14 beni archeologici restituiti dalla Germania all’Italia

da | 9 Giu 2023 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela

Erano finiti in Baviera 14 pezzi di archeologia, tra cui un elmo corinzio in bronzo risalente al IV secolo avanti Cristo, tre monete romane e antefissa tarantina del IV secolo avanti Cristo. E poi uno scrigno in avorio e legno della bottega degli Embriachi’ localizzato nel 2020 a Monaco di Baviera, in vendita presso una nota casa d’aste, ma provento del furto avvenuto tra il 10 il 18 ottobre 2006 ai danni del Museo di Arte Antica della Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano.

Trafugati dall’Italia e trasportati illegalmente in Germania, ma tornati grazie a una azione di diplomazia culturale e cooperazione tra le forze dell’ordine dei due Paesi. Il lungo viaggio di 14 beni culturali ha trovato il suo epilogo nella cerimonia di restituzione che si è tenuta lunedì 5 scorso nella caserma romana del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale alla presenza di Viktor Elbling, ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia e delle autorità della Blka, la Polizia criminale del Lander Bavarese. Con loro, il generale Vincenzo Molinese. “Celebriamo un momento importante di joint venture tra i nostri Carabinieri dell’arte- ha detto Molinese- e i colleghi della Blka. Siamo di fronte a opere scavate clandestinamente e poi esportate in Germania, diventata hub per questi traffici, non più la Svizzera, perché ci sono degli organismi che si occupano della commercializzazione delle opere d’arte spesso ignari della provenienza illecita e che vengono anch’essi ingannati, così come i compratori”.

Tornata in Italia anche una coppa attica a figure nere databile tra il 540 e il 530 avanti Cristo e attribuita al ‘Gruppo dei piccoli maestri’. Il ministero della Cultura ne aveva vietato l’uscita dal Paese, così è stata esportata clandestinamente da un noto pregiudicato canadese. Preziose, poi, le monete in oro rubate al Museo Archeologico Nazionale di Parma nel 2009 e localizzata tra la Svizzera e la Baviera, dove sono state successivamente sequestrate e restituite in seguito a rivendica amministrativa avanzata nel 2022 dal ministero della Cultura italiano. “Oggi celebriamo un atto molto importante- ha detto infine l’ambasciatore- questo è un lavoro svolto non solo nell’interesse dell’Italia, ma di tutti gli europei che hanno interesse a tutelare e valorizzare i beni. Siamo felici che attraverso la cooperazione si sia riusciti a portare al loro posto queste opere”. (Dire)