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Una nuova sede del Guggenheim sarà presto aperta ad Abu Dhabi

da | 29 Apr 2019 | Arte e Cultura

Il 2022 potrebbe essere l’anno dell’apertura della nuova sede della Solomon R. Guggenheim Foundation negli Emirati Arabi Uniti; ad annunciarlo è stato il direttore della Fondazione, Richard Armstrong, nel corso di un’intervista rilasciata a Euronews il 25 aprile scorso, durante la quale ha dichiarato che potrebbero volerci 3 o al massimo 4 anni per concludere quello che è stato definito il “Guggenheim delle Sabbie”. La sua costruzione era già stata annunciata 12 anni fa e doveva essere ultimata nel 2012, ma alcuni problemi legati alla fornitura dei materiali ne aveva poi fatto slittare il completamento al 2017, ma anche in questo caso la scadenza non è stata rispettata. Il progetto architettonico della struttura è stato realizzato da Frank Gehry, autore anche del Guggenheim di Bilbao, e prevede circa 12 mila metri quadrati di spazi espositivi (il Guggenheim finora più grande quanto a superficie espositiva), dislocati all’interno del distretto culturale dell’isola Saadyat, situata nel Golfo Persico a largo di Abu Dhabi, su cui è presente anche una sede del Louvre, disegnata daJean Nouvel e aperta nel 2017. Secondo quanto affermato da Armstrong, ospiterà opere provenienti da ogni parte del mondo, principalmente dalla Pop Art in poi; particolare attenzione sarà inoltre riservata ai lavori di giovani pittori e scultori, come James Turrell, Ernesto Neto e Monika Sosnowska.

La costruzione negli Emirati Arabi Uniti di una sede del Guggenheim, così come la costruzione di una sede del Louvre, nasce dalla volontà degli emiri del Golfo Persico di diversificare le loro economie dal petrolio e di puntare sulla cultura per attirare ad Abu Dhabi turisti occidentali. Le denunce di maltrattamenti ai danni degli operai residenti negli Emirati, che sono per la maggior parte migranti provenienti dall’Asia sudorientale, da parte di organizzazioni internazionali che tutelano i diritti dell’uomo, hanno però fatto nascere negli ultimi anni alcune polemiche intorno al progetto del Guggenheim Abu Dhabi; nel 2017, in una lettera al gruppo Human Rights Watch, Armstrong ha detto che la Fondazione “condivide l’impegno per la salvaguardia delle condizioni di chi costruirà il museo”, ma ha anche aggiunto che “data la complessità globale del problema e la natura del Guggenheim come istituzione culturale, le nostre risorse sono meglio indirizzate in un lavoro di coordinamento con le autorità sugli obiettivi condivisi del Guggenheim Abu Dhabi”.

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