È iniziata la campagna di restauro dell’Altare della Patria, nel cuore del Vittoriano, al centro di Roma.
I lavori, avviati dall’Istituto VIVE, Vittoriano e Palazzo Venezia, si articoleranno in tre fasi. La prima fase, dal 28 marzo all’8 luglio 2023, interesserà le porzioni laterali dell’Altare; la seconda, dal 9 luglio al 3 settembre 2023, la porzione centrale di destra, compresa La Dea Roma. La terza fase, invece, riguarderà la porzione centrale di sinistra, dal 4 settembre al 24 ottobre 2023.
Fermo restando il servizio della Guardia d’Onore alla Tomba del Milite Ignoto, tale sequenza consentirà fra l’altro il regolare svolgimento delle cerimonie del 25 aprile 2023 e del 2 giugno 2023. L’intervento si concluderà il 24 ottobre 2023, nel rispetto della cerimonia del 4 novembre 2023.
Cittadini e turisti avranno la possibilità di osservare gli operatori dal vivo, di salire sui ponteggi in occasione di visite guidate – in programma il 23 aprile, l’11 giugno, il 27 agosto e il 27 settembre – e di verificare il procedere dell’intervento attraverso un Diario del restauro, ovvero un report video pubblicato ogni settimana sul sito del VIVE: https://vive.cultura.gov.it/it/restauro
Gli obiettivi del restauro
Il Vittoriano fu pensato all’indomani della morte di Vittorio Emanuele II, il 9 gennaio 1878: l’obiettivo era celebrare il primo re d’Italia e, attraverso la sua persona, l’intero Risorgimento. Il progetto dell’architetto marchigiano Giuseppe Sacconi, vincitore di un apposito concorso bandito nel 1882, fu messo in atto dal 1885 e concluso negli anni Trenta del Novecento.
L’Altare della Patria è la zona curvilinea al centro del Vittoriano, che Sacconi volle trasformare in un grande altare laico dedicato alla Nazione e ai suoi valori. La sua decorazione, lunga 70 metri e alta 5, si deve allo scultore lombardo Angelo Zanelli, che risultò vincitore di un concorso bandito nel 1908.
Ora però l’Altare della Patria e la sua decorazione si presentano scarsamente leggibili, in uno stato di conservazione precario e in alcune zone critico.
Le condizioni climatiche del Vittoriano, caratterizzate da umidità e temperature elevate per via dell’esposizione al sole, hanno favorito il formarsi sulla superficie lapidea di una patina scura, dovuta all’accumulo di micro-alghe, funghi e licheni, che sono la causa del degrado meccanico e chimico della superficie.
Il restauro, diretto da Edith Gabrielli ed eseguito da Susanna Sarmati, ha come primo obiettivo garantire la conservazione materiale dell’Altare della Patria, arrestando i fenomeni di degrado in atto e prevenendo i danni futuri attraverso un opportuno trattamento delle superfici. Il secondo obiettivo consiste nel restituire la piena leggibilità all’opera di Zanelli, fin nei dettagli, consentendone una piena comprensione critica. Il terzo e ultimo obiettivo è guadagnare una serie di conoscenze specifiche per ricostruire tecniche, metodi e fasi costruttive dell’opera.
Il progetto di valorizzazione
Oltre che sul restauro, la valorizzazione dell’Altare della Patria procederà anche con una campagna di studio, di catalogazione e restauro di una parte dei gessi oggi in deposito all’ex Mattatoio di Roma, anche grazie alla collaborazione della Soprintendenza speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma.
Si tratta di un patrimonio in realtà composito, costituito in parte da bozzetti e modelli dell’Altare della Patria realizzati sia da Angelo Zanelli, sia da altri partecipanti al concorso, in parte da altre opere dello stesso Zanelli a suo tempo donate dagli eredi dello scultore allo Stato Italiano.
Una volta recuperato, l’insieme rientrerà a pieno titolo nel patrimonio del VIVE e dunque a disposizione del pubblico.
Al termine del restauro dei gessi, il 25 ottobre 2023, l’Istituto VIVE inaugurerà una mostra, nella Sala Zanardelli del Vittoriano, dedicata alla figura di Angelo Zanelli e in particolare alla decorazione dell’Altare della Patria. Il visitatore potrà così conoscere da vicino lo scultore italiano e le vicende che lo hanno portato a realizzare la monumentale decorazione.