Con il suo romanzo I donatori di sonno (Edizioni Sur, traduzione di Martina Testa), la statunitense Karen Russell è la vincitrice della XIII edizione del Premio Lattes Grinzane, il riconoscimento internazionale intitolato a Mario Lattes e promosso dalla Fondazione Bottari Lattes, che anche quest’anno ha visto concorrere insieme i migliori libri di narrativa italiana e straniera pubblicati nell’ultimo anno.
A determinare la vittoria di Russell sono stati i voti di 400 studentesse e studenti di 25 giurie scolastiche delle scuole superiori in tutta Italia, più una di Parigi.
Si legge come motivazione della Giuria Tecnica del Premio, che aveva selezionato I donatori di sonno tra i finalisti: «La qualità di certe storie del terrore si può misurare con la quantità di sonno che sottrae, per l’eccitazione che non fa chiudere occhio. Poi si cede, altrimenti il corpo collassa. Come ne I donatori di sonno, dove Karen Russell trasforma l’insonnia stessa in un incubo di massa: la misteriosa epidemia che impedisce di dormire fiacca la mente e il corpo fino alla morte. È l’apocalisse, bianca. Ci sono alcuni donatori, che con il loro sonno idratano le menti dei malati, ma rischiano di infettarli con gli incubi. Il genere umano rischia l’estinzione. L’unica speranza sono i bambini, il sonno purissimo. A scoprirlo è la voce narrante del romanzo, che ha perso la sorella, tra le prime vittime della pandemia: la sua storia è una ferita pulsante, perché la usa per convince i più riluttanti a donare, come il padre di una bambina prodigiosa. Così la distopia diventa riflessione sul senso del dono, il sacrificio per la salvezza, il potere delle storie. E il romanzo, uscito negli Usa nel 2014, non si riduce a profezia del Covid, ma re-invenzione del mito di Morfeo-Hypnos. Con uno stile essenziale, tra guizzi psicologici e colpi d’ala dell’immaginazione, Russell ci ricorda che certi traumi non si superano, ma possono venire trasformati in storie che danno senso al dolore e alla paura di tutti. E la letteratura è far proprio, incubare, ciò che è stato sognato da altri».