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Egitto, missione italiana trova tomba con muso di leopardo dipinto

da | 19 Feb 2020 | Arte e Cultura, Conservazione e Tutela

Il muso di un leopardo, dipinto con colori molto accesi sul coperchio di un sarcofago, è riemerso da una delle tombe di Assuan rinvenute la scorsa primavera dall’operazione di scavo italo-egiziana EIMAWA 2019 (Egyptian-Italian Mission at West Aswan) in Egitto, con resti vegetali di pinoli. L’immagine del leopardo è stata ricostruita grazie ad un’operazione di restauro molto sofisticata, al momento solo virtuale (ma che sarà svolta nei mesi a venire nel laboratorio di Assuan) che ha permesso di ammirare un’immagine di straordinaria bellezza.

Gli scavi, guidati da Patrizia Piacentini, ricercatrice di Egittologia dell’Università degli Studi di Milano con il Ministero delle Antichità egiziano hanno trovato circa all’incirca 300 tombe risalenti al periodo tra il VI secolo a.c. e il IV secolo d.c., che si trovano sulla riva occidentale di Assuan, nella zona che circonda il Mausoleo dell’Aga Khan. Insieme a 35 mummie ben tenute, vasi, anfore e cartonnages (materiali pronti per essere dipinti e diventare maschere funerarie), sui resti del coperchio di un sarcofago nella tomba AGH026 è stato rinvenuto il muso di un leopardo, che simboleggia caparbietà e forza: la tavola di acacia su cui era raffigurata la testa del leopardo era posta in corrispondenza della testa del defunto, molto probabilmente per infondergli il coraggio necessario per realizzare il suo viaggio oltremondano e rigenerarsi. Nella stanza accanto, sono stati ritrovati i resti vegetali di pinoli, una scoperta straordinaria per l’Egitto, dato che la pianta era di importazione. Si ha notizia dell’utilizzo di pinoli ad Alessandria d’Egitto nella preparazione di salse e piatti citati dell’Apicius, una collezione di ricette raccolte a Roma nel primo secolo d.c. da Marco Gavio, al tempo dell’imperatore Tiberio.

“Ci piace immaginare che le persone sepolte nella tomba di Assuan amassero questo seme raro, tanto che i loro parenti deposero accanto ai defunti una ciotola che li conteneva affinchè potessero cibarsene per l’eternità”, afferma Patrizia Piacentini alla presentazione di TourismA 2020 a Firenze, nella sede del Consiglio regionale.

Venerdì 21 febbraio, alle ore 14, a TourismA, il salone internazionale dell’archeologia e del turismo culturale (allestito dalla rivista “Archeologia Viva” al Palazzo dei Congressi di Firenze fino a domenica, 23 febbraio), la ricercatrice Piacentini mostrerà gli esiti dello scavo della tomba Agh026.

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