Inviato, lo scorso venerdì, lappello sul diritto dautore, al Premierdel Governo Giuseppe Conte e al Ministro per i Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini, affinché lItalia recepisca al più presto la nuova Direttiva UE sul Copyright.
Lappello, inviato dagli Stati Generali della Musica Emergente Italiana – un coordinamento formato dalle sigle che rappresentano la musica italiana emergente – chiede una risposta governativa sulla direttiva adottata dallUnione Europea nel 2019 dopo un lungo e articolato confronto, in sede comunitaria. Secondo gli Stati Generali la direttiva non imbavaglia in alcun modo la libera circolazione delle informazioni e delle idee, è uno strumento essenziale per garantire un migliore e più equilibrato accesso ai contenuti digitali, garantendo ai titolari degli stessi unadeguata remunerazione, e finalmente una maggiore responsabilità per le piattaforme, superando il cosiddetto Value Gap così da proiettare definitivamente il settore nellera dello streaming. Con lattuazione della Direttiva UE sul Copyright anche in Italia i giganti del web, dovranno riconoscere dei giusti compensi alla filiera dei contenuti per la musica, affinché vi possa essere sul mercato una libera concorrenza tra piattaforme abolendo regimi di monopolio che rischiano di soffocare il settore precisano gli Stati Generali.
Ad oggi il 70% del consumo di musica italiana avviene tramite piattaforme digitali, permettendo una fruizione dei brani libera da barriere: grazie al digitale si può ascoltare musica in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. È da considerare, inoltre, che il 40% del mercato musicale è costituito da artisti che si autoproducono, da club e festival per emergenti e da medie e piccole etichette discografiche indipendenti: nuove realtà che scommettono sugli artisti del futuro e che, per questo, necessitano di un maggior reperimento di risorse dal mercato.
La disposizione, approvata dal Parlamento di Bruxelles dopo anni di dibattito, porterebbe ad un equilibrio tra gli interessi dei consumatori, delle piattaforme e dei creatori di contenuti, così da garantire uno sviluppo sano dell’economia digitale dei prodotti culturali. In una nota degli Stati Generali della Musica Emergentesi legge che la direttiva sul diritto dautore andrebbe a sanare il fatto che le grandi piattaforme ottengono proventi dai contenuti senza riconoscere spesso quasi nulla alla filiera creativa musicale
Nel frattempo, giovedì 20 febbraio, Dario Franceschini incontrerà le categorie interessate al decreto relativo all’aggiornamento delle tariffe dell’equo compenso per la copia privata di opere protette dal diritto d’autore. La copia privata è il compenso che si applica sui supporti in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto dautore. I Soggetti tenuti alla corresponsione del compenso sono sia il fabbricante che limportatore, nello Stato italiano, della copia privata.Tra le associazioni che verranno ascoltate: la Siae, lAgCom ma anche Audiocoop, Videorights, Nuovo IMAIE, Anica, Confindustria Cultura Italia, CGIL-SLC – Sindacato lavoratori della comunicazione, FIMI – Federazione industria musicale italiana, Codacons, Federconsumatori e Altroconsumo.