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“Jacovittissimevolmente “ L’incontenibile arte dell’umorismo

da | 12 Nov 2023 | Arte e Cultura, Mostre ed Eventi

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Rimarrà aperta fino al 25 febbraio dell’anno prossimo la mostra Jacovittissimevolmente dedicata a Benito Jacovitti a cent’anni dalla nascita e a venticinque dalla. Morte: 450 opere divise in stanze tematiche per provare a raccontare un artista geniale e unico. Era nato a Termoli il 9 marzo del 1923 che in contemporanea ospita al MACTE un’altra rassegna intitolata Tutte le follie di Jac ! Questo il nome d’arte dell’artista che esordisce nel’39 quando pubblica la sua prima vignetta sul settimanale satirico fiorentino Brivido. Sono queste le prime tavole che introducono alla visita della mostra romana insieme a quelle della serie I Tre Re del ’41 dedicate ai tre poteri del tempo, il Papa, il Re e Mussolini. Seguono le storie pubblicate su Il Vittorioso (1937 -1970), un periodico dedicato ai fumetti su cui pubblicarono molti autori del tempo. Sono storie western, poliziesche, esotiche con personaggi surreali, divertenti, con nomi inventati di sana pianta come Mandrago, Cocco Bill, Ficcanaso, Pippo Pertica e Palla, la Signora Carlo Magno.
Avventure stravaganti nel segno del divertimento. Uno spazio particolare, di gioco, è stato pensato per i piccoli visitatori dedicato com’è a Pinocchio. In mostra una serie unica di illustrazioni realizzate per l’editore Ave nel 1964. Ma Jacovitti divertiva anche gli adulti. Ed ecco nella sezione Jac erotico due album sul tema in forma divertente e spensierata. Uno dell’81 dal titolo Kamasultra è stato realizzato con Marcello Marchesi.
Famosissimo il diario del Vittorioso, il Diario Vitt, vignette e illustrazioni che ha accompagnato generazioni di studenti per più di trent’anni, dal 1949 al 1980. Negli anni d’oro vendeva più di tre milioni di copie l’anno.
Seguono poi gli anni pop in cui la matita di Jacovitti lancia le campagne pubblicitarie della Esso, delle Ferrovie dello Stato, della Esselunga, dei Gelati Algida. Gli anni d’oro di Cocco Bill, di Carosello, della pubblicità.

Il festeggiato è un personaggio geniale, inconfondibile, eccezionale, che ha accompagnato con le sue invenzioni generazioni e generazioni di italiani. Alzi la mano chi, avendo una certa età, non riconosca un salamino tagliato a fette, chi non ricordi l’immancabile Diario Vitt, fedele compagno di ogni giorno di scuola. La mostra monografica è enorme, ricchissima presenta oltre quattrocento tavole originali dell’autore insieme a libri, periodici, stampati e materiale diverso raccolto e ordinato dalla figlia Silvia Jacovitti, da Giulia Ferracci e da Dino Aloi studioso, editore e collezionista dell’artista che “lavorava tutti i giorni otto ore, tranne la domenica quattro”, racconta Aloi. Una produzione impensabile, tutta di prima mano, che sgorgava con la stessa forza gioiosa giorno per giorno senza interruzione, né calo di tensione. Scherzoso, irriverente, visionario, il re del fumetto che gioca con la vita di tutti i giorni riceve finalmente nelle sale della palazzina di fronte al MAXXI il doveroso riconoscimento di valore. Ed è un piacere per gli occhi e per lo spirito visitare la mostra attraversando le diverse stanze che si dipartono da un’ideale piazza centrale (100 personaggi) in un continuo mutare di colori e suoni .
Si parte dalle Anticaglie del ’60, la tavola panoramica che fa da tappeto al centro e che guida il visitatore attraverso le diverse sezioni cronologiche e tematiche: gli Esordi, il Vittorioso, 100 personaggi, le Panoramiche, Jac Erotico, il Diario Vitt, la Pubblicità e gli Omaggi. Un attraversamento in cui è facile perdersi, tornare indietro e scoprire nuovi scorci, nuovi colori, nuove immagi, nuovestorie.

Ed ogni stanza è diversa dall’altra nei colori, nelle forme che avvolgono il visitatore fin dal pavimento in un susseguirsi e alternarsi di immagini, di segni, di parole che riempiono ogni spazio disponibile in spregio a ogni manifestazione di sobrietà. E’ l’ode all’horror vacui. Tanto che non si sa dove guardare, di cosa meravigliarsi tra video, installazioni e illustrazioni che vanno dal micro al grande, al grandissimo formato. Passando da una stanza all’altra si finisce col rimanere incantati da una magia di segni sempre diversi che non smettono mai di sorprendere e che occupano tutti gli spazi, anche il soffitto e il pavimento. Che invitano alla lettura. Non si tratta solo di forme, ma anche di parole. Infatti Jacovitti scrive, commenta, invia messaggi vergati dentro le immagini con una scrittura piccola piccola, quasi indecifrabile. Così differente dal modo di comunicare di certi vignettisti contemporanei in cui prevalgono le interiezioni, le frasi mutile o addirittura le vignette vuote. Così le tavole e le illustrazioni di Jacovitti diventano testimonianza del tempo in cui vive. La società italiana fra il dopoguerra e gli anni Ottanta con i suoi stereotipi, i suoi valori, i suoi costumi che l’artista descrive con ironia talvolta accettandoli, deridendoli, stigmatizzandoli. Ma sempre con quel fare impertinente e gioioso che lo caratterizza.

MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo -Via Guido Reni, 4 Roma – Spazio EXTRA MAXXI

Orario apertura: da martedì a domenica: ore 11 – 19 (25 dicembre chiuso). Fino al 18 febbraio 2024

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