Foto di John Moore “Crying Girl on the Border
Si è aperta ieri a Roma, presso Palazzo dellEsposizioni, la 62esima edizione della mostra fotografica del World Press Photo, che dal 1955 contribuisce a creare la storia del giornalismo visivo. Lesposizione sarà fruibile nella capitale fino al 26 maggio; dopo la tappa di Roma, sbarcherà poi a Matera e in seguito a Ferrara.
Anche questanno Roma si è aggiudicata lanteprima mondiale del World Press Photo e sarà la prima delle 130 città a ospitare la mostra. Una foto può dire molto, può raccontare una storia con pochissimi elementi, può collegare empaticamente chi la guarda. Tutte e 140 le foto finaliste del contest lo fanno. Tra 4783 fotografi (per un totale di 78801 fotografie) solo 43 sono stati selezionati. Fotografi che hanno immortalato gli eventi più rilevanti, più significativi dello scorso anno.
Non cè da stupirsi che alcuni dei temi trattati siano cari allopinione pubblica: immigrazione, ambiente, tradizioni sociali, religioni. Tra le foto premiate cè quella di John Moore scattata a McAllen (Texas), in cui ha ritratto la piccola Yanela Sanchez che piange per larresto della madre Sandra da parte della polizia di frontiera statunitense. Anche la foto di Pieter Ten Hoopen è stata premiata, la Carovana dei migranti.
Tra i premiati sono 5 gli italiani: Marco Gualazzini con Almajiri Boy, 1° premio reportage nella sezione Ambiente; Daniele Volpe con Still Life Volcano, 2° premio nella sezione General News; Lorenzo Tugnoli con Yemen Crisis, 1° premio storie nella sezione General News; Matteo Delbò e Chiara Avesani con Ghadeer, 3° premio short nella sezione Digital Storytelling.
«[ ] in un’epoca di incertezza delle informazioni ha dichiarato Luca Bergamo, vicesindaco del Comune di Roma – bisogna sottolineare il lavoro enorme del World Press Photo di verifica che questo racconto sia vero. È innegabile che i temi quest’anno siano le grandi crisi, quella umanitaria e quella ambientale, alle quali l’umanità non riesce a far fronte».
Questepoca che stiamo vivendo è caratterizzata dalla potenza dellimmagine, che davvero con pochissimo riesce a trasmettere un intero mondo. Ogni anno il World Press Photo cerca di mettere in primo piano le storie e gli eventi del nostro tempo. Il fotografo non è solo colui che immortala un momento, ma è un vero e proprio narratore digitale.