In esposizione nelle principali città europee i preziosi gioielli e le sepolture di donne aristocratiche del popolo degli Enotri
Via a una mostra itinerante allestita dal 30 ottobre nelle sale degli Istituti di Cultura Italiana di importanti città europee. L’esposizione ripropone due sepolture e gli ornamenti di donne aristocratiche che facevano parte dell’antico popolo degli Enotri, che abitò un territorio compreso tra la Basilicata e la Calabria dal IX a.C. al V secolo a.C.
In mostra i gioielli delle Principesse Enotrie
Collane, orecchini, spille, bracciali, anelli e persino un copricapo in bronzo. Sono questi gli ornamenti trovate in due tombe di donna, provenienti dalla nota necropoli di Chiaromonte, a Potenza, in Basilicata. Le due sepolture risalgono al IX a. C. e all’VIII secolo a.C. e sono state restaurate dagli esperti del Museo Archeologico Nazionale della Siritide Policoro, in provincia di Matera. Un viaggio nel passato coordinato dalla direttrice del Museo Nazionale di Matera, Annamaria Mauro, che porta a scoprire gli antichi corredi e gioielli che impreziosivano le donne in vita e che le hanno accompagnate nel viaggio oltre la morte. Mentre la ricerca su varie sepolture prosegue, i gioielli delle due donne viaggeranno per l’Europa nella mostra Principesse Enotrie, toccando importanti città come Vienna, Budapest, Varsavia e Amburgo. Ancora una volta un’esposizione porterà in viaggio nel mondo la bellezza dell’arte e della cultura dell’Italia.
Chi sono gli Enotri?
Chi sono gli Enotri? Basta guardare sulla versione online dell’Enciclopedia Treccani per scoprire che molteplici antichi autori ne hanno parlato. Solo per citare qualche esempio, Ecateo di Mileto attribuisce a questo popolo alcune città all’interno della fascia costiera calabrese, tra il Golfo di Squillace e quello di Sant’Eufemia. Ferecide di Atene assegna un’origine ellenica al popolo. Oinotros avrebbe raggiunto le coste occidentali italiane, avrebbe scacciato i barbari e fondato alcune piccole città. Delle origini degli Enotri ne parlano anche Sofocle, Erodoto e Antioco di Siracusa, che fa coincidere l’Enotria con l’Italia attraverso la figura di Italòs, fondatore di un vasto territorio compreso tra i golfi di Sant’Eufemia e Squillace ed esteso fino a Metaponto, frazione oggi del comune di Bernalda, in provincia di Matera. In sostanza, L’Enotria era costituita da territori inclusi tra la parte occidentale della Basilicata, la parte meridionale della Campania e quella settentrionale della Calabria.
Ornamenti preziosi nella vita e nella morte
Gli scavi nel tempo hanno portato alla luce varie tombe, tra le quali appunto quelle delle due eleganti signore. Gli ornamenti, rinvenuti oltre che a Chiaromonte anche a Guardia Perticara e Alianello, suggeriscono il fascino e il rango elevato delle principesse Enotrie. In generale, i gioielli erano realizzati in bronzo, ma anche in ambra, oro e argento. Il fatto che siano ancora conservati nelle tombe testimonia con probabilità la volontà di sancire la posizione sociale delle donne anche nella vita ultraterrena.
Andrea Celestino Montanaro, ricercatore, scrive un interessante contributo in “Preistoria e protostoria in Etruria. Atti del dodicesimo incontro di studi” del 2014 e stampato con la collaborazione del Centro Studi di Preistoria e Archeologia di Milano nel 2016. L’autore sottolinea che è tra la fine dell’VIII secolo a.C. e la prima metà del VII secolo a.C. che gli oggetti diventano sempre più preziosi, simboli dell’elevato rango sociale. Le donne aristocratiche esibivano splendide collane a più giri che nelle tombe venivano poste sul torace della persona, diademi e orecchini, tutti ornamenti costituiti da una grande quantità di ambra. La ricchezza dei gioielli continua fino alla fine del VII secolo a.C. e anche successivamente.
Il progetto di restauro
La direttrice del Museo Nazionale di Matera, Annamaria Mauro, racconta all’Ansa che il progetto di restauro riguarda 22 sepolture, anche di bambini. Inoltre, si stanno riportando ancora alla luce ulteriori gioielli in bronzo, ceramiche dipinte e oggetti in avorio. Intanto, però, le persone potranno ammirare i lussuosi gioielli delle donne aristocratiche in mostra. Ancora una volta l’arte, la storia e la cultura si tengono per mano e regalano il fascino e la bellezza dell’Italia a coloro che la vogliono scoprire o a quanti la conoscono già ma vogliono ammirarla o semplicemente ricordarla, portandola ovunque.