E’ stata scoperta all’interno del parco archeologico di Vulci la tomba etrusca ancora inviolata dopo circa 2.600 anni, mai visitata dai “tombaroli”.
Il ritrovamento, della “Tomba 58” così denominata, è avvenuto nella Necropoli dell’Osteria, a nord dell’area di Vulci, durante i lavori di scavo della campagna di scavo della Fondazione Vulci a cura della Soprintendenza unica per la provincia di Viterbo e per l’Etruria diretta dall’arch. Margherita Eichberg.
Presenti all’apertura della tomba, il sindaco di Montalto di Castro (dove ricade l’area di Vulci) Emanuela Socciarelli, l’assessore Simona Atti, il sindaco di Canino Giuseppe Cesetti, l’Assessore alla Cultura della Regione Lazio Simona Baldassarre, la responsabile dell’area per la Soprintendenza Simona Carosi e Carlo Casini, direttore della Fondazione Vulci.
“Oggi è una importantissima giornata per la cultura della nostra regione, grazie all’apertura di un’antica tomba etrusca ritrovata ad aprile scorso nella Necropoli dell’Osteria nella città di Vulci e rimasta ancora inviolata. La Maremma laziale e l’Etruria meridionale sono un territorio ricchissimo di arte e cultura a forte vocazione turistica che la Regione intende valorizzare sempre di più. Siamo consapevoli che queste aree possono e devono attirare sempre più un turismo di qualità.”. Lo dichiara l’assessore Simona Baldassarre.
La tomba è molto grande scavata nel tufo, a doppia camera. Al suo interno, in perfette condizioni, un vasto corredo di vasellame, anfore, utensili, accessori ornamentali, coppe, bronzi, oggetti in ferro e ceramiche.
L’area archeologica è stata indagata nel corso del 1800 con le scoperte, tra le altre della Tomba del Sole e della Luna e la Tomba Campanari. Gli scavi recenti hanno regalato altre sorprese; lo scorso aprile era stata scoperta una sepoltura del VI secolo simile a quella aperta venerdì scorso.