Banksy espone, com’è nel suo stile, un’opera in bacino San Marco a Venezia, e la polizia municipale lo allontana perché è senza autorizzazione. È accaduto il 9 maggio scorso a due giorni dall’apertura al pubblico della 58/a Biennale d’Arte, appuntamento del quale il noto street artist inglese annota su Istangram: “per qualche motivo non sono mai stato invitato”.
Così, in un video ha registrato la perfomance dell’esposizione e dell’allontanamento in sincronia temporale con l’immagine, sullo sfondo, di una nave da crociera in bacino San Marco. Ed è proprio un ‘gigante del mare’, dipinto in un quadro ‘scomposto’ (una serie di tele a olio che ritraggono appunto una nave nel bacino di San Marco), il soggetto del suo ‘Venice in oil’ esposto da una persona che mai si vede in faccia, pur con la telecamera puntata anche all’arrivo della polizia Municipale.
“Eravamo stati allertati dai Guardians”, ha raccontato all’ANSA il comandante della Polizia Municipale lagunare, Marco Agostini. “Due agenti si sono avvicinati, quando l’opera era già esposta, ed hanno chiesto, in inglese, alla persona interpellata se aveva l’autorizzazione, invitandola poi ad allontanarsi, senza alcuna multa”.
Agostini aggiunge che né i due agenti hanno chiesto l’identità, né la persona ha detto chi era. “Il controllo in piazza San Marco funziona” osserva Agostini sollevando, infine, il dubbio che il ‘siparietto’ era stato studiato: “non è stato un caso – spiega – che tutto ciò sia avvenuto proprio nel momento in cui appariva sullo sfondo una nave da crociera”.
Sui social si sono scatenati i fan dello street artist in sua difesa, scagliandosi col sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e prendendo l’episodio come simbolo e metafora dell’Italia di oggi: “I vigili batman di quell’indegno sindaco che ha Venezia hanno cacciato un banchetto di Banksy: l’opera era una serie di quadri che composti formavano una grande nave. Mentre lui veniva cacciato, le grandi navi entravano tranquille in laguna”, “Banksy, travestito da venditore ambulante, espone a Venezia un’opera in cui denuncia le grandi navi che deturpano la laguna. Ma i vigili lo cacciano”, “Banksy allontanato dai vigili urbani a Venezia. Farebbe ridere. Se non facesse piangere. Dio, che miseria”, “In Italia non funziona mai niente, la prima volta che fanno rispettare la legge e cacciano gli abusivi, l’abusivo è Banksy. Siamo un paese sfigato”, “Banksy allontanato dai vigili perché abusivo. L’arte cacciata dal potere ignorante. Solo io ci vedo una metafora di questo paese?”. Anche l’ex radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto Riccardo Cucchi ha twittato in difesa di Banksy: “Un artista ha lucidità e coraggio. Per questo è temuto”.
Banksy era già stato protagonista di un un blitz a Venezia, realizzando un murales sul muro di una casa con rappresentato un bambino naufrago, con giubbotto di salvataggio e una torcia in una mano che lo illumina.