Un accurato restauro ha confermato lattribuzione di un Crocifisso ligneo processionale, custodito nella chiesa di Sant’Angelo a Legnaia (Firenze), allo scultore fiorentino Donatello.
La paternità dellopera è stata attribuita a Donatello grazie allanalisi dei materiali e dei dati stilistici che ha consentito a Gianluca Amato,storico dell’arte e studioso di scultura del Rinascimento, di ricostruire le vicende artistiche del Crocifisso e ricondurle allatarda produzione del padre della scultura italiana del Quattrocento.
Il pubblico potrebbe sorprendersi di fronte al collegamento di un’opera misconosciuta col nome di Donatello. Eppure, le ricerche nell’ambito della scultura degli ultimi sessant’anni non di rado hanno messo a segno scoperte clamorose, soprattutto tra quelle opere meno studiate e realizzate con i cosiddetti materiali umili legno e la terracotta dipinta come i crocifissi.
La scoperta del Crocifisso conservato nell’anti-cappella dell’Oratorio risale al gennaio 2012, mentre il restauro è stato avviato alla fine del 2014 finanziato con fondi della Soprintendenza speciale per il polo museale fiorentino e per la città di Firenze. Un restauro destinato a cambiare la fortuna di questo semplice manufatto in legno, rimasto a lungo nellanonimato delle pratiche devozionali della parrocchia, sconosciuto a turisti e studiosi. Il restauro dell’opera è stato diretto dalla dottoressa Anna Bisceglia, funzionaria storica dell’arte della Soprintendenza di Firenze.
Il Cristo Crocifisso risalente al 1461-1466 circa, è leggero (poco più di 3 Kg) e di piccole dimensioni (89 x 82.5 cm). La sua leggerezza conferma il fatto che fosse un crocifisso processionale, alleggerito proprio per essere portato al cospetto dei fedeli e condotto lungo le vie del piccolo borgo fiorentino.
Il Crocifisso, appena ricollocato nella sua sede originaria, l’Oratorio della Compagnia di Sant’Agostino, è stato restituito alla sua antica funzione liturgica e soprattutto riconsegnato alla comunità che ne ha avuto cura per molti secoli.