In autunno riapre lo scalone monumentale del Vanvitelli
Il Museo Archeologico Nazionale delle Marche (Man Marche), ospitato dal 1958 negli spazi del cinquecentesco Palazzo Ferretti di Ancona, residenza nobiliare del XVI secolo, realizzata da Antonio da Sangallo il Giovane e Pellegrino Tibaldi con ampliamenti settecenteschi di Luigi Vanvitelli, custodisce la più ricca collezione di reperti provenienti dall’intera regione, dal Paleolitico all’età romana, frutto di oltre 150 anni di ricerche; circa 190mila pezzi, di cui 10mila attualmente visibili nel percorso di visita.
Il percorso museale si sviluppa su ben tre piani e attraversa i ricchi saloni del Palazzo rinascimentale, in più di 3.500 mq di esposizione. Il visitatore percorre la storia dai periodi più remoti del genere umano, con l’eccezionale venere di Frasassi, un rarissimo esempio di arte paleolitica risalente a circa 25.000 anni fa, alla civiltà picena, identitaria del territorio medio-adriatico nell’età del Ferro, fino all’arrivo dei Celti, i Galli Senoni dai ricchissimi gioielli d’oro, fra i quali le celebri corone di Montefortino, e dei Greci, con la (ri)fondazione di Ancona nel IV secolo a.C..
Lungo il percorso il visitatore può ammirare anche la ricchezza di Palazzo Ferretti, che non è soltanto la sede del Museo, ma costituisce esso stesso un monumento di grande valore storico-artistico per la città.
Oggi il Museo Archeologico Nazionale delle Marche va incontro a un’operazione delicata e complessa per restituire il fascino originale alla sede museale, migliorandone la sicurezza in chiave sismica, e per riconfigurare l’esperienza di visita ponendo al centro il visitatore e le sue esigenze. Con un finanziamento di 5 milioni di euro, si avvia ora la sua fase di rinnovamento con interventi di restauro architettonico e riallestimento.
Il primo grande intervento, in via di conclusione (tornerà visibile nel primo autunno), è il restauro dello scalone monumentale disegnato dal Vanvitelli, poi architetto della Reggia di Caserta. Il restauro ha permesso di riscoprire i colori originali settecenteschi con attente indagini stratigrafiche sugli intonaci e presto sarà possibile rivivere lo splendore luminoso del celeste e del verde che accompagnano l’avorio dei raffinatissimi stucchi del Varlé. Il restauro non è solo un intervento di natura cromatica, ma prevede anche la messa in sicurezza e a norma della struttura.
Il lavoro di riscrittura dell’esperienza museale per il visitatore implicherà la revisione dell’allestimento degli anni Ottanta del Novecento, firmato da Franco Minissi, padre della museografia archeologica italiana, con l’obiettivo di fare del museo marchigiano il punto d’accoglienza del pubblico che desidera conoscere la storia del territorio adriatico.
«La Direzione Musei Marche sta investendo moltissimo sul MAN Marche – dice Luigi Gallo, Direttore regionale Musei Marche –, sia come risorse umane, grazie allo sforzo di un’equipe competente ed efficiente, sia a livello di risorse economiche incanalando diversi finanziamenti del Ministero della Cultura. Mettere mano a Palazzo Ferretti significa avere a che fare con un contenitore e un contenuto di rilevanza nazionale, dal potenziale straordinario per l’archeologia, la storia e l’arte».
«Il Museo deve tornare a parlare al visitatore di oggi – aggiunge Diego Voltolini, Direttore del MAN Marche – tutti gli interventi che abbiamo previsto vedono proprio nel visitatore l’obiettivo finale, perché valorizzare significa in primo luogo restituire al pubblico, offrendogli tutti strumenti per poter vivere nel museo un’esperienza che arricchisce».
INFO
: Museo Archeologico Nazionale delle Marche
, Palazzo Ferretti, Ancona
Sito web: http://www.musei.marche.beniculturali.it