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I bronzi di San Casciano arrivano al MANN: dal 15 febbraio al 30 giugno in mostra

da | 22 Gen 2024 | Archeologia, Conservazione e Tutela

Il 15 febbraio la mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano” arriva al Museo Archeologico Nazionale di Napoli ed è visitabile fino al 30 giugno 2024.

Il Palazzo del Quirinale aveva già ospitato la prima tappa della mostra dal 23 Giugno al 22 Dicembre 2023, ed oggi sono invece già iniziati, nel laboratorio di restauro del MANN, i lavori preliminari per una nuova tappa, ovvero l’allestimento della mostra che prevede l’esposizione di statue e statuette bronzee, ex-voto e migliaia di monete ritrovate nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Per l’esattezza, oltre 20 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione, cinquemila monete in oro, argento e bronzo: sono queste le nuove eccezionali scoperte restituite dalla campagna di scavo al santuario etrusco-romano. I reperti in questione sono un prezioso strumento per analizzare periodi storici del passato e aggiungere un tassello in più agli studi archeologici dell’antichità. Infatti non solo i reperti, poiché preservati nell’acqua calda – peculiare stato di conservazione – recano importanti iscrizioni in etrusco e latino, ma, ancor di più, queste testimonianze consentono di ricostruire i rituali e i culti delle divinità venerate nel grande santuario termale del Bagno Grande, le genti che frequentavano il luogo sacro e la compresenza di Etruschi e Romani attorno all’acqua calda. Nelle iscrizioni si leggono nomi di potenti famiglie etrusche del territorio dell’Etruria interna, dai Velimna di Perugia ai Marcni noti nell’agro senese. Accanto a onomastica e forme dedicatorie in etrusco troviamo iscrizioni in latino, che menzionano anche le aquae calidae, le fonti calde del Bagno Grande, dove le statue furono collocate. Difatti, nel santuario del Bagno Grande, le nobili famiglie etrusche, in una fase in cui l’espansione di Roma significava anche osmosi culturale, dedicarono le statue all’acqua sacra. Si trattava di un ambiente multiculturale e plurilinguistico assolutamente unico nel suo genere, circondato da instabilità politica e guerra.

Il ministro della cultura Sangiuliano ha fatto visita al laboratorio di restauro dei bronzi e si è espresso in questo modo a tal proposito: “I reperti ritrovati a San Casciano, a giudizio di molti esperti, sono tra i più importanti rinvenimenti archeologi italiani e ci permettono di riconnetterci con le nostre più antiche radici. La mostra a Napoli rappresenta un momento eccezionale per ammirare questi tesori restituiti dalla terra e dall’acqua e vivere l’esperienza unica del contatto visivo ed emozionale con testimonianze di un passato in cui il mondo romano e quello etrusco si riconoscevano attraverso riti sacri legati al termalismo e alla purificazione del corpo e dello spirito”. Anche Massimo Osanna, il Direttore generale Musei del Ministero della Cultura, che cura la mostra con Jacopo Tabolli, ha espresso un proprio pensiero a proposito della mostra dei bronzi: “È un’occasione unica per uno straordinario viaggio nel tempo che si amplia adesso a Napoli con ulteriori manufatti. Con i bronzi di San Casciano si inaugurano anche nuove sale del MANN, appena restaurate, destinate ad ospitare le mostre temporanee del Museo”. Lo stesso Jacopo Tabolli ha detto la sua, soffermandosi sull’importanza in per sé del valore archeologico e storico di queste preziose statue: “Rispetto alle note scoperte di antiche statue in leghe di bronzo – pensiamo per esempio al celebre Arringatore scoperto a Perugia ed esposto al Museo Archeologico Nazionale di Firenze – quanto riemerso dal fango a San Casciano dei Bagni è un’occasione unica di riscrivere la storia dell’arte antica e con essa la storia del passaggio tra Etruschi e Romani in Toscana”. Tutto, dunque, sembra sottolineare quanto questa mostra sia un’ulteriore possibilità italiana di scoprire e riscoprire parti di storia antica e di realtà passate e vissute.

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