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Registrato l’atto di nomina di Palmucci a presidente dell’Enit. Tra 15 giorni il piano triennnale

da | 7 Mag 2019 | Turismo

È stato finalmente registrato l’atto di nomina di Giorgio Palmucci a presidente dell’Enit, trattenuto da inizio gennaio dalla Corte dei Conti per la verifica di eventuali incompatibilità collegate ai precedenti 11 incarichi detenuti da Palmucci sempre nel turismo (vedi ns articolo precedente).

Assieme a Giorgio Palmucci nel CdA formalmente insediatosi e convocato già per questa settimana, ci sono altri 2 componenti: Sandro Pappalardo Assessore regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo della regione Sicilia e Magda Antonioli Corigliano, professore del Dipartimento di Analisi delle Politiche e Management Pubblico dell’Università Bocconi di Milano e direttore dei Courses on Tourism Policy and Strategy della Unwto (l’agenzia della Nazioni Unite dedicata al Turismo).

A Capri, presente alla 69a assemblea di Federalberghi, nel suo intervento Palmucci ha anticipato le linee guida dell’azione strategica dell’Enit per il prossimo triennio: “Il cda è stato completato ed è stato convocato la settimana prossima in modo che si insedi e possa iniziare a lavorare rapidamente per predisporre il piano triennale entro i prossimi 15 giorni. Non vogliamo perdere tempo, in modo da partire con le azioni”. Tra le azioni indicate: riuscire a portare quel 30% di turisti stranieri tedeschi a scoprire altre bellezze italiane, non solo le città d’arte o il turismo del mare, che già conoscono bene; andare nei mercati emergenti dove c’è un potenziale di crescita enorme, ad esempio la Cina, considerato anche che l’anno prossimo sarà l’anno del Turismo Italia-Cina, e poi i Paesi del Golfo Persico, l’India, il Sudamerica; considerare il ’turismo di ritorno’ da Paesi come il Brasile e l’Argentina, dove il numero di cittadini di origine italiana è enorme. Persone che hanno le loro origini in zone meno conosciute a livello turistico e tutte da scoprire come l’Abruzzo, la Puglia, la Basilicata; la rete di uffici dell’Enit (28 nel mondo) lavorerà per creare azioni sinergiche con le ambasciate, l’Ice e gli istituti di cultura, le regioni; sviluppare il “digitale” che sarà fondamentale per l futuro. Infine il budget dell’Enit, che: “non sarà inferiore a quanto stanziato negli anni precedenti, ma cercherò di ottenere di più” ha garantito Palmucci.

Anche il ministro Gian Marco Centinaio è intervenuto sull’insediamento del CdA dell’Enit a margine dell’Assemblea di Federalberghi: ”Finalmente, grazie a Dio, dall’altro ieri abbiamo il presidente di Enit: l’obiettivo è ritarare l’azione di promozione secondo le strategie del ministero cioè di ‘matchare’ la promozione agro-alimentare con quella del nostro territorio. Il nuovo presidente, visti i precedenti, dovrà anche rimboccarsi le maniche anche sulla parte riorganizzativa interna dell’ente”. “Si dice da tempo – continua Centinaio – che il turismo è il petrolio del Paese ma poi questo petrolio viene tenuto nascosto sotto terra: il turismo sta diventando l’eccellenza del sistema Italia. L’obiettivo su cui stiamo lavorando è promuovere il sistema Italia in giro per il mondo, non solo tre o quattro città e tutto il resto dimenticato. Il fine è promuovere realtà che meritano e riscuotono il gradimento dei turisti”. Centinaio ha poi detto a Bocca: “Se permetti porterò la tua relazione anche al premier Conte per far capire che non sono solo io il pazzo che va chiedendo certe cose…”.

E proprio sull’azione riorganizzativa dell’Enit sollevata dal ministro Centinaio, il presidente Palmucci ha precisato:””Penso che l’Enit debba lavorare e mostrare davvero quello che sta facendo. Mi sono reso conto che anche chi lavora nel settore non sa cosa è stato fatto in questi mesi, e questo deve essere valorizzato. Non ho visto né assenza di passione, né poca voglia di fare le cose. I dipendenti hanno avuto un momento davvero complicato perché l’ente si è svuotato. Lo snellimento dell’Enit è partito dai tempi del commissariamento, c’è stata una riorganizzazione con l’assunzione di nuove risorse, visto che la maggior parte dei dipendenti, che erano statali, non hanno accettato di rimanere in un ente che è un mix. La riorganizzazione non è ancora terminata ed è stato completamente modificato il funzionamento delle sedi estere: prima c’era un direttore per ogni sede, adesso è stato tutto centralizzato con grossi risparmi” conclude Palmucci.

“Palmucci è una persona molto perbene. Non lo invidio ma gli auguro di cuore di fare un buon lavoro sia personalmente sia perché le piccole imprese hanno bisogno dell’Enit. Fino ad oggi è stato complicato, ci sono voluti otto mesi perché le Regioni decidessero un componente del cda e questo fa già capire che parte nel delirio”. E’ il commento di Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che prosegue: “Basta con queste Regioni – attacca – eliminiamole, oggi si parla di reintrodurre le province ma eliminiamo le Regioni che sono centri di spesa e di spreco”. Servirebbe, conclude Bocca, “un riaccentramento a livello nazionale di alcune materie tra cui il turismo”.

A Capri tra gli ospiti c’era anche Flavio Briatore, che ha accusato l’Italia di bistrattare il turismo di lusso. “L’Italia – dice Palmucci – deve essere in grado di accogliere i turisti, non soltanto di elite, ma non si deve guardare al turista altospendente come a un turista negativo perché effettivamente nel recente passato è stato fatto così, in alcuni casi. Penso alla manovra Monti sugli yacht: semplicemente hanno portato questi turisti ad andare in Corsica o in Grecia”. Se l’Italia ha un vantaggio senza dubbio nella qualità e nella facilità dell’accoglienza, Palmucci ammonisce: “È necessario che questo sia unito alla formazione professionale e soprattutto alla conoscenza delle lingue che è essenziale. Non si può pensare che cinesi e giapponesi debbano per forza parlare l’italiano o l’inglese. Se li vuoi accogliere devi parlare tu la loro”.

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