Nella foto: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Teatro Gentile a Fabriano.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha assistito ieri al Teatro Gentile da Fabriano alla cerimonia di apertura della 13esima edizione della Conferenza delle Città Creative dell’Unesco, il più importante appuntamento internazionale della rete delle città creative Unesco, promosso in Italia da Maria Francesca Merloni, Unesco Goodwill Ambassador for Creative Cities.
Al suo arrivo è stato accolto, tra gli altri, dal ministro della Cultura, Alberto Bonisoli, dal prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto, dal sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, dal presidente della Regione Marche, Luca Ceriscoli, dal vice direttore generale di Unesco, Xing Qu, e da Franco Bernabè, presidente della commissione nazionale Unesco. Diverse le autorità civili e militari presenti nella Piazza del Municipio, dove c’erano centinaia di cittadini fabrianesi, che hanno sventolato il tricolore all’arrivo del Capo dello Stato. Mattia, 12 anni, gli ha consegnato una lettera a nome degli alunni delle scuole elementari e medie di Fabriano con i ringraziamenti per la sua presenza in città.
In teatro, gremito in ogni ordine di posti, i delegati delle 180 Città Creative, provenienti da 65 paesi al mondo, per quella che si presenta come la più partecipata conferenza nella storia del network. Alla cerimonia d’apertura ha seguito il Forum dei Sindaci: un’occasione di confronto tra sindaci e delegati provenienti da tutto il mondo, dando vita a un dibattito internazionale sulle sfide delle città nel XXI secolo, con l’obiettivo di elaborare proposte concrete nella prospettiva di una ridefinizione delle politiche e dei processi di urbanizzazione, alla luce degli obiettivi dall’Agenda Onu 2030.
“Questa iniziativa sottolinea la grande importanza dell’Unesco, che l’Italia sostiene con grande convinzione”. Ha detto Mattarella, identificando la cultura e la creatività come fattori strategici per lo sviluppo urbano sostenibile. Secondo il Capo dello Stato, quello dell’Unesco, “è un ruolo proiettato sul futuro, sia attraverso la preziosa opera di salvaguardia e tutela del patrimonio mondiale, sia attraverso la progettazione della qualità della vita per il futuro delle città e nel contesto della comunità internazionale”.