Un nuovo tempio emerge a Paestum, l’antica colonia magnogreca sulla costa cilentana. La scoperta è frutto di una campagna di scavo stratigrafico avviata nel 2022 nella zona occidentale dell’antica città, che ha rivelato l’esistenza di due templi greci di ordine dorico, uno successivo all’altro.
Una nuova luce
Nel giugno del 2019 infatti mentre si disboscava l’area lungo le mura occidentali di Paestum, emersero alcuni capitelli dorici: gli archeologi guidati dall’allora direttore Gabriel Zuchtriegel approfondirono le ricerche e ritrovarono tra terra e rovi almeno altri 250 frammenti. Furono realizzate indagini geofische e avviate le prime ricerche che portarono alla alla scoperta di un piccolo tempio risalente al V secolo avanti Cristo.
La scoperta
Le indagini svolte nelle ultime settimane però rivelano una storia ancora più antica. All’interno della struttura templare infatti, al di sotto del colonnato, sono stati reimpiegati, probabilmente a scopo rituale, 14 capitelli dorici frammentari e altri materiali architettonici. Benché le dimensioni siano analoghe a quelli del tempietto finora esplorato la tipologia è confrontabile con quella dei capitelli del tempio di Hera I, il più antico dei tre edifici maggiori di Paestum.
Un tempio sotto l’altro
“Questi ultimi eccezionali rinvenimenti – commenta il ministero della Cultura – dimostrano che siamo di fronte a un altro tempio, di modeste dimensioni ma con caratteristiche architettoniche simili a quelle dei primi grandi templi pestani e da datarsi al VI secolo a.C”. Insomma per motivi ancora sconosciuti, forse un crollo, all’inizio del secolo successivo questa struttura era stata sostituita, nella medesima area, da un nuovo tempio. “La portata della scoperta non si limita all’architettura e alla storia del santuario ma amplia notevolmente la nostra conoscenza dell’impianto urbanistico della città” spiegano gli archeologi.
Altri ritrovamenti
È stato infatti individuato anche il tracciato di una strada battuta, che corre parallela al tempio ma che ha un orientamento diverso rispetto alle mura. Alla fine del VI secolo a.C. quindi, quando il tempio più antico fu eretto, la città di Poseidonia-Paestum non era ancora dotata di mura difensive. Un’indagine eccezionalmente documentata come mai accaduto dagli anni Cinquanta, che sta riscrivendo la storia millenaria e suggestiva del luogo.
Le parole del Direttore del Parco Archeologico
“Questi eccezionali rinvenimenti, che aggiungono nuovi fondamentali tasselli alla ricostruzione della storia arcaica della colonia magnogreca di Poseidonia, documentano le molteplici fasi costruttive di un santuario situato in una zona liminare, in prossimità della costa da cui i coloni stessi erano giunti alcuni decenni prima, ed edificato in epoca arcaica prima ancora che la città fosse dotata di un circuito difensivo”, ha spiegato il direttore del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Tiziana D’Angelo. “Si tratta di un cantiere di scavo complesso che necessita della collaborazione di archeologi, restauratori, ingegneri, architetti e geologi. A breve le attività di scavo saranno concluse, e siamo già al lavoro per creare un nuovo percorso di fruizione che renda questo importante santuario accessibile al pubblico”.