Franceschini-Cts, le proposte per la ripartenza nello spettacolo: “Via agli spettacoli con più pubblico”

da | 14 Apr 2021 | Arte e Cultura, Leggi e regolamenti

Ilministro della Cultura Dario Franceschini si è riunito con il Cts per discutere della ripartenza degli eventi legati al mondo dello spettacolo. Il ministro ha avanzato alcune proposte per permettere in zona gialla il riavvio dell’attività di teatri, cinema e sale da concerto con una più ampia presenza di spettatori. L’obiettivo è quello di consentire la sperimentazione di attività in siti all’aperto con una maggiore presenza di pubblico, inserendo disposizioni di sicurezza ulteriori, come già successo in altri Stati europei. Il Cts, che attende un documento con un sunto delle proposte, interverrà a breve per permettere al governo di prendere una decisione.

Aumento del numero di spettatori per cinema, teatri e spettacoli dal vivo, obbligo di mascherina Ffp2 e marcia indietro sui tamponi entro 48 ore dall’inizio dell’evento. Una volta delineate, le proposte verranno messe in atto quando si tornerà alle “zone gialle”, forse da inizio maggio. Saranno le regioni a svolgere questa sperimentazione. L’ipotesi potrebbe trovarsi in un nuovo protocollo per lo spettacolo dal vivo a cui hanno preso parte le direzioni generali Spettacolo e Cinema che hanno fatto riferimento a un concerto “Covid free” in Olanda e a un altro pubblicizzato da Barcellona.

Franceschini ha sottolineato la difficoltà in cui versano i lavoratori dello spettacolo, ribadendo la scarsa utilità del tampone per poter tornare ai cinema e ai teatri. Tale specifica è stata fatta perché nelle ore precedenti l’incontro l’Agis, parte della rete “Ricominciamo” costituita da 80 realtà, ha manifestato i propri dubbi rispetto alle informazioni trapelate. “Non si può ipotizzare una capienza fissa che non tenga in considerazioni la reale dimensione della sala”. L’utilizzo delle mascherine Ffp2 è stato giudicato ragionevole, purché questo permetta di incrementare il numero di spettatori e sia funzionale ad un aumento della capienza delle sale. “No” al tampone obbligatorio, giudicato un fattore di discriminazione sociale oltre che un disincentivo alla partecipazione. Aggiungere la spesa del tampone molecolare, oltre al costo del biglietto, sarebbe un ostacolo all’arrivo di spettatori, già soggetti a svariate limitazioni.

Dall’occupazione del chiostro del Piccolo Teatro Grassi a Milano all’assemblea permanente allestita dal Coordinamento Arte e Spettacolo Campania, tanti lavoratori tra sarte, attori, ballerini e tecnici chiedono da mesi un tavolo anche con il ministero del lavoro, un “reddito di continuità” strutturale, la contribuzione figurativa per il 2020 e 2021. «Non possiamo più aspettare. Il sistema dei bonus si è rivelato totalmente insufficiente», dichiarano. Gli auto-organizzati dello spettacolo di Roma criticano l’esiguo bonus introdotto dal Lazio di Zingaretti (Pd). «Non ci stancheremo mai di ripetere che il tempo delle misure emergenziali è finito. Servono misure di reddito strutturali per tutti», affermano i lavoratori.

Dato che le chiese sono aperte e i teatri chiusi, a Milano vari lavoratori dello spettacolo hanno realizzato il flash mob “Magnificat – un canto corale” nella chiesa di Santa Maria, presso San Satiro, in via Torino. “L’arte deve tornare al rito collettivo ed essere viva e partecipata”, dichiarano i manifestanti.

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