Sono due i reperti archeologici rubati dal Museo Archeologico di Parma nel 2009 e restituiti dalla Svezia ai rappresentanti italiani nel corso di una cerimonia svolta nella residenza dell’Ambasciatore d’Italia, Vinicio Mati a Stoccolma: un torso femminile in marmo risalente al II/III secolo d.C. e un’antica moneta d’oro con l’effigie dell’Imperatore Onorio risalente al IV secolo d.C..
Il reperto era in mano ad un cittadino svedese che lo aveva acquistato inconsapevole della provenienza illecita del bene; venuto a conoscenza della vera provenienza del bene, ha deciso, generosamente, di restituirlo all’Italia.
Spiega il Tenente Colonnello dei Carabinieri Paolo Salvatori che i due reperti sono stati “rintracciati” grazie a una verifica fotografica basata su archivi sequestrati da uno dei più grandi trafficanti internazionali di reperti archeologici ” . L’operazione investigativa è stata condotta dal nucleo operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, in collaborazione con l’Autorità svedese per l’esecuzione delle sentenze e la Polizia svedese.
“La cerimonia ha un alto valore simbolico in quanto celebra il successo di un’operazione internazionale di recupero di beni archeologici italiani trafugati all’estero e testimonia l’impegno delle autorità italiane preposte alla salvaguardia e alla difesa del nostro patrimonio culturale, attraverso il contrasto ali traffici illeciti ed al contrabbando di opere d’arte” ha dichiarato l’ambasciatore Vinicio Mati.