Colpo di scena nella vicenda del teatro San Carlo: il tribunale di Napoli ha reintegrato l’ex sovrintendente e direttore artistico Stephane Lissner. A stabilirlo il giudice del lavoro Clara Ruggiero, la quale ha accolto il ricorso dell’ex manager francese, dal primo giugno “pensionato” in anticipo sulla scadenza naturale del contratto (marzo 2025). Una recente norma del governo Meloni con il decreto sugli enti pubblici del 10 maggio 2023, ha equiparato a 70 anni il limite di età per i direttori italiani e stranieri delle fondazioni lirico-sinfoniche, motivo per cui Lissner ha dovuto lasciare (annunciando il ricorso alla giustizia) il suo posto al successore Carlo Fuortes, già sovrintendente al Teatro dell’Opera, oramai ex amministratore delegato della Rai in “trattativa” per un nuovo incarico adeguato.
Dopo la sentenza però l’ex sovrintendente risulterebbe reintegrato nelle sue funzioni anche quella di direttore artistico.
“Un atto di giustizia, dopo mesi trascorsi in un limbo che non meritavo ma soprattutto non meritavano il Teatro San Carlo e la città di Napoli. Oggi, il Tribunale ha dato il primo segnale, fondamentale, di come il mio licenziamento sia stato un atto illegittimo e ad personam, privo di quei contenuti di civiltà giuridica che devono guidare ogni ordinamento democratico”. Così Stephane Lissner commenta in una nota la decisione del giudice del lavoro, che ha accolto in via cautelare il suo ricorso contro il “pensionamento” anticipato. “Vedo in questa decisione un legame inscindibile con la dimensione europea di cui l’Italia, Napoli e lo stesso San Carlo sono espressioni autentiche e costitutive. Ora, sono a disposizione per svolgere il mio incarico insieme alle straordinarie persone che lavorano nel Teatro”, conclude Lissner.
Il collegio difensivo, composto dal giuslavorista Claudio Morpurgo, dal costituzionalista Giulio Enea Vigevani e dall’esperto di governance Pietro Fioruzzi, rileva che il Tribunale del Lavoro di Napoli ha deciso, su una materia nuova e particolare, in via d’urgenza con grande sensibilità costituzionale, cognizione giuridica e senso di responsabilità. Il provvedimento è motivato con cura e, al di là della fase cautelare in cui è stato emesso, dovrebbe ragionevolmente porre fine, nella sostanza giuridica, a questo contenzioso. “Il ripristino del rapporto di lavoro del maestro Lissner è infatti un dato giuridicamente ineccepibile perché il decreto, che ne aveva giustificato l’interruzione non è applicabile a questa specifica situazione. Se, invece, si fosse applicato, esso avrebbe avuto carattere discriminatorio e avrebbe leso i diritti fondamentali dell’ex direttore”. La decisione ha, inoltre, come effetto di riportare i passaggi di consegne nel solco della normativa e della prassi degli Enti Lirici in modo da assicurarne la buona gestione nel contesto dei lunghi cicli di programmazione che caratterizzano questa attività.
“Prendo atto dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Napoli in via cautelare in merito al ricorso presentato da Stéphane Lissner: i provvedimenti giudiziari si rispettano. Nel dichiarare la decadenza del sovrintendente uscente e provvedere alla nomina di Carlo Fuortes – che ha ben operato in questa fase -, abbiamo applicato una legge dello Stato evitando un vuoto gestionale. A breve riunirò il Consiglio di Indirizzo della Fondazione per rendere effettivo il reintegro e per valutare la presentazione del reclamo in appello”. Così Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e Presidente della Fondazione del San Carlo. L’eventuale appello sarà presentato “Tramite l’Avvocatura dello Stato a cui abbiamo affidato la difesa della Fondazione in sede giudiziaria. Il Teatro necessita di stabilità e continuità per proseguire il lavoro avviato nella piena legittimazione dei ruoli”. conclude Manfredi. E così, dopo un’estate di tribolazioni per l’avvicendamento ai vertici dell’istituto, anche l’autunno si preannuncia drammatica.