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Parma, terminata la riqualificazione del Complesso della Pilotta

da | 14 Nov 2023 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela

I lavori sono durati sei anni e hanno interessato un’area di circa 30.000 mq per una spesa di 22.399.500,00 milioni di euro

Terminato dopo ben sei anni di lavori, il progetto di riqualificazione e di riallestimento del Complesso monumentale della Pilotta, a Parma, ideato dal direttore Simone Verde. Il complesso è stato riportato alla sua originaria unità, tornando a essere un centro culturale internazionale dinamico e aperto al dialogo.

I dati della riqualificazione
La riqualificazione ha interessato circa 30.000 mq, per una spesa di 22.399.500,00 milioni di euro. I restauri hanno coinvolto 62 opere della Galleria Nazionale, 102 cornici, 185 manoscritti e volumi della Biblioteca Palatina e 550 reperti archeologici, oltre a vari interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di varie aree del complesso.

La storia del Complesso Pilotta in pillole
L’imponente Complesso Pilotta può essere considerato il palazzo simbolo del potere ducale dei Farnese. Originariamente è stato infatti concepito come enorme palazzo di servizi accanto alla residenza ducale, oggi non più esistente. Nel corso del tempo sono stati effettuati vari interventi, tenendo in linea generale una suddivisione costante tra la parte meridionale dell’edificio – dedicata alla cultura attraverso la presenza di teatri, gallerie e biblioteche – e la parte settentrionale, adibita alle scuderie, a rimesse e a laboratori. Il complesso è stato in larga parte distrutto dai bombardamenti del 1944. Solo negli anni Settanta è iniziata la ristrutturazione degli ambienti.

Ex Galleria Nazionale, uno spazio da scoprire
Gli interventi di riqualificazione di questi ultimi sei anni hanno interessato i vari spazi del complesso, a partire dalla ex Galleria Nazionale. La galleria è divisa in differenti sezioni che toccano il mondo dell’arte ad ampio raggio: si parte con la sala dedicata a Benedetto Antelami per proseguire con la pittura di varie regioni d’Italia in epoche differenti, fra le quali la pittura toscana, emiliana, veneta, lombarda; ma non mancano sezioni dedicate ai Fiamminghi, al grand tour, alle battaglie storiche o ai cicli mitologici. Uno spazio tutto da scoprire.

Nuove sale all’ex Galleria
La riqualificazione della ex Galleria ha riguardato sia il restauro delle opere sia gli interventi di manutenzione. Sono stati ripristinati gli intonaci e sono state ampliate le dotazioni tecnologiche. Per quanto riguarda il percorso espositivo, è stata resa fruibile al pubblico l’Ala Nord alta, con sette nuove sale dedicate agli esponenti più significativi dell’arte emiliana tra il Cinquecento e il primo Seicento; inoltre, nell’Ala Nord bassa è stato predisposto un nuovo allestimento del patrimonio di medaglie, monete rinascimentali e volumi a stampa.

Lo storico Teatro Farnese
Riqualificazione anche per lo storico Teatro Farnese. Nato nel 1618 per volontà di Ranuccio I, duca di Parma e Piacenza tra il 1593 e il 1622, ma poi abbandonato nel corso del tempo, il Teatro è stato comunque nel corso del Settecento e Ottocento ammirato da artisti e letterati importanti, fra i quali Montesquieu e Dickens. Distrutto dalle bombe del 1944, è stato ricostruito solo in epoca moderna.

Alcune aree del Teatro diventano zone museali
Anche il Teatro Farnese, è stato oggetto di interventi di varia natura, fra i quali la musealizzazione di spazi precedentemente chiusi al pubblico. Per esempio, sono state trasformate in zone museali le aree delle sottogradinate, prima utilizzate come magazzini. Il Teatro ha dunque un doppio volto: da una parte, ospita spettacoli e concerti e dall’altra è divenuto esso stesso un capolavoro da ammirare.

