Un dipinto che aveva perso la sua identità in 300 anni è stato ora riconfermato come un’importante opera dall’artista fiammingo Pieter Paul Rubens (1577-1640) e verrà offerto all‘asta da Sotheby’s a Londra il 5 luglio. È il quadro “San Sebastiano curato da due angeli” che sarà venduto con una previsione di 4-6 milioni di sterline (5-7,7 milioni di dollari; 4,6-7 milioni di dollari).
La storia del Rubens è un tipico giallo d’arte su un’opera che, tra la comparsa su un’importante collezione italiana nel 1730 e il ritrovamento nel Missouri nel XX secolo aveva perso per secoli ogni paternità. Quel mistero è ora risolto.
I ricercatori e gli specialisti del gruppo di lavoro di Sotheby’s hanno usato i raggi X per analizzare sotto la superficie del dipinto e hanno da poco dato conferma del fatto che siamo di fronte a un lavoro di Rubens. È stato inoltre scoperto che si tratta della prima versione di un altro importante dipinto del pittore, che fino a poco tempo fa si credeva fosse unica.
L’opera era stata registrata l’ultima volta nella collezione dei committenti genovesi di Rubens, la famiglia Spinola, nei primi anni Trenta.
L’opera è stata con molta probabilità realizzata intorno al 1606-1608 in Italia o intorno al 1609-1610 ad Anversa, sebbene gli studiosi non siano tutti d’accordo su questo punto. I lavori dall’artista presso gli Spinola cominciarono quando Rubens si trovava a Genova nel 1604 continuarono anche dopo il suo ritorno ad Anversa nel 1608.
È possibile che l’opera sia stata commissionata da Ambrogio Spinola (1594-1630), nobile e comandante militare italiano. In seguito il dipinto uscì dalla famiglia, e per mezzo della discendenza femminile di Anna Spinola divenne introvabile. Fu poi ritrovato negli Stati Uniti 230 anni dopo, in una collezione nel Missouri nel 1963. È stato poi comprato dall’attuale proprietario in un’asta del 2008 come opera di Laurent de la Hyre.
L’analisi ai raggi X ha inoltre mostrato nuovi dettagli sulla storia del dipinto, che costituisce la versione principale di un altro dipinto di Rubens dello stesso tema, custodito per secoli dalla famiglia italiana Corsini e attualmente presente alla Galleria Corsini di Roma.
Rubens inserì diversi cambiamenti nel dipinto durante la realizzazione per la famiglia Spinola, alterando e modificando la composizione nel corso del lavoro.
Il ritrovamento è “la prova che anche i nomi dei grandi artisti possono andare perduti nella storia”, dichiara George Gordon, co-presidente di Sotheby’s per le opere Old Master sul piano internazionale. “Fortunatamente l’affascinante dettaglio rivelato dall’analisi scientifica, unito a una ricerca meticolosa e alla considerazione di importanti studiosi, afferma giustamente la riattribuzione di quest’opera a uno dei più grandi pittori del suo tempo e ci dimostra che c’è ancora molto da scoprire, anche sulle opere più conosciute dell’artista”.
Rubens, dopo 300 anni ritrovato dipinto perduto
