Dl Semplificazioni. Una Soprintendenza speciale fino al 2026 per l’attuazione del Pnrr

da | 27 Mag 2021 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

La bozza del Dl semplificazioni al CapoV- art.12 prevede l’istituzione, con durata fino al 2026, di una Soprintendenza speciale per il PNRR. La Soprintendenza speciale svolge le funzioni di tutela dei beni culturali e paesaggistici, anche avvalendosi per l’attività istruttoria delle Soprintendenze Uniche, nei casi in cui tali beni siano interessati dagli interventi previsti dal PNRR sottoposti a VIA ( Valutazione Impatto Ambientale) in sede statale oppure rientrino nella competenza territoriale di almeno due uffici periferici del Ministero. Inoltre, se necessario, per assicurare la tempestiva attuazione del PNRR, la Soprintendenza speciale può esercitare, con riguardo a ulteriori interventi strategici del PNRR, i poteri di avocazione e sostituzione nei confronti delle Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio. A guidare la Soprintendenza speciale sarà il direttore generale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio (attualmente l’arch. Federica Galloni ) al quale spetta la retribuzione prevista dalla contrattazione collettiva nazionale per gli incarichi dirigenziali ad interim. La Soprintendenza speciale disporrà di una segreteria tecnica composta, oltre che da personale di ruolo del Ministero, da un contingente di esperti di comprovata qualificazione professionale che avranno un incarico per massimo trentasei mesi ed un compenso massimo di 50.000 euro lordi annui per singolo incarico.

Il ministro Franceschini intervenendo nell’Aula del Senato ha assicurato che sta lavorando a norme che ritiene «coraggiose» per le novità che contengono: “Stiamo ragionando su misure straordinarie come l’ipotesi che per le opere del Pnrr ci sia una soprintendenza unica nazionale che vale per le opere che attraversano le competenze territoriali di più soprintendenze, come capita per una grande infrastruttura, o che superano un determinato valore; quindi rendere più veloce senza indebolire i principi di tutela”.

Quindi, per attuare l’obiettivo della transizione ecologica, è necessario “semplificare” le procedure burocratiche, spesso, vecchie e inutili per prepararsi alla ripartenza sprint. Però, il metodo per attuare la semplificazione è altrettanto nuovo? Nel caso della Soprintendenza speciale non sembra proprio così. Troppe volte si è istituito ”l’Ufficio speciale” o ancor più il “commissario speciale” ma con risultati mediamente modesti. Una Soprintendenza speciale con super poteri che può avocare a se, quando opportuno, parte delle competenze delle Soprintendenze diventate così, “minori”. Il capo della Soprintendenza speciale è lo stesso burocrate che dirige una direzione generale del ministero. Il personale più esperto ( saranno tra 15 e 20 incarichi) che opererà nella Soprintendenza verrà preso a chiamata diretta ( non ci sono indicazioni diverse nella bozza del Dl) e non per concorso, penalizzando ancora una volta, chi si è qualificato a favore di altri “da sistemare”. Vedremo.

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