubblico uno dei padri della nostra democrazia e far conoscere alle nuove generazioni, con approfondimenti multimediali, iniziative formative e linguaggio immediato, un politico e intellettuale senza eguali.
“Giacomo Matteotti. Vita e morte di un padre della democrazia” è corredata dal catalogo edito da Treccani che recependo contributi iconografici inediti e preziose testimonianze contempla origini, attività ed epilogo di un uomo straordinario votato alla libertà.
Info: Luogo Museo di Roma, Piazza S. Pantaleo 10
Orario: dal 1° marzo al 16 giugno 2024
dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00
https://www.museodiroma.it/it/mostra-evento/giacomo-matteotti-vita-e-morte-di-un-padre-della-democrazia