Loccasione per lannuncio, da parte del ministro Bonisoli , dellimminente assunzione, prima dellautunno, di 1250 persone nei ranghi del Mibac è stata la visita a Firenze del ministro. Parlando con i giornalisti della nuova riorganizzazione del ministero, Bonisoli ha dchiarato: La riforma va avanti. Alcune reazioni sono state prese alla leggera perchè prima di parlare occorre documentarsi. Quello che è stato fatto fino ad adesso sono alcuni provvedimenti normativi, a cui ne seguiranno altri e secondo me la valutazione che deve esser fatta, dovrà esser fatta complessivamente. “La riforma – ha spiegato il ministro – prende spunto da un paio di aspetti che riguardano l’attività del ministero di cui sono responsabile. Come prima cosa ho sentito tutte le parti coinvolte all’interno del ministero che mi hanno segnalato le criticità”. Il primo aspetto ha riguardato la difficoltà di spendere le risorse: “Il ministero non riesce a spendere, non abbiamo abbastanza personale amministrativo, facciamo troppi assegnamenti diretti e non c’è una gestione centralizzata delle grandi gare e quando ci capitano dobbiamo darle ad Invitalia. Vogliamo avere una direzione generale che si occupi di questo aspetto. La soluzione, tra le altre, non puo che riguardare lincremento del personale: “l’organico sarà aumentato: saranno messi a bando 1.250 posti adesso e alcune migliaia in autunno, perchè con le persone che abbiamo adesso non si va lontano”.
Altro aspetto, ha sottolineato Bonisoli, riguarda il coordinamento al centro delle decisioni che gli istituti periferici prendono autonomamente. Per il ministro serve una unicit di comportamento da parte dei soggetti che operano a capo delle soprintendenze musei ed istituti centrali: ”Altro aspetto affrontato è quello del differente comportamento che c’è sul territorio nazionale nel momento in cui alcuni funzionari prendono decisioni. Io sono molto favorevole all’autonomia dei musei: per quanto mi riguarda in futuro ci saranno più musei autonomi di quanti ce ne sono oggi. Ma autonomia non significa anarchia, e serve un minimo di armonizzazione. E come in tutte le aziende ci sarà una regia centrale su come girano i soldi e come vengono prese le decisioni.
Laltro annuncio del ministro riguarda lautonomia che La Galleria dell’Accademia perderà con la nuova organizzazione: La Galleria dell’Accademia viene messa insieme agli Uffizi, viene creato un polo”, per cui “di due direzioni se ne farà una”. “L’Accademia – ha spiegato Bonisoli – manterrà un’autonomia di tipo scientifico, quindi ci sarà un comitato scientifico che si occupa in generale dell’Accademia, e ci sarà una regia generale di quello che saranno gli Uffizi più l’Accademia. Abbiamo un posto da direttore, dobbiamo trovare un direttore per questo lavoro”.