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Scoperta a Selinunte una porzione dell’antico porto

da | 20 Lug 2023 | Arte e Cultura

Una scoperta eccezionale per il Parco archeologico di Selinunte. Nella colonia greca più importante in Sicilia infatti è stata individuata una struttura lunga 15 metri e quattro filari di blocchi alti circa 1,80 metri. La struttura, ritrovata a un centinaio di metri dalla riva attuale, potrebbe essere parte di uno dei due porti dell’antica ex colonia di Megara Iblea, importante centro di traffici commerciali nel Mediterraneo.

La scoperta è stata realizzata durante alcuni lavori di disboscamento e pulitura del Vallone del Gorgo Cottone, alla foce del fiume omonimo. Curiosamente, questa costruzione non è menzionata nei documenti dei viaggiatori tra il XVIII e il XIX secolo, né nelle descrizioni dei ricercatori dell’epoca. Si ritiene che sia molto antica e probabilmente fu distrutta o sommersa in un periodo remoto. Gli archeologi non arrischiano teorie ma solo ipotesi sull’imponente architettura: forse una struttura di contenimento sul fiume – il georadar registra molte altre strutture sotto la sabbia -, forse le pareti di una darsena per le barche magari collegata alle 80 antiche fornaci scoperte molto più a monte, forse la base di un ponte sul fiume. Di una cosa gli studiosi sono certi: è un ritrovamento di grandissimo interesse che potrebbe far riscrivere la topografia della città antica.

L’archeologa Linda Adorno, originaria della zona e responsabile della sorveglianza dei lavori, ha intuito subito l’importanza della struttura e ha fatto sì che fosse portata alla luce. Sono stati immediatamente sospesi i lavori per consentire indagini più approfondite ed è stata avviata una pulizia più accurata della zona. Secondo alcuni studiosi, la posizione della struttura, situata sulla sponda occidentale del Gorgo Cottone, indicherebbe un collegamento con il traffico navale del porto orientale. Senza dubbio è una parte integrante dell’impianto urbano della città greca, visto che è perfettamente in linea con la rete stradale del sistema meridionale. Intuizione che è stata accettata da uno dei più grandi conoscitori dell’impianto urbanistico della colonia di Selinunte, Dieter Mertens, non appena è stato informato della scoperta. Bisognerà comunque aspettare i risultati di nuove ricerche per definire con più esattezza, forma e funzione della struttura.

“Appena pochi giorni dopo il ritrovamento a Segesta, arriva un’altra scoperta che conferma la Sicilia un inesauribile giacimento di reperti che contribuiscono a riscostruire una storia millenaria gloriosa e figlia di scambi culturali e economici incessanti – dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -. È il patrimonio di cui siamo eredi e orgogliosi portatori, ma anche custodi. Per questo abbiamo la responsabilità di riscoprirlo, di studiarlo e di proporlo alle nuove generazioni. Insieme a questo, abbiamo un’opportunità unica per rendere l’offerta culturale una proposta turistica sempre più ricca che diventi risorsa di sviluppo per la nostra Regione. Mi congratulo con gli archeologi del Parco archeologico di Selinunte per questo nuovo rinvenimento”.

 

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