Colla animale, caseina, gomma arabica e la significativa assenza di oli e resine. Sono gli ‘ingredienti’ dei pastelli utilizzati da Umberto Boccioni per realizzare il ‘Ritratto di Innocenzo Massimino’ che Umberto Boccioni dipinse nel 1908. Sono stati identificati da un team di chimici dell’Universita’ di Pisa esperti nel campo della scienza dei beni culturali che hanno contribuito alla comprensione e al restauro dell’opera in collaborazione con la restauratrice Barbara Ferriani e con Danka Giacon, curatore del Museo del Novecento di Milano dove il quadro e’ conservato. Il lavoro, precisa l’Ateneo, e’ stato svolto alcuni anni fa, ora documentato in un articolo sul Journal of Cultural Heritage. “I pastelli – spiega Maria Perla Colombini, a capo del gruppo di ricercatori – sono costituiti essenzialmente da pigmenti inorganici polverizzati, come ferro per il rosso o piombo per il bianco, tenuti insieme da una piccolissima quantita’ di legante organico, dunque questo tipo di pittura mostra una grande fragilita’ poiche’ non si forma un vero film pittorico, dando luogo nel tempo a perdite di parti pittoriche”. Per il recupero del quadro e’ stata quindi fondamentale la conoscenza chimica dei materiali organici che compongono i pastelli resa possibile grazie alle analisi basate su cromatografia-spettrometria di massa, eseguite nei laboratori pisani. Come hanno rivelato le indagini, sebbene la composizione dei pastelli utilizzati da Boccioni vari in funzione del colore del pigmento, colla animale e gomma arabica restano gli ingredienti fondamentali. Per questo durante il restauro “per fissare il film pittorico sono stati usati consolidanti a bassa viscosita’ in solvente volatile”. “Le indagini chimiche – sottolinea Ferriani – hanno fornito un’opportunita’ unica per ottenere informazioni sulle tecniche utilizzate dagli artisti futuristi e sulla composizione dei pastelli nel primo Novecento e per individuare il trattamento conservativo dell’opera e la selezione del fissativo da applicare”. (ANSA)