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Manovra di bilancio 2024, spese e tagli per la cultura

da | 10 Gen 2024 | Arte e Cultura, Istituzioni, Leggi e regolamenti

Le principali misure nella cultura e le previsioni di spesa

 

Approvata la legge di bilancio 2024. Ecco le principali manovre nel settore della cultura e le previsioni di spesa all’insegna della prudenza. Nasce la capitale italiana dell’arte contemporanea.

4 milioni di euro annui per gli scavi archeologici

La prima manovra riguarda un’autorizzazione di spesa pari a 4 milioni di euro annui a decorrere dal 2024, destinati a realizzare una campagna nazionale di scavi archeologici a Pompei e negli altri parchi archeologici nazionali, oltre ad attività di conservazione e tutela delle aree e zone di interesse archeologico.

10 milioni di euro per la manutenzione dei parchi archeologici

Via anche alla spesa di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2024 al fine di assicurare la tutela e la valorizzazione degli istituti e dei luoghi della cultura nazionali, in particolare dei parchi e delle aree archeologiche, attraverso un’attività di manutenzione ordinaria programmata.

Capitale italiana dell’arte contemporanea

Nella legge viene introdotto un nuovo titolo. Il Consiglio dei Ministri conferirà annualmente il titolo di ‘Capitale italiana dell’arte contemporanea’ a una città italiana, sulla base di un’apposita procedura di selezione definita con decreto del Ministro della Cultura, previa intesa in sede di Conferenza unificata. Alla città assegnataria del titolo è attribuito 1 milione di euro per interventi di realizzazione e di riqualificazione di spazi dedicati alla fruizione dell’arte contemporanea.

Incremento del Fondo per la tutela del patrimonio culturale

Il Fondo per la tutela del patrimonio culturale è incrementato di 1,694 milioni di euro annui. Il Fondo era stato istituito nella legge 190 del 2014, poi rifinanziato nel corso degli anni.

Rifinanziato il Fondo istituito dalla legge di bilancio 2023

Il Fondo per la tutela, la valorizzazione e il sostegno del patrimonio culturale e del settore cinema e spettacolo dal vivo, istituito dalla Legge di Bilancio 2023 (la numero 197 del 29 dicembre 2022) è rifinanziato per un importo pari a 6,794 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026.  La legge di Bilancio 2023 stabiliva 34 milioni di euro per il 2024, 32 milioni per il 2025 e 40 milioni per il 2026.

Manovra per potenziare le sale cinematografiche

Nella legge è stabilito anche un incremento del numero di sale cinematografiche e polifunzionali, oltre all’adeguamento funzionale e tecnologico, con un’attenzione per le persone con disabilità. È prevista una dotazione di 20 milioni di euro a decorrere dal 2024.

Cambia il tax credit per il cinema

Cambia il tax credit per il cinema: la percentuale di spesa su cui applicare il credito d’imposta per le opere cinematografiche e audiovisive rimane al 40 per cento, ma vengono rivisti i parametri. La misura prevede una rimodulazione dell’aliquota che può decrescere in relazione alle spese agevolabili e alle dimensioni delle imprese o gruppi di imprese.

Novità per i pagamenti con PAGO PA

Altra novità riguarda la facoltà di effettuare anche tramite strumenti diversi da quelli della piattaforma PAGO PA i pagamenti in forma indiretta versati dai visitatori per i servizi di assistenza culturale e di ospitalità negli istituti e nei luoghi della cultura.

Pillole sui versamenti al bilancio dello Stato

La manovra consente anche che i versamenti al bilancio dello Stato, disposti con decreto del MIC possano essere riassegnati al bilancio del Ministero della Cultura non solo per l’attività di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ma anche per il sostegno, la valorizzazione e la tutela dei settori dello spettacolo dal vivo, del cinema e audiovisivo, della ricerca, educazione e formazione in materia di beni e attività culturali.

