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Cinema, a Roma i vincitori del Festival del Film Cattolico

da | 19 Feb 2024 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

Durante la premiazione, l’ideatrice del Festival ha annunciato un film su Michael Jackson e il suo rapporto con la fede

Cinema, ecco i vincitori dell’International Catholic Film Festival ‘Mirabile Dictu’, giunto alla sua XV edizione. La cerimonia di premiazione si è conclusa a Roma, nella splendida cornice di Palazzo Cesi. Oltre duemila le opere candidate. La regista ideatrice del Festival del Film Cattolico, Liana Marabini, ha anche annunciato che sta realizzando un film su Michael Jackson e il suo rapporto con la fede, che sarà presentato al Festival di Cannes il prossimo maggio.

La nascita del Festival del Film Cattolico
Il Festival del Film Cattolico ‘Mirabile Dictu’ è ideato nel 2010 dalla regista e produttrice Liana Marabini, con l’obiettivo di dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docu-fiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono modelli positivi e valori universali.
Il Festival è nato sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio per la Cultura, oggi Dicastero per la Cultura e l’Educazione, rappresentato alla cerimonia dal sottosegretario padre Antonio Spadaro.

Oltre duemila le opere candidate
Le opere candidate quest’anno sono state oltre duemila, provenienti da vari Paesi nel mondo. Fra queste opere sono stati selezionati i film finalisti, provenienti da ben nove Paesi diversi: Argentina, Cina, Filippine, Francia, India, Polonia, Spagna, Stati Uniti e Italia. Ai vincitori è stato conferito il pesce d’argento, ispirato al primo simbolo cristiano.

I finalisti candidati per il miglior film
I finalisti candidati per il miglio film sono stati tre: ‘The messagge of Lourdes’ di Stefano Mazzeo (USA), ‘Saint Michael: Meet the Angel’ di Wincenti Podbinski e Don Przemyslaw Krakowczyk (Polonia) e ‘La Sirvienta’, di Pablo Moreno (Spagna).

Pesce d’argento al film ‘La Sirvienta’, di Pablo Moreno
A vincere il premio per il miglior film è stato Pablo Moreno, con ‘La Sirvienta’. Protagonista del film è Vicenta María López e Vicuña, religiosa fondatrice della Congregazione delle Suore di Maria Immacolata che visse quasi duecento anni fa. Vicenta María ha trascorso la vita a proteggere e aiutare le donne del suo tempo che cercavano di emigrare dai loro villaggi, spesso con poca fortuna. Una donna che ha sfidato il suo mondo, segnando in positivo migliaia di donne. Nel film, Lera – una collaboratrice domestica scappata dall’Ucraina – è stata arrestata con l’accusa di furto e in carcere incontra due prostitute alle quali racconta la storia della donna che le ha cambiato la vita.

Ex aequo per il premio al miglior regista
Per la prima volta nella Storia del film si è verificato un ex aequo per il premio al miglior regista. A vincere sono stati  Eddie McClintock per ‘Miracle at Manchester’ (USA) e Jan Sobierajski per ‘Called’ (Polonia). In finale erano presenti anche i registi Snehashish Das per ‘Suka Bhaira Sholay’ (India) e Chris Vickers-Rynecki per ‘A Bad Choice’ (USA).

La speranza narrata nel film ‘Miracle at Manchester’
‘Miracle at Manchester’ narra di una comunità scolastica che si riunisce per provare a salvare un adolescente da una forma aggressiva di tumore al cervello. Due settimane dopo che l’intera scuola superiore cattolica ha recitato una preghiera per questo ragazzo, il suo tumore scompare. Durante il calvario della malattia, suo padre perde la fede, ma alla fine riesce a rinnovarla. Una storia all’insegna della speranza.

La storia di ‘Called’
‘Called’ racconta la storia dell’incontro tra un prete cattolico e una famiglia benestante, ricco di forti scambi di opinione. Il sacerdote racconta storie di sette persone laiche convertite attraverso il ministero sacerdotale.

I migliori cortometraggi in finale
I finalisti per il miglior cortometraggio sono stati tre: ‘Zatti, hermano nuestro’, di don Ricardo Campoli (Argentina), ‘Arrivederci Paris’ di Luis Salvatore Bellanti (Francia) e ‘Hatid (send off)’, di Rosswil H. Hilario (Filippine).

