fbpx

Firenze, blitz degli attivisti di Ultima Generazione agli Uffizi

da | 15 Feb 2024 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela

Sulla ‘Nascita di Venere’ di Botticelli sono state attaccate immagini dell’alluvione a Campi Bisenzio

 

Firenze, nuovo blitz degli attivisti ambientalisti di Ultima Generazione. Questa volta, nel mirino è stata la ‘Nascita di Venere’ del Botticelli, capolavoro del Rinascimento conservato alle Gallerie degli Uffizi. Il blitz è andato in scena per chiedere un fondo per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi, lo stesso giorno di presentazione del documentario ‘Casca il cielo, realizzato per ricordare l’alluvione che ha duramente colpito la Toscana tra il 2  e il 3 novembre 2023.

Blitz alle Gallerie degli Uffizi

Lo scorso 13 febbraio gli attivisti di Ultima Generazione hanno fatto irruzione alle Gallerie degli Uffizi, a Firenze e hanno attaccato con dello scotch alcune fotografie dell’alluvione a Campi Bisenzio sul vetro della ‘Nascita di Venere’ di Botticelli. Immagini di frane e strade inondate hanno ricoperto il noto quadro. Il motivo? Chiedere un fondo riparazione di 20 miliardi di euro sempre a disposizione per riparare i danni delle catastrofi climatiche. A compiere il gesto sono stati due attivisti, oltre a un terzo che ha ripreso la scena. Nel video, già diffuso in rete, si vedono i due attivisti che chiedono a gran voce il fondo riparazione, accompagnati da uno striscione, per “tutti i cittadini che hanno subito o subiranno i danno delle catastrofi climatiche”, ricordando l’alluvione a Campi Bisenzio, ma anche quella che ha colpito pochi mesi fa l’Emilia Romagna. Un riferimento è andato anche agli agricoltori, che “stanno perdendo i raccolti”. I visitatori sono stati fatti uscire e la sala è stata chiusa fino all’arrivo dei Carabinieri, che hanno accompagnato gli attivisti in caserma. Le denunce per i tre attivisti riguardano l’interruzione di pubblico servizio e la riunione in luogo pubblico non preavvisata.

L’episodio di Palazzo Vecchio

Fra gli attivisti, c’è anche Giordano Cavini Casalini, che aveva imbrattato Palazzo Vecchio con della vernice lavabile arancione nel marzo 2023. All’epoca, gli attivisti chiedevano lo stop ai sussidi pubblici ai combustibili fossili in modo che gli stessi potessero essere utilizzati per fronteggiare la siccità estiva. A intervenire era stato lo stesso sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il primo cittadino, che si trovava per caso sul posto, si è accorto del gesto e si è lanciato immediatamente insieme a degli agenti della Polizia locale per interrompere gli attivisti. Il video è diventato virale. Nardella aveva commentato in merito: “Attaccare l’arte per manifestare la propria opinione è contro la società civile; piuttosto, lavoriamo insieme con metodi corretti e accettabili”. Il gesto a Palazzo Vecchio aveva provocato un danno, a detta del sindaco, pari a circa 30mila euro.

Un attivista: “Rischio il carcere ma ritengo più importante un’ottica di comunità”

Oggi Casalini rischia il carcere, poiché con l’azione agli Uffizi ha violato l’obbligo di dimora nel comune di residenza che gli era stato in posto a seguito di un processo per direttissima dopo un blocco stradale lo scorso dicembre. Giordano era operatore socio sanitario, oltre che essere padre. Ha visto con i suoi occhi la disperazione delle persone dopo l’alluvione in Toscana. In un video reso pubblico commenta: “Abbiamo scelto di recarci al Museo degli Uffizi per attaccare le foto dell’alluvione ai Campi Bisenzio sul quadro della Venere di Botticelli. Abbiamo scelto di fare questo per chiedere un fondo riparazione di 20 miliardi di euro a sostegno di tutte le persone che hanno subito e che subiranno nel prossimo futuro disastri delle calamità naturali. Ovviamente per fare questo ho violato le mie misure cautelari che mi vedrebbero bloccato nel mio comune di residenza. Il rischio che ho avuto è la carcerazione. Però al di là dei rischi personali, ciò che ritengo più importante è un’ottica solidale, di comunità; quindi tutto quello che può essere il mio rischio personale è ben poca cosa rispetto alla sofferenza di milioni di persone”.

