I lavori per il restauro e la pulizia delle superfici esterne del Colosseo (prima fase) sono stati completati dal 2106, ma resta ancora aperta lindagine della Procura di Roma sulle modalità di affidamento della sposorizzazione alla marchio Tod’s di Diego della Valle a fronte della copertura finanziaria dei lavori di restauro. Era il 2011, ed il gruppo di SantElpidio a Mare (Fm) si era impegnato a finanziare, dintesa con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, una serie di opere per un valore complessivo pari a 25 milioni di euro. La contropartita, i diritti, per un periodo di 20 anni, dellutilizzo esclusivo del marchio del Colosseo.
Già ad agosto 2016 la Corte dei Conti aveva sollevato qualche perplessità sotto il profilo delleconomicità delloperazione nellindagine che la Corte stessa ha fatto sulle Iniziative di partenariato pubblico-privato nei processi di valorizzazione dei beni culturali relativa al periodo 2012-2015. La Corte, in particolare, aveva manifestato dubbi sulla quantità e la durata dei diritti (in prevalenza diritti duso di immagini, spazi e informazioni) concessi allo sponsor e alla istituenda associazione Amici del Colosseo, riconducibile allo sponsor stesso.
A seguito dell esposto a suo tempo presentato dal Codacons – associazione dei consumatori, sulla procedura che ha condotto l’Amministrazione pubblica alla stipula del contratto di sponsorizzazione con Tod’s S.p.A. per il restauro dell’Anfiteatro Flavio, la Procura ha aperto una indagine per i reati di truffa e turbata liberta’ degli incanti.
In data 19 gennaio 2018, il sostituto procuratore (Laura Condemi) ha formulato al giudice per le indagini preliminari richiesta di archiviazione, richiesta cui il Codacons ha presentato opposizione e che oggi verra’ decisa dal gip.
A sua volta, il sindaco Virginia Raggi, per conto dell’Assemblea capitolina, ha presentato formale costituzione di parte offesa nel procedimento, “dovendosi ritenere lesi – si legge nel testo della costituzione depositato agli atti – la sua immagine (di Roma Capitale, ndr) pregiudicata sotto il profilo dell’affidamento che i privati pongono nel normale andamento e nell’efficienza della funzione pubblica, beni giuridici dei quali Roma Capitale e’ titolare giuridicamente, e che legittimano anch’essi la presente costituzione di parte offesa”. “Riteniamo saggia la decisione del sindaco di costituirsi in un procedimento cosi’ importante per la citta’ e per il patrimonio culturale di Roma e del mondo intero- afferma il presidente Carlo Rienzi- Finalmente il Comune si rende conto dei danni all’immagine che potrebbero scaturire da eventuali illeciti nella procedura di assegnazione dei lavori, e addirittura potrebbe, in autotutela, revocare le autorizzazioni rilasciate per assegnare il Colosseo ad una societa’ privata”