Quota dei proventi da mostre e manifestazioni culturali come strumento alternativo

La normativa stabilisce che il Ministro della Cultura possa disporre con propri decreti che una quota dei proventi conseguiti in occasione di concerti, mostre, manifestazioni culturali e altri eventi dagli uffici del Ministero della Cultura dotati di autonomia o, in accordo con i soggetti interessati, dagli enti controllati o vigilati dal Ministero stesso, incluse le fondazioni lirico-sinfoniche e i teatri nazionali, nonché dai teatri di tradizione, dalle istituzioni concertistico-orchestrali e dai musei accreditati al sistema museale, al netto dei relativi oneri, sia versata all’entrata del bilancio dello Stato e riassegnata nel corrispondente esercizio finanziario allo stato di previsione del Ministero della Cultura, per essere destinata alla tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali.

La manovra è stata disposta per delineare uno strumento finanziario alternativo che possa favorire i beni culturali attraverso il coinvolgimento dei cittadini e senza oneri per le finanze pubbliche, poiché le eventuali risorse aggiuntive provengono da soggetti terzi.

Alcuni rifinanziamenti

Dai documenti si apprende che nel corso dell’esame al Senato è stato introdotto un rifinanziamento di 500.000 euro per il solo 2025 in favore del Museo MAXXI di Roma e di 400.000 euro a regime per il Teatro Carlo Felice di Genova. Contestualmente viene ridotto di 400.000 euro a regime lo stanziamento iscritto sul piano di gestione relativo al Teatro dell’Opera di Roma e al Teatro Alla Scala di Milano.

Le previsioni di spesa

Nel generale, le previsioni di spesa del Mic riguardano tre missioni. Per la tutela e valorizzazione dei beni e le attività culturali e paesaggistiche c’è un impegno di spesa per il 2024 pari a 3.286.989.285 euro, 3.180.259.467 euro per il 2025 e 3.032.426.016 euro per il 2026 (previsioni definitive di competenza). Senza entrare in conti complessi, facendo un rapido confronto con le previsioni di spesa relative al 2023 (nella scorsa legge di bilancio), si nota una diminuzione. Infatti, le previsioni definitive di competenza per il 2023 erano pari a 3.553.945.698 euro. Confrontando l’impegno di spesa per il 2024, invece nella scorsa legge di bilancio l’impegno era pari a 3.201.508.208 euro (sempre previsioni di competenza).

Per la missione Ricerca e innovazione sono stati stanziati 129.675.726 euro per il 2024, 128.605.438 euro per il 2025 e 128.781.870 euro per il 2026 (previsioni definitive di competenza). Nella scorsa legge di bilancio, era previsto un impegno di spesa pari a 145.664.342 euro per il 2023 e 132.540.095 euro per il 2024. Si vede quindi una diminuzione.

Per la missione Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche sono previsti stanziamenti per 139.005.896 euro per il 2024, 124.401.200 per il 2025 e 105.489.539 per il 2026 (previsioni definitive di competenza). Nella scorsa legge di bilancio, per il 2023 era previsto un impegno di spesa pari a 143.704.423 euro, mentre per il 2024 pari a 130.115.174 euro.

La spesa complessiva prevista per il 2024 è pari a 3.555.670.907 euro, 3.433.266.105 euro per il 2025 e 3.266.697.425 euro per il 2026 (previsioni definitive di competenza). Si nota una diminuzione progressiva prevista nel corso degli anni, pari a 122.404.802 dal 2024 al 2025 e di 166.568.680 dal 2025 al 2026. Nella legge di bilancio precedente, l’impegno complessivo per il 2023 era pari a 3.843.314.463 euro, mentre per il 2024 l’impegno di spesa era pari a 3.464.163.477 euro.

Soddisfazione di Giorgetti per la manovra nel suo complesso

Soddisfatto il  ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti, in merito alla manovra nel suo complesso: “Bene il sì alla manovra. Proseguiamo su un percorso di prudenza, responsabilità e fiducia. Avanti così”.

 

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