Nardella: “Sbagliano. Non sarebbe male far pulire le facciate dei palazzi storici”

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si è espresso sull’azione alle Gallerie degli Uffizi in un video pubblicato sulla sua pagina Instagram: “Gli eco dimostranti di Ultima Generazione sono tornati a Firenze. Anche questa volta, come è stata per Piazza Signoria, attaccano la cultura e l’arte per difendere la natura. Io credo che cultura e natura siano due facce della stessa medaglia e una battaglia sacrosanta come quella sull’emergenza ambientale non può essere condotta attaccando anche solo simbolicamente i nostri tesori, le nostre bellezze artistiche”. Prosegue duramente Nardella: “Ancora una volta sbagliano e credo che in questi casi non sarebbe male per sanzione far pulire le facciate dei nostri palazzi storici per un paio di settimane”.

Alcuni commenti sui social

Tanti i commenti espressi sui social. Commenta qualcuno: “Se invece di una punizione provaste ad abbracciare la loro iniziativa ma facendola vertere su azioni verso aziende inquinanti? Penso comunque che la scelta di fare queste manifestazioni sull’arte abbia un impatto più forte. Penso che siano assolutamente persone con le quali si possa aprire un dialogo in apertura e in evoluzione”. Altri sottolineano che “sono proteste pacifiche e le proteste servono”. Altri sono invece assolutamente contrari a questo tipo di azioni, che – sebbene pacifiche – possono provocare danni verso il patrimonio artistico e culturale italiano. “Questi sfregi devono essere condannati. Con rimborso di denaro”, commenta qualcuno. Altri sottolineano: “Non condivido e non condividerò mai questo tipo di protesta”. E ancora: “Non è così che si combattono le condizioni climatiche. Le opere d’arte non si toccano”. Insomma, di certo gli attivisti fanno parlare l’opinione pubblica.

Lo stesso giorno del blitz, è stato presentato il documentario sull’alluvione

Lo stesso giorno del blitz è stato presentato all’auditorium Spadolini di palazzo del Pegaso il docufilm ‘Casca il cielo’, per la regia di Lorenzo Garzella e Roan Johnson e finanziato dal Consiglio regionale della Toscana. Un documentario che ripropone immagini e testimonianze di chi è stato colpito dall’alluvione in Toscana lo scorso novembre. Il trailer del documentario, grazie alla collaborazione con ANEC Toscana, l’Associazione degli esercenti cinema, sarà proiettato in oltre 200 sale della regione Toscana con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e ricordare l’accaduto.

Mazzeo: “Non dimenticare quanto accaduto”

Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha commentato al riguardo: “Abbiamo voluto sostenere questa iniziativa per non dimenticare. Quando accadono eventi drammatici come quelli che hanno colpito la Toscana qualche mese fa, c’è la necessità di tenere alta l’attenzione. Il docufilm di Lorenzo Garzella e Roan Johnson, che ringrazio, dà il senso della violenza dell’acqua che ha colpito il territorio in quelle poche ore. Dovremmo portarlo dentro le scuole, perché le ragazze e i ragazzi continuino a sentirsi vicini alle popolazioni colpite, a fianco delle quali sono intervenuti in prima linea durante la fase emergenziale dei soccorsi. E portarlo nelle istituzioni, per dire che non devono mai voltarsi dall’altra parte. Ognuno di noi deve fare tutto ciò che può. Come Regione abbiamo già stanziato risorse e lo stesso deve fare rapidamente il Governo. C’è bisogno dell’aiuto di tutti perché le aziende possano ripartire e le famiglie possano tornare nelle loro case. Nei prossimi 15 giorni il trailer sarà proiettato in tutte le sale cinematografiche della Toscana, un modo per chiedere alle cittadine e ai cittadini toscani di continuare a dare il proprio contributo e non dimenticare quanto accaduto”.

Clicca sul banner per leggere Territori della Cultura