E’ stata inaugurata ieri, nelle Sale Palatine della Galleria Sabauda, la mostra “Leonardo Da Vinci. Disegnare il futuro”. Si celebrano così i 500 anni dalla morte di leonardo da Vinci nato il 15 aprile. Aperta al pubblico dal 15 aprile al 14 luglio.
La mostra mette insieme una straordinaria raccolta di opere, databili allincirca tra il 1480 e il 1515, in grado di documentare lattività di Leonardo dalla giovinezza alla piena maturità. Alcuni disegni sono in relazione con celebri capolavori del maestro: i nudi per la Battaglia dAnghiari, i cavalli per i monumenti Sforza e Trivulzio, lo straordinario studio per langelo della Vergine delle Rocce, noto come Volto di fanciulla. In mostra anche il Codice Trivulziano, concesso in prestito dalla Biblioteca Trivulziana del Castello Sforzesco di Milano per la prima volta dopo il 1935. Unopera capitale, il quaderno sul quale Leonardo annotò i suoi pensieri e le sue riflessioni sul lessico. La genesi dei disegni torinesi è indagata in relazione con analoghe esperienze di altri artisti, attraverso lesposizione di maestri fiorentini quali Andrea del Verrocchio e Pollaiolo, lombardi come Bramante e Boltraffio, fino a Michelangelo e a Raffaello. Riunendo in mostra il disegno di Michelangelo per la battaglia di Cascina, quello di Leonardo per la battaglia di Anghiari e i combattimenti di nudi di Raffaello provenienti da Oxford,
Litinerario della mostra è suddiviso in sette sezioni corrispondenti ad altrettante possibili chiavi di lettura dellopera del maestro e delle esperienze condotte dagli artisti del Rinascimento: leredità dellarte antica; lesplorazione dellanatomia e delle proporzioni del corpo umano; il confronto tra larte e la poesia; lautoritratto; lo studio dei volti e la sfida della rappresentazione delle emozioni. Infine, gli studi sul volo, larchitettura e un tema finora inesplorato: la sezione Leonardo e il Piemonte con le citazioni dei luoghi presenti negli scritti di Leonardo e che mostra, quale disegno catalizzatore, il foglio del Codice Atlantico con il Naviglio di Ivrea.
Curata da Enrica Pagella, Francesco Paolo di Teodoro e Paola Salvi, l’esposizione e’ organizzata da Musei Reali con l’associazione Metamorfosi, in collaborazione con Politecnico e Universita’ di Torino. La mostra e’ promossa dal ministero per i Beni culturali, col patrocinio di Citta’ di Torino e Regione Piemonte.