Il fulcro dell’allestimento sono i 13 calchi ottocenteschi realizzati da Domenico Brucciani per riprodurre i rilievi neoassiri, rinvenuti nei palazzi di Assurnasirpal II (883-859 a.C.) a Nimrud e di Assurbanipal (668-630 a.C.) a Ninive, appartenenti alle collezioni del MANN e non esposti da un secolo, oltre ai 45 reperti provenienti da British Museum, Ashmolean Museum, Musei Vaticani, Museo Barracco, Musei Civici di Como e Musei Reali di Torino. E lesposizione ‘Gli Assiri all’ombra del Vesuvio’ visitabile al MANN a Napoli fino al 16 settembre.
”E una mostra fortemente voluta dal MANN con il coordinamento dell’Universita’ degli studi di Napoli L’Orientale – spiega il direttore dell’Archeologico Paolo Giulierini, che con Simonetta Graziani firma l’esposizione – per fare luce sul patrimonio di calchi di ortostati i cui originali sono ora conservati presso il British Museum. Ci furono tempi infatti in cui il nostro Museo ambiva a rappresentare tutte le civilta’, come testimonia anche la presenza della collezione egizia. Oggi in un clima di rinnovato slancio internazionale, e in attesa del riallestimento definitivo, dal MANN emergono opere che ci parlano di storie apparentemente lontane nel tempo e nello spazio rivelandosi veicolo eccezionale di connessione tra i popoli in un mondo globalizzato. Prosegue il direttore Giulierini: ” Lavorare sulla storia dell’Assiria significa accendere un riflettore su un’area molto sensibile del Medio Oriente, la Siria, l’Iraq e l’Iran, paesi che per la posizione strategica e la presenza di petrolio hanno subito guerre, devastazione di musei e distruzione di siti archeologici. Seguire con attenzione tutto quanto attiene il patrimonio culturale in pericolo, come gia’ accaduto con la realizzazione del forum e del volume ‘Archeologia Ferita’, deve far parte della nostra missione”.
Anche la tecnologia per la comunicazione entra nellesposizione. Un touch screen permette al pubblico di sfogliare documenti e litografie che ripropongono le campagne di scavo. E stato creato, un ambiente immersivo, destinato successivamente a diventare uno spazio multimediale permanente: proiettati in successione tre diversi filmati, realizzati da Capware (regia: Marco Capasso/musiche originali di Antonio Fresa). Occhiali progettati dalla startup Ar tour consentono di fruire degli effetti suggestivi della Realta’ Aumentata con ricostruzioni 3D degli ambienti e animazioni L’intera mostra, inoltre, e’ concepita come percorso multisensoriale: tra videomapping; oggetti in 3D, diffusori di fragranze amate dagli Assiri.