Rapporto ICOM: il 12% dei musei del mondo rischia di chiudere a causa del Covid19

da | 4 Giu 2020 | Arte e Cultura

L’International Council of Museums (ICOM), l’organismo che rappresenta i musei a livello internazionale, ha pubblicato lo scorso 26 maggio un rapporto sull’andamento dei musei durante la pandemia di Covid-19. Secondo il documento, più del 12% dei musei nel mondo rischia di chiudere a causa degli effetti del Coronavirus.

Nel mondo ci sono 95 mila musei, tra piccoli e grandi, cresciuti del 60% in soli 8 anni. Ma la pandemia da Covid19 si è abbattuta anche su queste istituzioni, molte delle quali ora rischiano di la chiusura definitiva.

Il rapporto ha mostrato un scenario decisamente sfavorevole: l’82,6% dei musei nel mondo ipotizza di ridurre i programmi, il 29,8% di tagliare sul personale, il 40,4% di perdere fondi pubblici, il 42,5% di perdere fondi privati, e addirittura il 12,8% ritiene serio il rischio di dover chiudere il museo in maniera permanente (a cui si aggiunge comunque una altrettanto preoccupante percentuale del 19,2% che non sa se la situazione porterà o meno alla chiusura). Per quanto riguarda il personale la situazione non cambia: il 54,5% dei consulenti esterni ha descritto il Covid-19 come una minaccia per il proprio futuro e Il 56,4% dei professionisti teme ripercussioni sul proprio compenso.

Secondo i dati ICOM più del 90% dei musei è rimasto chiuso dal 7 aprile al 7 maggio (periodo oggetto della ricerca). L’Europa e l’Oceania sono i continenti con le maggiori chiusure, avendo toccato una punta del 97,1%. Molti di questi musei sono stati in grado di reagire alla chiusura grazie ad una conversione digitale delle proprie attività: smart working (l’84% del personale dei musei del mondo); visite virtuali; conferenze online; attività sui social network. Ma queste nuove pratiche hanno riguardato solo i musei più importanti, lasciando in difficoltà i piccoli musei e quelli sorti nelle aree economicamente sfavorite.

L’ICOM, conclude la nota di presentazione del report con un appello ai decisori politici che invita “ad allocare importanti fondi per assistere i musei e i loro professionisti, in modo che possano sopravvivere alla crisi e continuare la loro vitale missione di servizio pubblico. Il risanamento delle nostre economie e la cura delle nostre società dopo la crisi del Covid-19 saranno processi lunghi e complessi. I musei, come protagonisti di primo piano nello sviluppo locale e in quanto impareggiabili luoghi che consentono alle persone d’incontrarsi e di imparare, avranno un ruolo importante nel ricostruire l’economia locale e nel riparare il tessuto sociale delle comunità colpite”.

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