La scorsa settimana Il consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro alla Scala ha rigettato lofferta dingresso dei soci sauditi nella Fondazione restituendo i 3,1 milioni di euro già versati dal principe Badr bin Abd Allah. Ieri una altro consiglio di amministrazione, quello della Fondazione Accademia Arti e Mestieri Teatro alla Scala (controllato dalla Scala al 40%) ha approvato in via definitiva, senza ulteriori passaggi, il progetto di costituire una start up a Riad per la realizzazione di un conservatorio rivolto a bambine e bambini. Valore del progetto 7 milioni di euro. Un saldo positivo di 4 milioni per la Scala investita da forte polemiche sulla prima soluzione dellingresso dei soci Sauditi. Di fatto non entrano soci stranieri nella Fondazione ma si esportano le nostre eccellenti competenze con i soldi dei mancati soci sauditi.
«Il progetto si legge in una nota dell’Accademia -, che costituisce un passo ulteriore rispetto a interventi simili già realizzati in Romania, Colombia, Brasile, Serbia, Kazakistan, Cile e Uruguay, si svilupperà nell’arco di tre anni coinvolgendo circa 600 bambine e bambini e vedrà una presenza di docenti dell’Accademia».
L’attività inizierà a settembre 2019 ed il piano di finanziamento si articolerà in tre anni. 1,6 milioni il primo anno per la formazione del corpo docente; due milioni e 400 mila euro il secondo per lavvio dei corsi: coro di voci bianche, danza, pianoforte e flauto per principianti; 3 milioni il terzo anno, per la supervisione delle attività da parte dei docenti dell’Accademia per lapplicazione del corretto metodo didattico.
«Giudico positivamente la decisione ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala -. Quello che avevo sempre detto è che non eravamo contrari a una collaborazione, ma avevamo forti dubbi all’ingresso nel cda». «Credo che il cda dell’Accademia dovrà dare qualche spiegazione a quello della Scala», ha dichiarato invece il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. “il cda della Scala aveva detto bocce ferme e ripartiamo da capo. Questo non so se è un ripartire da capo. Penso che sia opportuno che si parlino». «Ricordo poi al presidente Fontana ha subito chiosato Sala che la Regione ha un membro nel cda dell’Accademia che ha votato a favore». Giudizio positivo dal ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli: «Secondo me è una cosa buona, perché rientra all’interno di una collaborazione culturale ancora più utile nel momento in cui andiamo a lavorare con un Paese che ha bisogno di essere aiutato ad aprirsi». «Sono basito protesta Philippe Daverio che nel cda della Scala rappresenta la Regione Lombardia lo trovo un gesto grave e irresponsabile, che va nella linea opposta a quella che avevamo indicato nell’ultima riunione lunedì18». Di nuovo la polemica?