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Il Politecnico di Milano all’opera per il restauro del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme

da | 20 Apr 2022 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela

“Umanamente senti tutta la storia, che di colpo ti viene a ricadere sulle spalle. Il senso di responsabilità per quello che si andrà a fare, il carico emotivo. Dal punto di vista scientifico, però, lavori con estrema naturalezza, con quella tranquillità di chi sa che l’intervento è nelle proprie corde”. In questo modo Luigi Fregonese, professore del Politecnico di Milano, riporta i dettagli dell’ultima missione in Terra Santa: il dipartimento di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito è al lavoro nelle attività di restauro del pavimento della Basilica del Santo Sepolcro, a Gerusalemme. Un’iniziativa multidisciplinare guidata dal Centro di conservazione “La Venaria Reale” di Torino.

Tutto è cominciato due anni fa, in era pre-pandemia: la volontà della Custodia della Terra Santa e delle comunità locali era conservare il pavimento della Basilica, collocando tuttavia al di sotto un circuito di sottoservizi e impianti. Per realizzare l’impresa era necessaria però una sua “fotografia” ad alta risoluzione, estremamente accurata. Il compito è stato assegnato al Politecnico di Milano, che circa dieci anni fa aveva lavorato al pavimento della Basilica di San Marco, a Venezia. Operazione ora condotta in Terra Santa. Il Politecnico ha dato vita alle linee guida per la modellazione e la condivisione dati del progetto di conservazione e restauro.

A ostacolare l’iniziativa è stata la pandemia, che ha reso difficili gli spostamenti Milano – Gerusalemme. Ma il compito è stato assegnato a un architetto, Osama Hamdan, referente a Gerusalemme per la Custodia della Terra Santa, per una preliminare rilevazione del pavimento e delle architetture fondamentali, a cominciare dal dato laser scanner. In questo modo è stato ottenuto un iniziale modello della Basilica. A settembre 2021 il team del MantovaLab, gruppo Hesutech del Polo Territoriale di Mantova del Politecnico, si è recato sul luogo per il rilievo fotogrammetrico.

Scopo del lavoro è realizzare immagini ad altissima risoluzione dell’intera pavimentazione interna ed esterna. “Il sistema che abbiamo progettato è costituito da uno speciale carrello, sul quale è stato ingegnerizzato un sistema di illuminazione e acquisizione, ad intensità e colorazione controllata. Il tutto ha visto l’integrazione di un rilievo topografico per l’elaborazione e la verifica del risultato finale, un’immagine digitale, una ortofoto, ad altissima risoluzione, metricamente affidabile e precisa, dell’intero pavimento della Basilica del Santo Sepolcro”, afferma Fregonese, tra i coordinatori del gruppo di lavoro con Andrea Adami, Stefano della Torre e il prorettore Federico Bucci.

La prima pietra è già stata tolta prima di Pasqua. Verranno creati impianti e dello scavo archeologico sarà incaricata l’Università “La Sapienza” di Roma. In seguito, sempre a partire da quella grande fotografia realizzata dal Politecnico, ricominceranno le operazioni per riposizionare la pavimentazione, un passo alla volta: rappresenterà una guida per la fase di ricostruzione.

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