La decisione è stata di Papa Francesco e comunicata lo scorso dicembre. La restituzione dei tre frammenti era stata chiesta nel 2006 dall’allora Arcivescovo di Atene, Christodoulos, a papa Benedetto XVI. Ora si è passati alla fase attuativa con la firma, il 7 marzo, dell’accordo per la restituzione dei tre frammenti conservati al Museo Gregoriano Profano.
Presenti alla firma dell’atto, il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, Papamikroulis Emmanouil, rappresentante dell’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Ieronymos II, l’onorevole Styliani-Lina Mendoni, ministro della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica e di Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani. Ad Atena il 24 marzo si svolgerà la cerimonia di consegna al Museo dell’Acropoli.
L’attesa per la restituzione dei fregi dal British Museum
Ed ora l’attesa è per il prossimo passo che tutti s’aspettano per la restituzione, da parte del British Museum, dei fregi del Partenone, i “Marmi di Elgin” (dal nome del suo “esportatore” Thomas Bruce, VII conte di Elgin), Sono una raccolta di iscrizioni, elementi architettonici e sculture greche di età classica in marmo (per lo più opera di Fidia e dei suoi assistenti), che facevano parte del Partenone. Nel 1811 Thomas Bruce, VII conte di Elgin, ottenne dal sultano dell’Impero Ottomano che dominava la Grecia, il permesso, di “non rimuovere le statue, ma solo quello che avesse scoperto in uno scavo specifico”. Dal 1801 al 1812 gli uomini di Elgin rimossero circa la metà delle sculture superstiti del Partenone insieme ad elementi architettonici e scultorei di un altro tempio ionico greco che si trova sull’Acropoli di Atene. I marmi furono trasportati via mare in Gran Bretagna e nel 1816 vennero acquistati dal governo britannico e trasferiti al British Museum. Nel 1832, divenuta indipendente, la Grecia, chiese immediatamente al governo inglese di restituire le statue e i fregi: la prima petizione ufficiale per la restituzione dei marmi del Partenone risale infatti al 1833.
Secondo il quotidiano ateniese «Ta Nea», sembrerebbero a un punto di svolta le trattative segrete fra British Museum e autorità greche per la restituzione dei fregi del Partenone.
L’Italia ha restituito il frammento Fagan
Nel gennaio di quest’anno, il Museo archeologico regionale A. Salinas di Palermo aveva restituito ad Atene il cosiddetto frammento Fagan, parte della lastra appartenente al fregio orientale del Partenone che raffigura il piede di Artemide (Dea della Caccia) seduta in trono. Fu acquistato, tra il 1818 e il 1820, dal Regio Museo dell‘Università di Palermo direttamente dalla vedova del console inglese Robert Fagan. Inizialmente prestato dall’Italia alla Grecia per 4 anni, Poi la richiesta di autorizzazione all’esportazione definitiva avanzata dalla Regione Siciliana ha ottenuto il nulla osta dalla Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura.E’ stato in seguito «sdemanializzato» e ceduto sine die al Museo dell’Acropoli.
La notizia della restituzione dei marmi da parte del Vaticano, è stata accolta favorevolmente dal Sottosegretario per la Cultura Lucia Borgonzoni: «Da papa Francesco grande sensibilità. Mi auguro che altri Stati possano presto seguire l’esempio dell’Italia e del Vaticano».