Risale a una decina d’anni fa, in occasione di un progetto dedicato ai grandi maestri della pittura umbra fra Quattrocento e Cinquecento, una bella mostra dedicata a Luca che in Umbria lavorò moltissimo, lasciando nel Duomo di Orvieto il suo capolavoro, la Cappella Nova o di San Brizio (1499 – 1504). Se Perugino inventa un linguaggio, se Pintoricchio appronta grandi apparati decorativi, Signorelli col suo “Giudizio”, capolavoro dei capolavori, è il precursore di Michelangelo, un pittore complesso, molto moderno, che parla in modo diretto al gusto e alla sensibilità contemporanee. Uno straordinario innovatore della stagione rinascimentale, una figura per molti versi sfuggente per la critica e il pubblico, ma fondamentale nel tracciare la strada che sarà seguita da Raffaello e Michelangelo che poi finiranno per oscurarne la fama.
La mostra, promossa dal Comune di Cortona, dal MAEC Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, sotto l’egida del Comitato Nazionale per le celebrazioni del MIC, organizzata da Villaggio Globale International, è curata dal prof . Tom Henry già direttore della Scuola di Studi Classici e Rinascimentali dell’Università inglese di Roma, massimo esperto dell’artista che firmò la grande mostra che si tenne in Umbria una decina di anni fa.
“Luca merita un posto di rilievo nella storia della pittura del Quattrocento grazie alle sue grandi qualità di colorista, pittore scultoreo e iconografo altamente originale… Per questo riveste un ruolo importante nello sviluppo dell’arte italiana del Rinascimento. L’arte di Raffaello e Michelangelo si sarebbe sviluppata in modo diverso senza lo stimolo di Signorelli” dice il professor Henry.
L’esposizione, molto attesa, volutamente si concentra solo sulla produzione pittorica dell’artista, straordinario innovatore con l’obiettivo di ripercorrerne la carriera, mettendo in evidenza la forza del suo colorismo, la portata e l’originalità delle sue invenzioni, la sua potenza narrativa. Un genio che va oltre i suoi contemporanei divenendo “un faro per i grandi del Rinascimento”.
L’esposizione
Le difficoltà nell’organizzare una mostra su Signorelli sono legate al fatto che, avendo lavorato per sessant’anni per committenti famosi come Pandolfo Petrucci, Lorenzo de’ Medici, Papa Sisto IV, Papa Giulio II, i suoi dipinti sono dispersi in luoghi diversi, anche all’estero. Il professor Henry è riuscito comunque a riunire a Cortona (dove nulla è rimasto dei primi 35 anni di attività artistica di Luca) una trentina di opere significative (ben dieci sono antecedenti il 1500). provenienti da gallerie e musei italiani e stranieri e da prestigiose collezioni private.
Viene dalla National Gallery di Dublino l’olio su tavola “Cristo in casa di Simone il fariseo”1488 – 1489 dipinto dall’artista come pala d’altare per la cappella Bichi nella chiesa di Sant’Agostino a Siena. Verso la metà del 700 la pala venne rimossa dalla chiesa ed ora è dispersa tra Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Francia, Spagna. I pannelli facevano da cornice alla statua dorata e policroma di San Cristoforo di Francesco di Giorgio oggi conservata al Louvre. La scena si distingue per la vitalità esuberante dei personaggi rappresentati. Secondo gli studiosi il quadro dalla vitalità esuberante, dipinto con pennellate dalle lunghe lumeggiature e una ricca gamma di colori è uno dei più caratteristici del maestro di Cortona.
Altro capolavoro l’ “Annunciazione”, dipinta per la Compagnia della Virgine Maria del duomo di Volterra, la confraternita religiosa più importante della città, proprietaria di ingenti beni. Si sa che Luca ricevette dal camerlengo dieci fiorini come anticipo per il quadro che venne realizzato nel 1491. Un dipinto dalla ricca gamma cromatica, di grande chiarezza compositiva, considerato un esempio di perfezione formale, ma non citato da Vasari.
Il tondo “Madonna col Bambino con i santi Michele, Vincenzo, Margherita da Cortona e Marco” è stato ricordato nella Sala del Consiglio del Palazzo Pubblico di Cortona dal 1756. Pare che fosse una commissione civica per la città natale di Signorelli. La Madonna e il Bambino sono rappresentati con i quattro santi di cui si invocava la protezione a Cortona. Da un lato san Marco sorregge una veduta di Cortona vista dalla Val di Chiana. Si riconoscono i molti monumenti della città fra cui anche la casa dell’artista.
Vengono da collezioni private e pubbliche, italiane e straniere, i frammenti che ricostruiscono la Pala dell’altare maggiore della chiesa di Sant’Agostino a Matelica che il pittore ebbe il compito di dipingere nel 1504. La pala fu eseguita a Cortona e poi trasferita nelle Marche. Rimase sull’altar maggiore fino al 1736 quando pare che i frati la cedettero a un cittadino del luogo in cambio di un contributo per la ristrutturazione della chiesa. Oggi si è a conoscenza di sette frammenti, l’ultimo scoperto nel 2019. Pare che il quadro sia stato smembrato in pezzi vendibili alla fine del Settecento o all’inizio dell’Ottocento. Il primo frammento “Quattro figure in piedi” riapparve nel 1839, si trovava nella collezione del cardinale Fesch a Roma. In mostra “Il Calvario”che viene dalla National Gallery of Art di Washington. Dalla National Gallery di Londra “L’uomo su una scala”, dalle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna “Pia donna piangente”, dall’UniCredit di Bologna “Testa e busto di Cristo morto”, da Collezione privata “Testa della Madonna”.
Viene dalla Galleria degli Uffizi, che la comprò dalla chiesa di Santa Lucia a Montepulciano, la meravigliosa lunga predella “Annunciazione, Adorazione di pastori, Adorazione dei Magi”( 1493 – 1494 – 1495) che si trovava sotto la “Madonna col Bambino”. Si tratta di veri capolavori in miniatura in cui ambientazioni, vedute, paesaggi, personaggi sono resi con la vivacità e lo stile tipici dell’artista.
Accompagna la mostra un bel catalogo curato da Tom Henry che, insieme a Eleonora Sandrelli, cura anche la guida agli itinerari “In viaggio con Luca Signorelli nelle sue terre”. Entrambi editi da Skira.
MAEC Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona – Piazza Luca Signorelli 9.
Orario: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 19.00 – Fino all’8 ottobre 2023