Il cortometraggio vincitore
A vincere è stato il cortometraggio ‘Zatti, hermano nuestro’, di don Ricardo Campoli (Argentina). È il 1941 e le notizie che arrivano all’ospedale San José di Viedma, in Patagonia, non sono buone. L’ordine è quello di sgomberare l’edificio per la demolizione e trasferire pazienti, medici e infermieri in una nuova sede. Le speranze di salvare l’ospedale sono tutte riposte nel salesiano coadiutore Artemide Zatti. Il film narra un breve episodio della vita di Zatti, proclamato santo da Papa Francesco il 9 ottobre 2022.

‘Arma Christi: a chronicle of dissent’ è il miglior documentario
Il miglior documentario è ‘Arma Christi: a chronicle of dissent’, di Victoria Darves-Bornoz (Francia). È un film sui cristiani in Ucraina in tempo di guerra ma narra anche la storia del grande artista contemporaneo Banksy, che si è recato nel Paese nel corso della guerra e ha dipinto ben undici capolavori sui muri di altrettanti immobili bombardati.

Gli altri documentari finalisti
Gli altri documentari finalisti sono stati: ‘Follow that bishop’, di Sean-Patrick Lovett e Antonio Olivié (Italia), e ‘New creation in love’, di Huayu Yang (Cina).

Premio della Capax Dei Foundation a ‘New creation in love’
Il premio della Capax Dei Foundation è stato assegnato a ‘New Creation in love’, di Huayu Yang (Cina). Il documentario racconta la storia di due giovani mongoli in Cina, Aslan e Krissy. Uno è cresciuto senza le cure dei genitori, l’altra è cresciuta con uno stile di vita caotico a causa della separazione dei genitori. I due sono diventati tossicodipendenti ma hanno trovato la grazia salvifica di Gesù Cristo, dando avvio a un processo di crescita personale.

La giuria internazionale
La giuria internazionale ha accolto nomi prestigiosi: presidente è stata presieduta la principessa e attrice Maria Pia Ruspoli (Italia), Gli altri importanti nomi sono stati: il distributore e produttore Norbert Blecha (Austria), i giornalisti Luca Caruso (Vaticano) e Wlodzimierz Redzioch (Polonia) e l’attore Rupert Wynne-James (Regno Unito). La cerimonia di premiazione è stata condotta dal giornalista Armando Torno.

Il cardinale Ravasi: “Cercare di trovare nella realtà visibile questa dimensione trascendente”
Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Cultura – che ha concesso l’Alto Patronato fin dalla prima edizione – si è complimentato con Liana Marabini, sottolineando la volontà della regista di voler scendere in profondità con questo Festival: “Questa è la funzione che Liana Marabini ha sempre voluto: quella cioè di rappresentare anche il Trascendente. Se vogliamo dirlo con un grande pittore, Paul Klee, ‘rappresentare nel visibile l’invisibile che si cela in esso’. Cercare cioè di trovare sempre nella realtà visibile questa dimensione ulteriore e trascendente. Questa credo che sia la realtà dei grandi film, dei grandi registi”.

Film come scavo in profondità
Ha concluso il cardinale: “Il film non è soltanto un’immagine della realtà, ma è anche uno scavo in profondità, alla ricerca, tante volte, del grande mistero della persona umana, della storia e, se si vuole, anche della Trascendenza, della divinità”.

Marabini: “Già essere in competizione finale è un premio”
La presidente del Festival, Liana Marabini, ha ringraziato tutti i presenti, la giuria, la presidente e i numerosi produttori che da ogni parte del mondo hanno candidato le loro opere, sottolineando che “già essere in competizione finale è un premio, perché i film finalisti sono stati selezionati su oltre 2000 pellicole candidate”.

L’annuncio: Michael Jackson al Festival di Cannes
Inoltre, Liana Marabini ha annunciato che sta realizzando un film su Michael Jackson e il suo rapporto con la fede, che sarà presentato al Festival di Cannes il prossimo maggio. Al di là della fede del noto cantante, sono nella storia del panorama musicale canzoni come ‘We are the world’ o ‘Heal the World’, che esprimono valori di pace, amore e speranza.

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