Nuovo look per la Biblioteca Palatina
Nuovo look anche per la Biblioteca Palatina. Inaugurata nel 1769, oggi è ricca di manoscritti, libri a stampa, disegni ma anche oggetti d’arte. Tra le raccolte più importanti, è nota la raccolta di manoscritti ebraici provenienti dalla Biblioteca dell’abate Giovanni Bernardo De Rossi (1742-1831), il quale insegnò lingue orientali nella facoltà teologica dell’Università di Parma dal 1769 al 1821. La collezione racchiude 1.432 codici, 1.464 volumi a stampa, 10 manoscritti greci, 85 latini e 31 in volgare. Nel corso dell’intervento sono stati riqualificati gli spazi e aperte al pubblico alcune aree, come la Galleria dell’Incoronata, che custodisce la sinopia dell’Incoronata del Correggio: destinata a magazzino, ora è di nuovo riaperta al pubblico.

Riqualificazione anche per il museo Bodoniano
Riqualificato anche il museo Bodoniano, un antico museo della stampa inaugurato nel 1963 in occasione del 150° anniversario della morte di Giambattista Bodoni, tipografo che rese Parma un centro importante di stampa. La collezione è ospitata al piano terra del Complesso ed espone punzoni originali e stampati, ma anche repliche di torchi originali.

Il museo archeologico
L’ultima tessera di questo imponente lavoro è l’apertura della sezione archeologica, riqualificata seguendo i principi più innovativi della ricerca scientifica. Il museo accoglie materiali provenienti dagli scavi della città romana di Veleia, ma anche materiali egizi, etruschi e romani. Inoltre, sono presenti reperti che provengono dagli scavi scientifici condotti nella zona di Parma tra l’Ottocento e il Novecento.

Interventi a tutto campo
Accanto agli interventi specifici, il programma di riqualificazione ha riguardato anche gli spazi di connessione, per esempio lo scalone monumentale, il vestibolo del teatro e l’area esterna dei cortili. Notevole il Cortile della Cavallerizza, trasformato in giardino aperto al pubblico periodicamente. Inoltre, sono state ripensate e oggetto di manutenzione le aree come la biglietteria, il guardaroba, i servizi igienici, la nursery room e l’area ristoro.

Spazio alla tecnologia
Spazio anche alla tecnologia. Fra gli interventi, si segnalano il tavolo multimediale all’ingresso dell’Ala ovest, che introduce alle sezioni dedicate alla storia dell’arte italiana in modo semplice e funzionale, attraverso una ricerca per autore o per opera. Al Museo Bodoniano sono stati installati quattro totem e un tavolo interattivo attraverso il quale è possibile conoscere volumi in formato digitale di rilevanza storica notevole, fra i quali il Manuale tipografico, composto da 100 caratteri latini tondi, 50 corsivi e 28 greci a cui Bodoni lavorò nella sua vita. Notevole anche la possibilità di osservare l’Oratio Dominica, che contiene la traduzione del Padre nostro in 155 lingue. Al Teatro Farnese è stato invece realizzato un video mapping, che riproduce l’antica illusione teatrale.

Il Ministro Sangiuliano: “Monumento straordinario e unico nel suo genere in Italia”
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha commentato: “La Nuova Pilotta di Parma si rivela oggi al pubblico in tutto il suo splendore. Un monumento straordinario e unico nel suo genere in Italia è così restituito al suo significato originale di museo a tutto tondo, in cui ogni espressione creativa viene rappresentata: dalle arti figurative della Galleria Nazionale alla stampa con le preziose testimonianze del Museo Bodoniano, dallo spettacolo nel Teatro Farnese alle collezioni librarie della Biblioteca Palatina, l’inestimabile patrimonio culturale custodito in questo museo ha finalmente piena dignità e giusta valorizzazione”.

Il pubblico applaude
La qualità artistica, culturale e architettonica del Complesso della Pilotta ha reso possibile nel corso degli ultimi anni un incremento del pubblico. Nel 2017 si sono registrati 120.042 visitatori, passati a 132.910 nel 2022 e a 144.882 al 31 ottobre 2023.

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