Federculture, 6 proposte per il futuro della cultura e il rilancio del Paese

da | 11 Nov 2020 | Arte e Cultura

Foto: Andrea Cancellato (LaPresse / Claudio Furlan)

Sei punti per risollevare il settore della cultura: questa la proposta programmatica di Federculture esposta ieri, 10 novembre, nel corso della riunione del Senato sulle misure di sostegno al settore dello spettacolo.

“Abbiamo, pur in piena tempesta, il dovere di guardare verso la fine di questo percorso per attrezzarci meglio alla cosiddetta ‘nuova normalità’. A questo scopo, abbiamo indicato una serie di interventi che riteniamo indispensabili perché per consentirci una ripresa abbiamo la necessità di collanti, e la cultura può essere uno di questi” ha spiegato Andrea Cancellato, presidente di Federculture, ascoltato dalla Commissione insieme al direttore Umberto Croppi.

I sei interventi che Federculture ritiene indispensabili: 1) Attuare le indicazioni della Legge di Bilancio 2018 sulle imprese culturali e creative. 2) Dare corso al Fondo Cultura sia nella versione investimenti pubblici (compresi gli Organismi di tipo pubblico come le Fondazioni culturali), sia nella versione “fondo di garanzia” per le imprese culturali e creative che, a causa della crisi, non avrebbero le caratteristiche necessarie per poter attingere al credito (il famoso rating) indispensabile per poter progettare il futuro. 3) Mobilitare tutte le risorse possibili, pubbliche e private, a sostegno della cultura estendendo tutte le forme di agevolazioni fiscali (da Art Bonus alla defiscalizzazione del consumo culturale). 4) Inserire nei programmi europei l’adeguamento infrastrutturale di tutti i luoghi della cultura (teatri, musei, biblioteche, ecc.) in modo da renderli sicuri e accoglienti per i visitatori, oltre che a favorire il miglior efficientamento energetico. 5) Una campagna di digitalizzazione di tutto il patrimonio archivistico delle istituzioni culturali, al fine di agevolare il lavoro di ricerca e valorizzazione in remoto. 6) Una campagna di investimento per una nuova produzione culturale a livello nazionale.

I sei punti sono strettamente collegati ai risultati del 16° Rapporto Annuale di Federculture, presentato la scorsa settimana. Un vero e proprio “diario della crisi” che ripercorre gli ultimi 20 anni del settore della cultura segnato da risorse pubbliche ridotte di 1 miliardo di euro, fruizione in calo per cinema, teatro, lettura e altre attività culturali. Un quadro certamente non positivo aggravato dall’emergenza sanitaria: metà delle organizzazioni culturali valuta una riduzione e ridefinizione delle attività, mentre il 70% stima perdite fino al 40%.

“Oggi più che mai va attribuito alla cultura il compito di rappresentare il motore di un ‘nuovo’ Welfare italiano – ha conclusoCancellato – ossia elemento chiave del vivere in comunità e nella coesione del nostro Paese, il fattore più rilevante della nostra formazione e della nostra riconoscibilità nel mondo. Per consentirci una ripresa abbiamo la necessità di collanti, e la cultura può essere uno di questi”.

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