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MIBAC: 25 milioni per “Cultura Futuro Urbano”

da | 8 Mag 2019 | Arte e Cultura, Bandi e finanziamenti

Da ieri sono partiti i primi due bandi del “Piano Cultura Futuro Urbano”, un programma che servirà a riqualificare le periferie, promuovendo e favorendo cultura e vita per il cittadino. Saranno circa 25 i milioni di euro complessivi che andranno ai 100 progetti vincitori dei bandi.

La promozione dei beni e delle attività culturali è, ovviamente, un punto focale per il MiBAC; fino al 2021, il Piano Cultura Futuro Urbano, realizzano in collaborazione con MIUR e MIT, si espanderà sempre di più, arrivando alla pubblicazione di 6 bandi. Scuola, biblioteche e opere incompiute, sono queste le tre azioni strategiche su cui si dovrà puntare.

«Il piano – ha spiegato Federica Galloni, direttrice generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane – che prevede interventi nelle città metropolitane e nelle città capoluogo, non è solo una sovvenzione: è innovativo perché permette di creare una alleanza con la società civile per far sì che la popolazione coltivi talenti culturali e umani. Attraverso queste tre azioni la volontà è di creare uno spazio pubblico identitario e sviluppare anche una consapevolezza sulla cultura dell’architettura contemporanea di qualità. Inoltre, valuteremo costantemente gli impatti di ogni progetto sul territorio e cercheremo di creare una micro imprenditorialità locale».

“Scuola attiva la cultura”, “Bliblioteca casa di quartiere” e“Completati per la cultura”. La riqualificazione delle periferie, della diffusione della cultura, sono obiettivi importanti e necessari per una società come la nostra. Altrettanto importante è lo sviluppo di un senso di comunità che questi bandi possono dare, cercando, come ha affermato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Alberto Bonisoli, di «promuovere la cultura come fattore abilitante dello sviluppo sostenibile». La terza azione strategica “Completati per la cultura” parte dalla voglia di non voler buttare quello che si è fatto, quello che si è costruito. Proprio lo scorso anno, il Ministero delle Infrastrutture ha registrato 647 opere incompiute costate 4 miliardi di euro in totale.

“Scuola attiva la cultura” prevede due bandi per attività extracurricolari il primo nel 2019, pubblicato ieri, di 4 milioni e 750 mila euro, il secondo nel 2020 di 2 milioni e 500 mila euro. L’azione è volta a finanziare progetti che ampliano le attività culturali grazie all’apertura in orario extra curricolare delle scuole. Potranno avere accesso al bando tutte le istituzioni scolastiche statali secondarie di primo e secondo grado delle città metropolitane e città capoluogo di provincia e non solo singolarmente. Il finanziamento, fino a 100 mila euro, potrà prevedere per il 20% piccoli interventi di manutenzione.

Anche “Biblioteca casa di quartiere” prevede 2 bandi: il primo di 3 milioni di euro nel 2019, che è stato pubblicato ieri, il secondo nell’anno successivo dell’importo di 2 milioni e 500 mila euro. Si finanzieranno, nel particolare, progetti che mirano ad espandere l’offerta culturale grazie l’apertura delle biblioteche nei giorni festivi. Le istituzioni pubbliche potranno ricevere un finanziamento massimo di 80 mila euro.

I due bandi pubblicati ieri sono consultabili sul sito Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie Urbane e scadono il 5 luglio alle 12:00.

“Completati per la Cultura”, invece, partirà più avanti: la pubblicazione del primo bando è prevista per il 2020 con 5 milioni di euro a disposizione, mentre il secondo per il 2021 con 7 milioni. Verranno selezionate opere pubbliche che sono rimaste incompiute e si darà loro uno scopo culturale per le comunità locali.

Con il progetto, come ha spiegato Bonisoli, si cerca di rendere più saldo il rapporto tra scuola e comunità, ampliare l’offerta culturale, partendo in primis dalle biblioteche, e l’opportunità di aggregazione. Si vuole quindi assegnare una nuova personalità alle periferie, investire sull’incompiuto e puntare alla cultura, che è un bene primario.

L’urbanizzazione, le nostre città sono «uno sguardo sul futuro», ha dichiarato Bonisoli che con Galloni ha fatto sapere che per le linee guida sull’architettura bisognerà aspettare fino alla fine dell’anno.

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