Per la prima volta i grandi codici con gli autografi di Leonardo da Vinci (1452-1519) saranno riuniti insieme alla British Library di Londra in occasione dellesposizione “Leonardo da Vinci: A Mind in Motion”, dal 7 giugno all’8 settembre, per celebrare i 500 anni del genio del Rinascimento,
La mostra esporrà contemporaneamente il Codex Arundel, di proprietà della British Library, il Codex Forster, custodito al Victoria Albert Museum di Londra, e il Codex Leicester, prestato per l’occasione da Bill Gates, che il fondatore di Microsoft acquistò nel 1994 per 30 milioni di dollari.
“Gli appunti autografi di Leonardo da Vinci mostrano che è stato un pensatore straordinariamente dinamico, in grado di creare collegamenti tra molteplici fenomeni e discipline. Siamo entusiasti che questa mostra sia un’occasione unica per esporre i suoi manoscritti, che in passato sono stati tutti di proprietà di collezionisti privati britannici, insieme per la prima volta”. ha dichiarato
Andrea Clarke, curatore principale della mostra alla the British Library.
Da venerdì 24 maggio al 13 ottobre, anticipando la mostra alla British Library, si tiene nella Queen’s Gallery di Buckingham Palace a Londra un altro omaggio a Leonardo da Vinci questa volta protagonisti dellesposizione sono i disegni di Leonardo.
“Leonardo da Vinci: A Life in Drawing” è il titolo della mostra che presenterà 200 disegni autografi leonardiani provenienti principalmente dalla collezione Windsor. Schizzi segreti di Leonardo da Vinci, ad esempio, sono stati svelati dai raggi ultravioletti, che hanno fatto emergere più di una dozzina di disegni nascosti tra le pagine di un codice di 550 fogli acquistato da re Carlo II. Si tratta, in particolare, di studi per le mani dell'”Adorazione dei Magi”, l’opera che Leonardo ha poi dipinto e che oggi si può ammirare agli Uffizi di Firenze. E’ stata, poi, scoperta un’impronta del pollice di Leonardo. In un disegno (che raffigura il sistema cardiovascolare e gli organi principali di una donna), datato intorno al 1509-10, sono state rilevate due impronte digitali, una delle quali, quella di un pollice, è, secondo il conservatore della Collezione Reale di Windsor, Alan Donnithorne, “il candidato più convincente come autentica impronta digitale di Leonardo da Vinci”